Lettera di Papa Francesco al dimissionario cardinale Wuerl

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Il Cardinale Wuerl ha ricevuto la lettera di Papa Francesco che accetta le sue dimissioni. Il Pontefice specifica come abbia accettato la sua scelta a malincuore riconoscendogli il cuore del pastore che privilegia l’unità e la missione della Chiesa al di sopra di ogni divisione seminata dal padre della menzogna.

Ecco l’intero testo dell’epistola papale.

“Al Venerato Fratello Card. DONALD WILLIAM WUERL, Arcivescovo di Washington
Lo scorso 21 settembre ho ricevuto la tua richiesta di accettare la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Washington.

Sono consapevole che tale richiesta poggia su due pilastri che hanno segnato e segnano il tuo ministero pastorale: cercare in tutto la maggior gloria di Dio e procurare il bene del popolo che ti è stato affidato. Il pastore sa che il bene e l’unità del Popolo di Dio sono doni preziosi che il Signore ha implorato e per i quali ha dato la vita. Egli ha pagato un prezzo altissimo per questa unità e la nostra missione è avere cura che il Popolo non solo rimanga unito, ma diventi testimone del Vangelo: «Che tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17,21). Questo è l’orizzonte a partire dal quale siamo continuamente invitati a discernere tutte le nostre azioni.

Riconosco nella tua richiesta il cuore del pastore che, allargando lo sguardo per riconoscere un bene maggiore che può giovare alla totalità del corpo (cfr. Esort. ap. Evangelii gaudium, 235), privilegia azioni che sostengano, stimolino e facciano crescere l’unità e la missione della Chiesa al di sopra di ogni tipo di sterile divisione seminata dal padre della menzogna, il quale, cercando di ferire il pastore, non vuole altro se non che le pecore si disperdano (cfr. Mt 26,31).

Possiedi elementi sufficienti per “giustificare” il tuo agire e distinguere tra ciò che significa coprire delitti o non occuparsi dei problemi, e commettere qualche errore. Tuttavia, la tua nobiltà ti ha condotto a non usare questa via di difesa. Di questo sono orgoglioso e ti ringrazio.

Così fai risaltare l’intento di mettere al primo posto il Progetto di Dio rispetto a qualunque tipo di progetto personale, compreso ciò che si potrebbe ritenere come un bene per la Chiesa. La tua rinuncia è segno di disponibilità e docilità allo Spirito che continua ad agire nella sua Chiesa.

Nell’accettare la tua rinuncia ti chiedo di rimanere come Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi fino alla nomina del tuo successore.

Caro fratello, faccio mie le parole del Siracide: «Voi che temete il Signore, confidate in lui, e la vostra ricompensa non verrà meno» (2,8). La Vergine Santa ti protegga col suo manto e la forza dello Spirito Santo ti dia la grazia di sapere in che modo poter continuare a servirlo in questo tempo nuovo che il Signore ti dona.




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