Papa Francesco all’alba a Piazza di Spagna affida Roma e il mondo all’Immacolata

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Immacolata –  Papa Francesco si è recato questa mattina davanti alla statua mariana nel centro della capitale per un atto di venerazione in forma privata alla Vergine. Prima di rientrare in Vaticano ha raggiunto la basilica di Santa Maria Maggiore dove ha pregato davanti all’icona di Maria Salus Popoli Romani e celebrato la Messa nella Cappella del Presepe.

Tra le prime luci di un nuovo giorno e il silenzio di una città avvolta dalla pioggia, Francesco è arrivato alle 7.00 di questa mattina in Piazza di Spagna per rendere omaggio all’Immacolata. Ai piedi della statua di Maria, il Papa ha rivolto il proprio sguardo verso la Madre di Dio. E ha deposto un mazzo di rose bianche alla base della colonna dove si trova la statua della Vergine. La sua preghiera non è stata accompagnata, come tradizionalmente avviene in questa occasione, dal contorno compagnia di folla. Il Pontefice si è recato in questo orario inusuale in piazza di Spagna, e non nel pomeriggio, a causa della situazione di emergenza sanitaria e al fine di evitare ogni rischio di contagio provocato da assembramenti. Il Papa – rende noto in un comunicato la Sala Stampa della Santa Sede – ha affidato alla Madonna tutti coloro che in questa città e nel mondo sono afflitti dalla malattia e dallo scoraggiamento. Poco prima delle 7.15, il Pontefice ha lasciato Piazza di Spagna e ha raggiunto Santa Maria Maggiore dove ha pregato davanti all’icona di Maria Salus Popoli Romani e ha celebrato la Santa Messa nella Cappella del Presepe. Francesco ha poi fatto ritorno in Vaticano.

Il Pontefice, in questo tempo di Avvento ancora funestato dal coronavirus, ha voluto invocare Maria in una piazza deserta.

Il Pontefice ha rivolto alla Madonna una preghiera che si apre con queste parole: “O Maria, tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza. Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede”.  In quella giornata di preghiera e di digiuno voluta dalla diocesi di Roma per l’Italia e per il mondo, il videomessaggio del Pontefice aveva preceduto la Messa presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis presso il Santuario della Madonna del Divino Amore. In quell’occasione l’affidamento a Maria aveva fatto ricordare un altro momento di dura prova per Roma e per l’umanità. Era l’11 giugno del 1944 e Papa Pio XII chiedeva alla Madonna del Divino Amore protezione e salvezza durante la ritirata delle truppe naziste. “Custodisci la tua Roma – aveva affermato Papa Pacelli – e preservala anche nell’avvenire dagli estremi mali”.

È l’8 settembre 1857: Pio IX inaugura a Roma il monumento dell’Immacolata, in piazza Mignanelli, accanto a Piazza di Spagna. Quasi un secolo dopo, Pio XII inizia a far depositare ai piedi del monumento un mazzo di fiori ogni 8 dicembre. Il suo successore, Giovanni XXIII, l’8 dicembre 1958 per la prima volta esce dal Vaticano e porta a Maria delle rose bianche, fermandosi, poi, per una preghiera nella Basilica di Santa Maria Maggiore: una consuetudine che prosegue ancora oggi. Il dogma dell’ Immacolata Concezione è stato proclamato nel 1854 da Papa Pio IX con la bolla “Ineffabilis Deus”.




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