Papa Francesco: i governanti cancellino o riducano i debiti dei Paesi poveri

24

Papa – Piazza San Pietro luminosa e allietata dalle bande musicali di alcune scuole americane che il Papa espressamente saluterà alla fine dei suoi appelli dopo l’Angelus. Fedeli e turisti con striscioni che riportano i nomi di aree del mondo dilaniate da lunghi conflitti e tensioni, dal Sudan all’Iraq, dall’Afghanistan alla Terra Santa, dal Libano all’Ucraina. Nella Giornata mondiale per la Pace, Papa Francesco dopo la preghiera mariana più che mai ribadisce il suo “no” alla guerra che “distrugge sempre”. E chiede che nessun popolo sia “schiacciato dai debiti”.

 

La sorpresa e la gioia del Natale continuano nel Vangelo della liturgia di oggi (Lc 2,16-21), che narra l’arrivo dei pastori alla grotta di Betlemme. Dopo l’annuncio degli angeli, infatti, essi «andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il Bambino, adagiato nella mangiatoia» (v. 16). Questo incontro riempie tutti di stupore, perché i pastori «riferirono ciò che del bambino era stato detto loro» (v. 17): il nuovo nato è il «salvatore», il «Cristo», il «Signore» (v. 11)!

Riflettiamo su quello che i pastori hanno visto a Betlemme, il bambino, e anche su quello che non hanno visto, cioè il cuore di Maria, che serbava e meditava tutti questi fatti (cfr v. 19).

Anzitutto, il bambino Gesù: questo nome ebraico significa “Dio salva”, ed è proprio ciò che farà. Il Signore, infatti, è venuto nel mondo per donarci la sua stessa vita. Pensiamo a questo: tutti gli uomini sono figli, ma nessuno.

 




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *