Papa -La domenica di Pentecoste è coincisa con il ritorno dei fedeli in Piazza San Pietro. L’Angelus, infatti, si è svolto dalla finestra dello studio del Pontefice con Papa Francesco che nell’omelia della Messa celebrata a San Pietro ha precisato che “non esiste una Chiesa di destra e di sinistra“.
La ‘fase 2’ in Vaticano è dunque iniziata con i fedeli che sono ritornati ad invadere, nel rispetto delle norme anti-coronavirus, Piazza San Pietro per l’Angelus di Papa Francesco dalla finestra del suo studio.
Pentecoste. Per Benedetto XVI è “il battesimo della chiesa”. Per padre Davide Maria Turoldo è “il vento che non lascia dormire la polvere”. Per Francesco è la Chiesa “nata in uscita”, dal Cenacolo è “partita con il pane spezzato tra le mani, le piaghe di Gesù negli occhi, e lo Spirito d’amore nel cuore”. Pentecoste. Per l’ebraismo è la festa che ricorda la rivelazione, il dono di Dio al popolo ebraico della legge sul monte Sinai. Per il cristianesimo è la discesa dello Spirito santo sui discepoli. Il soffio dello Spirito è all’origine di tutte le cose, è all’origine della prima creazione, come leggiamo nella Genesi: “il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente”. Ma è anche all’origine della nuova creazione, dello Spirito santo che nel giorno di Pentecoste, cinquanta giorni dopo la Pasqua, scende sui discepoli e Maria, il primo giorno della settimana ebraica, lo stesso della resurrezione.
Celebra nella basilica vaticana all’altare della Cattedra, papa Francesco, davanti a un piccolo gruppo di fedeli. Poi Regina coeli, per la prima volta da quando ha avuto inizio il lockdown, parole che pronuncia, affacciandosi dalla finestra dello studio del Palazzo apostolico, guardando le persone che finalmente sono potute tornare in piazza San Pietro.
Durante l’omelia il Pontefice ha ribadito che non esiste una Chiesa di parte: “Il mondo – ha sottolineato Bergoglio riportato da Repubblica – ci vede di destra e di sinistra, lo Spirito ci vede del Padre e di Gesù […]. La Chiesa è nata così: noi, diversi, uniti dallo Spirito Santo. Così era agli inizi con gente abituata a vivere del lavoro nelle proprie mani, come i pescatori, e poi c’è Matteo, che era stato un istruito esattore delle tasse“. Papa Francesco sul coronavirus In conclusione dell’omelia Bergoglio si è soffermato anche sulla pandemia: “In questo periodo, quanto fa male il narcisismo, il ripiegarsi sui propri bisogni, indifferenti a quelli altrui, il non ammettere le proprie fragilit, i propri sbagli. Anche il secondo nemico, il vittimismo, è pericoloso. Il vittimista si lamenta ogni giorno del prossimo“. Ma c’è anche un terzo nemico che è il pessimismo. “Il pessimista – ha detto Francesco – se la prende con il mondo, ma resta inerte […]. Ci troviamo nella carestia della speranza e abbiamo bisogno di apprezzare il dono della vita, il dono che ciascuno di noi è. Perciò abbiamo bisogno dello Spirito Santo, dono di Dio che ci guarisce dal narcisismo, dal vittimismo e dal pessimismo“.