Papa – Prosegue la degenza del Papa al Policlinico Gemelli di Roma dopo l’intervento all’intestino di domenica scorsa: una tac torace-addome è risultata negativa e ieri sera si è manifestato un episodio febbrile. Lo spiega il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni in un comunicato.
“Sua Santità Papa Francesco ha trascorso una giornata tranquilla, alimentandosi e mobilizzandosi autonomamente. Nel pomeriggio ha inteso manifestare la Sua paterna vicinanza ai piccoli degenti del vicino reparto di Oncologia Pediatrica e Neurochirurgia Infantile, facendo loro giungere il Suo affettuoso saluto”.
“In serata – ha aggiunto Bruni – ha manifestato un episodio febbrile. Questa mattina è stato sottoposto agli esami di routine, microbiologici e ad una tac torace-addome, risultata negativa”.
“Il Santo Padre – ha concluso il direttore della Sala Stampa della Santa Sede – prosegue le cure programmate e l’alimentazione per via orale. In questo particolare momento rivolge il Suo sguardo a quanti soffrono, esprimendo la Sua vicinanza agli ammalati, specialmente ai più bisognosi di cure”.
Nel frettempo proseguono i numerosissimi messaggi di pronta guarigione per Papa Francesco da tutto il mondo.
Tra questi Sua Santità Aram I, Catholicos di Cilicia, della Chiesa apostolica armena, che nell’esprimere il proprio «caloroso ringraziamento» per averlo «invitato, insieme ad altri leader spirituali cristiani» libanesi, «per la giornata di preghiera e di riflessione sul tema “Insieme per il Libano”», ha colto l’occasione per auspicare «una buona convalescenza e una pronta guarigione. Possa Dio onnipotente darti la forza spirituale e fisica per guidare la Chiesa cattolica in questi tempi difficili», ha scritto.
Nello stesso giorno il presidente della Repubblica di Croazia, Zoran Milanović, aveva fatto pervenire «sinceri auguri per una buona salute e per le forze spirituali», in modo che il vescovo di Roma «possa continuare a seminare pace e bene tra la gente ed essere d’ispirazione a tutti i credenti e anche a tutte le persone di buona volontà in tutto il mondo».
il primo ministro del Kuwait, lo sceicco Sabah Khaled Alhamad Alsabah, ha rivolto «con gioia i nostri migliori auguri per il successo del recente intervento chirurgico», formulando voti per «una pronta guarigione e una salute eccellente», e assicurando «la massima considerazione». Mercoledì 7, il presidente della Repubblica federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier, si è detto «molto lieto di apprendere» che Papa Bergoglio «ha superato bene il difficile intervento chirurgico e che si trova in buono stato di salute», sperando «che i prossimi giorni portino una completa guarigione e concedano il tempo necessario per la convalescenza, affinché possa trarre nuova forza per proseguire il suo instancabile impegno a favore della pace nel mondo».
A nome del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il decano – l’ambasciatore di Cipro, George Poulides – attraverso un messaggio porge «i più sentiti auguri di pronta guarigione. Nell’attesa di rivederla presto al lavoro – aggiunge – le auguriamo ogni bene». Dalla comunità di credenti si registra il messaggio, martedì 6, del vescovo di Leiria-Fátima, cardinale António Marto, e dei devoti del santuario mariano portoghese, che invocano «una rapida e completa guarigione» affidando «all’intercessione della Beata Vergine Maria» Salus infirmorum e dei santi Francesco e Giacinta Marto le orazioni «per i miglioramenti» del Pontefice. In particolare «i pellegrini di Fátima, che in questo santuario pregano quotidianamente per il Santo Padre», lo «accompagnano in questo momento particolare» con speciali intenzioni. Anche l’organizzazione della Gmg 2023, che si svolgerà nella capitale Lisbona, ha inviato un messaggio al Papa a nome dei giovani Portogallo, garantendo «la preghiera di tutti».
Inoltre «tutti i membri dell’Azione cattolica riuniti nel Forum internazionale» (Fiac) hanno voluto rinnovare il loro «impegno di fedeltà alla missione che Cristo ha affidato a Pietro», testimoniando di seguire «con attenzione l’evoluzione del suo intervento» e unendosi «nella preghiera per la sua salute, la sua pronta guarigione e per i frutti del suo servizio pastorale, così profondo e necessario in questo momento della storia dell’umanità». «Preghiamo il Signore con l’intercessione di Maria e Giuseppe, protettori della Chiesa, dei suoi Pastori e di tutto il popolo fedele», termina la nota firmata da Rafael Corso, coordinatore del Segretariato Fiac, e dall’assistente ecclesiastico, il vescovo argentino Eduardo García.
Nonostante il ricovero asl Gemelli Papa Francesco ha avuto modo di interessarsi anche di politica internazionbale ed in special modo di quanto avvenuto ad Haiti.
Un “assassinio efferato”. Con queste parole il Papa deplora l’omicidio del presidente Jovenel Moise, avvenuto nell’abitazione privata di Porte au Prince, nella notte tra il 6 e il 7 luglio. In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, inviato al nunzio apostolico Francisco Escalante Molina, Francesco “condanna ogni forma di violenza come mezzo per risolvere crisi e conflitti”.
Nel messaggio, il Pontefice “porge le sue condoglianze al popolo haitiano” e alla moglie, Martine Moise, gravemente ferita nell’agguato. Notizie confuse dichiaravano ieri la donna morta, ore dopo il marito, a seguito dei colpi di arma da fuoco ricevuti nell’assalto. La notizia è stata presto smentita; l’ambasciatore haitiano della Repubblica dominicana ha detto che Martine Moise è stata trasferita in aereo da Port au Prince a Miami, in Florida, dove si trova ora ricoverata nel Jackson Memorial Hospital. Il Papa “raccomanda a Dio” la vita della first lady e – si legge ancora nel telegramma – prega “il Padre di Misericordia per il riposo dell’anima del defunto”.
Papa Francesco esprime “la sua tristezza” per questo fatto di sangue, ultimo tragico capitolo di una storia – quella di Haiti – fatta di violenze, invasioni, colpi di Stato, repressione e disordini che hanno provocato una instabilità sociale, politica ed economica, aggravata dal catastrofico terremoto del 2010. Papa Francesco “augura al caro popolo haitiano un futuro di armonia fraterna, di solidarietà e di prosperità”: “Come segno di conforto – si legge a conclusione del messaggio – invoca l’abbondanza delle benedizioni divine su Haiti e su tutti i suoi abitanti”.
Sulla delicata situazione ad Haiti sono intervenuti anche i vescovi della Conferenza Episcopale haitiana, che, in una nota, deplorano l’assassinio come “inammissibile e rivoltante”. “Questo triste evento segna una svolta sfortunata nella nostra storia come popolo, purtroppo dettata dalla scelta deliberata della violenza da parte di molti settori della popolazione come metodo di sopravvivenza e di risoluzione delle controversie”, affermano i vescovi. E rimarcano che: “La violenza può solo generare violenza e portare all’odio. Non aiuterà mai il nostro paese ad uscire da questa impasse politica”