Cina – La vicenda inerente la libertà religiosa in Cina sembra ben lontana dal trovare una soluzione definitiva. Incontri, accordi, braccia di ferro, promesse e tante parole per una vicenda che si può riassumere con la metafora della galleria la cui uscita sembra sempre avvicinarsi ma che poi non giunge mai.
In queste ore è giunta nelle redazioni la testimonianza di un prelato che sta vivendo tutto questo sulla sua pelle, padre Stanislaus.
Il Partito comunista cinese soffre di “schizofrenia” sulla religione: ha una faccia “esterna” con cui predica la libertà religiosa, difesa dalla Costituzione, e una faccia “interna” con cui cerca di controllare, soffocare, eliminare ogni fede.
Queste le parole chiare di padre Stanislaus, sulla base di un’inchiesta compiuta durante queste settimane dopo il Capodanno cinese. Per l’occasione, agli stipiti delle porte di casa ogni famiglia cinese espone due distici artistici con sopra alcune scritte augurali (del tipo: “Entri la ricchezza, la fortuna”, o “Ti arrivi tutto quello che desideri”). Da molto tempo fra i cristiani è invalso l’uso di esporre scritte di sapore religioso (del tipo: “L’amore di Dio ti benedica sempre”, oppure “Il Vangelo porta la pace a tutti”).
Anche queste scritte sono percepite come “pericolose” e perciò vanno cancellate! Ma indovinate da chi? La cancellazione avviene da parte dei membri dell’Ufficio affari religiosi nonostante il governo locale continui ad affermare che eliminare i segni religiosi dalle scritte “è sbagliato”!
Una “schizofrenia” verificabile anche nell’accordo tra la Cina ed il Vaticano concluso lo scorso settembre: da una parte si riconosce che il pontefice è capo della Chiesa cattolica cinese, perché le nomine dei vescovi avranno bisogno del suo benestare; dall’altra si continua a perseguitare sacerdoti e vescovi non ufficiali e a controllare quelli ufficiali, diffondendo il messaggio che “nonostante l’accordo fra Cina e Vaticano”, il Partito continuerà a costruire una Chiesa “indipendente”.
Secondo alcuni esperti, questa “schizofrenia” non è affatto casuale: essa infatti permette di presentare un volto moderno e liberale della Cina in pubblico, mentre all’interno continua indisturbata la repressione. Secondo altri esperti, la “schizofrenia” è segno che la Cina è ancora prigioniera di una mentalità di stampo marxista verso le religioni, considerandole un elemento pericoloso e dannoso. I nuovi regolamenti religiosi sono frutto di questa mentalità fortemente negativa verso ogni fede.
Quindi il sacerdote ci narra la storia (di quanto avvenuto) con dovizia di particolari.
“La scorsa domenica sono andato a celebrare la messa. Mentre ascoltavo le confessioni sono venuti a cercarmi alcuni fedeli, dicendo che i quadri cittadini del Partito hanno invitato a togliere tutte le scritte religiose (i distici) esposte in occasione della Festa di Primavera sostituendole con altre ad uso civile. Quando ho chiesto il motivo, mi hanno risposto che era un ordine dall’alto. Ho chiesto allora da quale capo e da quale dipartimento venisse l’ordine. Mi hanno risposto: dall’Ufficio affari religiosi. Così ho telefonato al direttore del Dipartimento per gli affari religiosi, chiedendo spiegazioni. Il motivo principale – mi hanno detto – era che in quei giorni personale dell’ufficio governativo provinciale per la riduzione della povertà avrebbero fatto dei controlli senza preavviso: se avessero visto quelle scritte religiose, loro sarebbero stati puniti con severità.
E pensare che loro dovrebbero occuparsi di ridurre la povertà’….Ma davvero la religione è l’ostacolo più grande per la riduzione della povertà!?
A seguire alcuni fedeli della parrocchia hanno riferito che membri del governo locale hanno ispezionato le loro case, per controllare se vi erano scritte religiose della Festa di Primavera, chiedendo la loro rimozione. Al rifiuto di alcuni fedeli, hanno chiesto che almeno tagliassero la parte in alto, con [l’immagine di] una croce, oppure di esporre all’esterno i distici della Festa di Primavera con scritte civili portati da loro.
Dove i fedeli non erano a casa, al momento dell’ispezione, hanno fatto questo in modo autonomo: ai distici con scritte religiose già affissi dai fedeli, hanno sovrapposto quelli civili…i distici della Festa di Primavera con “caratteristiche cinesi”!
Alcuni anni fa i quadri del Partito sono venuti in parrocchia con una richiesta simile, chiedendo anche di rimuovere le immagini sacre, per sostituirle con un ritratto del leader o rimuovendole completamente. Il motivo era lo stesso: un’ispezione del governo locale e provinciale….
Su questo argomento ho interrogato i dirigenti del governo locale e provinciale. La risposta è che una richiesta del genere non c’è mai stata in passato e che questo modo di fare è ovviamente sbagliato”.
Dunque L’attuale repressione, alimentata dalle preoccupazioni del governo per il crescente numero di cristiani e dai loro collegamenti con l’Occidente, non mira tanto a distruggere il cristianesimo, quanto a ridurne l’importanza.
“Il governo ha orchestrato una campagna per mettere in ombra il cristianesimo, per trasformarlo in una religione pienamente addomesticata che segua gli ordini del partito”, ha detto Lian Xi, professore alla Duke University in Carolina del Nord, intervistato dal Guardian.
Nel 2018 i governi locali hanno chiuso centinaia di congregazioni non ufficiali che operano al di fuori della rete ecclesiastica approvata dal governo. In un comunicato ufficiale, 500 dirigenti di chiese “domestiche” hanno denunciato che le autorità hanno rimosso le croci dagli edifici sacri, costretto ad appendere la bandiera cinese e a cantare canzoni patriottiche, vietando inoltre ai minori di frequentare questi luoghi.
“L’obiettivo non è quello di sradicare le religioni”, ha detto Ying Fuk Tsang, direttore del Christian Study Center on Chinese Religion and Culture dell’Università cinese di Hong Kong. “Il presidente Xi Jinping sta cercando di stabilire un nuovo controllo sulla religione, fermandone lo sviluppo. [Il governo] mira a regolamentare il ‘mercato religioso’ nel suo complesso”.
“Il Partito comunista cinese vuole essere il dio della Cina e del popolo cinese. Ma secondo la Bibbia, solo Dio è Dio. Il governo ha paura delle chiese “, ha detto Huang Xiaoning, il pastore della Chiesa riformata dalla Bibbia di Guangzhou.
Anche se il Partito comunista si dichiara ufficialmente ateo, il cristianesimo è una delle cinque religioni permesse dal governo e la libertà religiosa è garantita dalla costituzione fino dagli anni Ottanta. In realtà L’aumento di fedeli sta preoccupando il governo cinese!
Ma quanti sono i cristiani in Cina?
Ci sono oltre 60 milioni di cristiani in Cina, che vivono sia nelle aree rurali che in quelle urbane.