Papa Francesco – La partenza di Papa Francesco per gli Emirati Arabi Uniti è stata preceduta da una breve ma intensa visita. Prima dell’imbarco, il Pontefice ha visitato una struttura adibita all’assistenza di persone senza fissa dimora, che rientra nel progetto “Vite in transito, il volto umano di un aeroporto”. Attraverso questa iniziativa, viene garantito sostegno ai clochard che stazionano all’aeroporto di Fiumicino. Al progetto partecipano Aeroporti di Roma, la Caritas della diocesi di Porto-Santa Rufina e la parrocchia dell’aeroporto, la chiesa di Santa Maria degli Angeli.
Questa mattina pioveva negli Emirati e la pioggia, rara in quei Paesi, è considerata un segno positivo: “Speriamo che vada tutto così!”. Papa Francesco in volo verso Abu Dhabi, saluta i giornalisti che lo accompagnano nel viaggio. Francesco è stato introdotto dalle parole del direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti, che ha detto: “Santo Padre, sembra ieri – era ieri – che eravamo sul volo di ritorno da Panama. Tra i tanti manifesti di accoglienza ce n’era uno della comunità musulmana di Panama che recitava: ‘Bienvenido Papà Francisco, hombre de Paz’. Con questo spirito credo che l’aspettino negli Emirati, come uomo di pace, per rafforzare il dialogo”.
Il Papa ha prima ringraziato per la loro presenza i giornalisti, quindi ha aggiunto: “Questa mattina ho avuto la notizia che ad Abu Dhabi pioveva e questo in quel posto si pensa come un segno di benedizione. Speriamo che vada tutto così”.
Poi Francesco ha continuato: “Vi ho portato un’icona fatta nel monastero di Bose, la copia, perché la portiate a casa. È sul tema del dialogo fra i vecchi e i giovani. Ho tanto a cuore questo e credo che sia una sfida”.
L’icona, distribuita ai giornalisti dal Prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini, raffigura un monaco giovane che porta sulle sue spalle un monaco anziano.
Nel consueto giro per i saluti personali ai giornalisti, sono stati donati al Papa dei dolci preparati da monache che assistono i poveri malati. Ed è stata raccontata al Pontefice la storia di un medico degli Emirati che ha studiato in Italia e che in queste settimane, in occasione del viaggio e come omaggio a Francesco, ha deciso di operare gratuitamente un centinaio di bambini vittime della guerra nello Yemen.
l Boeing 777 dell’Alitalia con a bordo Francesco è atterrato all’aereoporto internazionale di Abu Dhabi alle 18.48 ora italiana, poco prima delle 22.00 locali.
Inizia dunque il 27.mo Viaggio Apostolico, il primo negli Emirati Arabi Uniti e, più in generale, nella penisola arabica, per un Pontefice, il cui motto è “Rendimi strumento della tua pace”, sulla scia dell’auspicio che 8 secoli fa ha accompagnato l’incontro tra San Francesco e il sultano d’Egitto Malik Al Kamil.
Una visita storica dunque, pur nella sua brevità, e tanto attesa dalla comunità cristiana che qui vive come immigrata specie dalle terre asiatiche, e che avrà i suoi momenti centrali nell’incontro interreligioso di domani pomeriggio, presso il Founder’s Memorial della capitale, e poi, martedì, nella Messa pubblica allo Zayed Sports City, ultimo appuntamento prima del rientro a Roma.
Qualche novità ha modificato il protocollo che siamo abituati a vedere, per ragioni essenzialmente climatiche legate al caldo e all’umidità della città. E così Francesco giunto all’aeroporto, non ha percorso a piedi la pista per il saluto alle delegazioni ma è entrato direttamente, dal velivolo, in un corridoio coperto, il cosiddetto “finger” accompagnato dal principe ereditario, Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan e qui con un saluto, e con parole affettuose ha ricevuto il dono floreale di due bambini in abito tradizionale.
Quindi, la Guardia d’Onore e, come di consueto, il saluto alle delegazioni nel salone del protocollo e poi l’abbraccio più caloroso all’ “amico e caro fratello”, che Francesco incontra per la quinta volta, il Grande Imam di Al-Azhar, Ahamad Al-Tayyb. Sarà questa figura autorevole e eminente del mondo islamico ad accompagnare il Papa negli incontri di questo viaggio, come ha precisato il direttore ad interim della Sala stampa vaticana, Alessandro Gisotti.
Ed è proprio con il grande Imam che Francesco, al termine della cerimonia di accoglienza ufficiale segnata da musiche tradizionali, si è trasferito a bordo di un piccolo pullman, percorrendo circa 28 chilometri, al Mushrif Palace, residenza d’onore a disposizione degli ospiti illustri, e che servirà da alloggio per tutta la permanenza del Papa mancando gli Emirati Arabi Uniti di una Nunziatura. Da domani quindi i primi impegni ufficiali, con la cerimonia di benvenuto e la visita ufficiale al principe ereditario, presso il Palazzo Presidenziale alle 12.00 ora locale, le 09.00 in Italia; quindi, nel pomeriggio, quando in Italia saranno le 14.00, l’incontro privato con i membri del Muslim Council of Elders e a seguire il grande Incontro interreligiooso presso il Founder’s Memorial, dove il Papa terrà il primo discorso ufficiale.
Domenica, 3 febbraio 2019
ROMA- ABU DHABI
13:00 | Partenza in aereo da Roma/Fiumicino per Abu Dhabi |
22:00 | Arrivo all’Aeroporto Presidenziale di Abu Dhabi |
Accoglienza ufficiale |
Lunedì, 4 febbraio 2019
ABU DHABI
12:00 | Cerimonia di benvenuto all’ingresso principale del Palazzo Presidenziale |
12:20 | Visita ufficiale al Principe ereditario nel Palazzo Presidenziale |
17:00 | Incontro privato con i membri del Muslim Council of Elders nella Gran Moschea dello Sceicco Zayed |
18:10 | Incontro interreligioso nel Founder’s Memorial |
Martedì, 5 febbraio 2019
ABU DHABI – ROMA
9:15 | Visita in privato alla Cattedrale |
10:30 | Santa Messa nello Zayed Sports City |
12:40 | Cerimonia di congedo all’Aeroporto Presidenziale di Abu Dhabi |
13:00 | Partenza in aereo per Roma |
17:00 | Arrivo all’Aeroporto Internazionale di Roma/Ciampino |
Fuso orario | |
Roma: | +1h UTC |
Abu Dhabi: | +4h UTC |