LA LAZIO NUOTO IN CAMPIDOGLIO, SIT-IN IN ATTESA DI UNA RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE

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LA LAZIO NUOTO IN CAMPIDOGLIO – 1463 firme raccolte dal comitato di quartiere a difesa della Lazio Nuoto e depositate in Campidoglio durante il sit-in pacifico al quale hanno aderito utenti, atleti, genitori, famiglie, dirigenti e personalità del mondo sportivo e non solo.

Questo il testo: “Signora Sindaca” I sottoscritti utenti o genitori di utenti della piscina di Via Giustiniano Imperatore 199, venuti a conoscenza della inopinata messa a bando dell’impianto e ancora increduli che il nostro quartiere corra il pericolo di vedersi privato dell’esperienza sportiva e sociale che da così tanti anni S.S. Lazio Nuoto offre a tutti noi, rappresentano alla S.V. il vivo auspicio che si attivino tutti i provvedimenti utili a evitare una soluzione così devastante. Vogliamo che Lei, Signora Sindaca, sappia che, in un quartiere non certo incline ai colori biancocelesti, siamo tutti orgogliosi di far parte di questo glorioso sodalizio, che ha fatto la Storia dello Sport italiano e che nella nostra comunità è riuscito sempre a rendere il sogno e la serietà dei suoi metodi di istruzione e di allenamento alla portata di tutti, insegnandoci i valori dello sport e contribuendo a migliorare la nostra qualità della vita.”

Prosegue dunque la battaglia della società biancoceleste a difesa dello storico impianto della Garbatella, gestito dalla Lazio da oltre 33 anni e messo a bando dal comune di Roma.

Massimo Moroli, presidente Lazio Nuoto: “E’ stata una grande giornata che mostra quanto affetto ci sia da parte dei nostri sostenitori,  di quanti conoscono le nostre attività e che sentono l’orgoglio di far parte di una società così gloriosa. Una società che investe ogni euro dei proventi della piscina di Garbatella nell’agonismo e nel sociale sostenendo le spese per la squadra di A1 di pallanuoto, le gare di nuoto e del nuoto paralimpico (seconda società in Italia). Restiamo vicini alle famiglie degli utenti e dei dipendenti preoccupati che questo sogno iniziato nel 1900 possa finire. Le promesse non mantenute da parte dell’amministrazione hanno inevitabilmente portato al bando che, per come è stato scritto, è un gran pasticcio e rischia di favorire chi con lo sport vuole fare business e non chi come noi apre perfino gratuitamente a disabili e disagiati. Attendiamo risposte dall’amministrazione che non può restare in silenzio di fronte a questo meraviglioso popolo”

La Lazio Nuoto si interroga sul post con cui il presidente Angelo Diario ieri ha elogiato pubblicamente un’altra società di alto livello che nei giorni scorsi ha fatto visita, come soggetto interessato al bando, all’impianto di Garbatella gestito dalla Lazio. Un sopralluogo che è condizione necessaria per partecipare alla gara per la nuova concessione della Garbatella

Qui i punti discussi del bando e le precisazioni su quanto affermato dall’amministrazione:

 

  • Nessuno della Lazio Nuoto ha mai sostenuto che l’impianto sia di proprietà della Lazio Nuoto, perfino nei video da noi diffusi si vede il cartello d’ingresso della piscina con scritto “impianto del comune di Roma”

 

  • Nessuno della Lazio Nuoto ha mai sostenuto che il comune avesse interrotto la concessione in corso o che le chiavi dell’impianto fossero state riconsegnate

 

  • Nessuno della Lazio Nuoto ha mai sostenuto che il canone della concessione fosse elevato, ma è bene precisare innanzitutto che la quota non è di 700 euro mese bensì di 956, 32 euro mese (comunque modesta) come dimostra il bollettino che abbiamo pubblicato e che l’amministrazione dovrebbe conoscere.

 

  • Spiace evidenziare che assessore e presidente della commissione sport dimentichino di dire come tutti gli introiti della piscina vengano interamente destinati all’attività agonistica di alto livello. Inoltre un canone di concessione basso consente di fornire un servizio a prezzi ridotti agli utenti o, nelle situazioni più critiche e di disabilità, perfino

 

  • La riflessione sul valore dell’immobile, con tanto di ironia sul prezzo da monolocale, è offensiva verso una società che mai si è arricchita o ha guadagnato con la gestione dell’impianto, ma solo destinato gli utili al sociale e all’agonismo

 

  • Nessuno della Lazio Nuoto ha mai dichiarato di aver presentato un progetto anche se è giusto precisare che, come scritto dal presidente Moroli, “su indicazione del presidente Diario stavamo lavorando a un project financing, con l’assicurazione di contare su almeno 2 anni, prima che il bando fosse lanciato”. Invece dopo nemmeno 3 mesi dalla scadenza della concessione l’amministrazione ha aperto il bando sull’impianto di Garbatela, quando ci sono altri 76 impianti già scaduti da 2 a 9 anni.

 

  • Se assessore e presidente della commissione sport non riescono a capire i motivi per cui la società e l’utenza si lamentano, evidentemente è perché non hanno letto le numerose comunicazioni ufficiali o il comunicato del comitato di quartiere nato spontaneamente.

 

  • Il bando si sarebbe potuto evitare, ma la Lazio ribadisce di non contestare la sua presentazione quanto i contenuti: l’eccessiva incidenza dell’offerta economica sull’aggiudicazione della concessione, pari al 30% quindi il massimo stabilito dalla legge. L’interesse pubblico vuole che l’impianto del Comune sia concesso al miglior gestore su piazza ma, a parte il supervalore assegnato all’offerta economica, anche l’impostazione dell’offerta tecnica incide poco o nulla. I 20 punti della manutenzione sono basati su promesse e nulla di concreto. Gli altri elementi di valutazione non sono rappresentativi del vero valore delle candidature né sono rivolti a ciò che i candidati hanno dimostrato di saper fare ma a quello che promettono di fare. Quindi prevarrà chi avrà più faccia tosta e inventiva. Non esistono parametri di valutazione ma tutto è affidato alle capacità divinatorie della Commissione aggiudicatrice, peraltro nominata da chi ha preparato questo pasticcio di bando

 

  • La volontà di voler incontrare dirigenti della Lazio Nuoto, famiglie, genitori, utenti o personale appare curiosa nel momento in cui la data scelta per l’incontro è quella della scadenza del bando, due ore dopo il termine ultimo per presentare i documenti.

 

  • Il fatto che in una piscina si continuerà a nuotare appare evidente, ciò che sarebbe stato utile comunicare da parte dell’assessore e del presidente della commissione sport è con quali servizi e a quali standard di qualità.



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