Vaticano -Sul lago ghiacciato di Köyliönjärvi, il 20 gennaio del 1156, venne martirizzato Enrico di Uppsala, vescovo crociato, apostolo della Finlandia e amico di un altro futuro martire, re Erik IX di Svezia (ucciso 4 anni dopo).
Recatosi a casa di alcuni pagani convertiti, ivi venne ospitato da Kerttu, la moglie del contadino Lalli, che lo sfamò.
A fine pasto, com’era solito, Enrico benedisse e se ne andò col consenso di Kerttu.
La donna, tuttavia, aspettò il ritorno di Lalli e gli raccontò di come il vescovo fosse andato via senza pagare per l’ospitalità.
Lalli, che era stato scomunicato per omicidio ed era desideroso di appropriarsi dei paramenti di Enrico, lo inseguì raggiungendolo sul lago ghiacciato di Köyliönjärvi dove, con un’ascia, lo decapitò con un sol colpo.
La tradizione vuole che Lalli raccolse la mitra di Enrico e se la pose sul capo e staccò un dito per recuperare l’anello: nelle operazioni la mitra si incollò alla sua testa mentre si mozzò un dito con l’ascia.
A Sant’Enrico, il cui corpo fu portato da dei buoi, vennero attribuiti numerosissimi e prodigiosi miracoli quali
1)Lalli perse i capelli quando si levò la mitria
2) Il dito del vescovo venne ritrovato in primavera intatto.
3)Pregando il martire, un ragazzo venne resuscitato a Kaisala.
4) Similmente accadde a Vehmaa ma qui fu una fanciulla a resuscitare.
5) Invocando Sant’Enrico, una donna venne guarita a Sastamala, un frate di nome Erlend fu liberato. dal mal di testa, una donna cieca fu risanata a Kyrö assieme ad un uomo paralizzato che riprese a camminare.
6) Un’altra fanciulla, per le preghiere a Sant’Enrico, venne guarita.
7) Dei pescatori originari di Kokemäki furono salvati da una tempesta furente.