LA CROCE – Nell’immagine il Presidente del X Municipio di Roma Capitale Mario Falconi in visita tra gli alloggi di fortuna di alcuni senza fissa dimora nelle pinete tutte intorno al Territorio di Ostia; l’abbiamo messa in relazione con la storica immagine di Papa Francesco di fronte alle rovine dei crolli dopo il terremoto perché quella stessa ‘solitudine’ di fronte ai drammi umani può spingere ad un cambiamento profondo delle comunità umane e delle città che parta dal ‘cuore dell’uomo’.
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LA CROCE – “SE QUESTA E’ UNA PERSONA”, PRESIDENTE FALCONI VISITA LE BARACCHE NELLA PINETA DI OSTIA E CHIEDE AIUTO ALLE CHIESE
By RaffaeleFeb 17, 2025, 22:43 pm0
SIA LA LUCE
Grazie alla preziosa segnalazione di Mauro Delicato, immancabile attivista civico anche sul territorio del X Municipio di Roma, con i suoi report informativi utili quanto ‘pirotecnicamente istrionici’ – corroborati anche da immagini, video e testimonianze dei cittadini residenti – è venuta alla luce la situazione drammatica nella quale riversano diverse persone accampate, nascoste, isolate nelle pinete tutte intorno alla cittadina lidense.
Il clamore delle testimonianze visive non ha potuto lasciare indifferente lo stesso Presidente del X Municipio di Roma Mario Falconi che per il tema della fragilità umana, del soccorso verso le persone bisognose di cure, in qualità di ‘medico’ oltre che di ‘politico amministratore’ non è riuscito a gestire questo problema dalla poltrona nel setting istituzionale del suo ufficio, ma è dovuto recarsi personalmente tra gli arbusti, i rovi, gli alberi malati (alcuni caduti) e vedere, quasi per credere. E operare. Si perché, nemmeno poche ore dopo avrebbe convocato un tavolo tecnico ‘speciale’ di cui resoconto in fondo a questo articolo.
Anche l’assessore Antonio Caliendo, titolare per i grandi eventi e lo sviluppo turistico sul territorio, non è riuscito a rimanere indifferente sebbene istituzionalmente competente in abiti molti distanti dal sociale; non è possibile dormire sereni pensando ai progetti di sviluppo, di benessere e progresso se vediamo questo degrado intorno a noi e non riusciamo ad aiutare.
CHIESE PRESENZA DISCRETA E CAPILLARE SUL TERRITORIO
E così il cosiddetto ‘minisindaco’ del nostro Territorio si è rivolto alle chiese, ha chiesto aiuto a chi per sensibilità, operatività, discrezione, conoscenza vera di prossimità locale e del tessuto urbano, ma soprattutto umiltà e una certa libertà, è una vera e proprio presenza importante che soprattutto nei momenti realmente critici non può mancare, sebbene sia per cultura distante dai luoghi istituzionale tout court o della politica partitica.
Del resto, lo ha ripetuto spesso il Presidente Falconi, di essere più che un politico un tecnico competente e anche un cristiano laico e di ragionare quindi più verso le persone e i cittadini che per le compagini politiche e le alleanze strategiche dei partiti.
A chi sostiene che i servizi socio sanitari territoriali competenti non abbiano, non siano, non operino con necessaria efficacia ed efficenza va però detto che una di fatto ‘città’ come Ostia relegata spesso nelle ‘dimensioni istituzionali’, di competenza, di risorse, come un ‘quartiere’ non aiuta affatto chi deve gestire una macchina pubblica, con i tempi e le modalità burocratiche che le leggi impongono;
IL PERICOLO DEL ‘FUOCO AMICO’
Il ‘nascondimento’ necessario poi a trattare tematiche così sensibili, delicate e privatistiche, inerenti al disagio e alla fragilità non consente all’opinione pubblica di sapere e conoscere in tempo reale le prassi adottate e per questo il tutto può risultare apparentemente statico. Non per ultimo va ricordato che le centinaia, migliaia di casi seguiti senza che vi sia un’adeguato spiegamento di risorse professionali ed economiche – cosa per la quale le istituzioni locali non hanno la diretta responsabilità, dipendendo da Roma Capitale – causa certamente un affaticamento nelle situazioni più al limite.
Per questo chiunque, a vario titolo, operi nelle relazioni di aiuto deve assolutamente tener presente l’importanza che ad una così faticosa multi disciplinare azione per i fragili e i bisognosi non corrisponda l’aggravio del cosiddetto ‘fuoco amico’, ovvero della polemica circa chi deve, chi fa, chi non fa, chi non può, chi non vuole etc.
Questo non risolve nulla ma anzi mina le azioni a scapito infine di chi deve poter essere aiutato.
Un servizio informativo responsabile e un’azione politica virtuosa non deve rimanere nella polemica che può diffondersi come un incendio incontrollabile e spesso la reazione di questi poveri che vivono nei boschi corrisponde proprio a quella di fronte al pericolo di un ‘incendio’: scappano e cambiano soltanto luogo. E’ l’incendio della ‘lingua usata a sproposito’: qui prodest? La cittadinanza e ancor maggiormente i più fragili non beneficiano dello scontro dialettico, partitico e per questo in coscienza le notizie e il confronto dei politici e degli amministratori devono poter ‘mettersi la mano sul cuore’, armarsi di silenzio operante e comunicare con delicatezza.
Dubitiamo quindi dei piromani della carta stampata o della politica chiassosa delle strategie. Essi non sono per la cittadinanza, perché non vanno a risolvere ma a complicare.
IL TAVOLO OPERATIVO ‘SPECIALE’ (RESOCONTO)
Quasi immediatamente dopo lo scatto dell’immagine che è possibile vedere in copertina il Presidente Mario Falconi, X Municipio di Roma Capitale (Ostia e suo Territorio) si è attivato convocando un ‘tavolo operativo speciale’ e si è impegnato a gestire quella situazione sia per restituire ai cittadini lo spazio verde pubblico, sia per capire bene la problematica di senza fissa dimora in diversi giacigli di fortuna presso le pinete tutte intorno al Territorio, nello specifico in zona ‘Acque Rosse‘.
Erano presenti Assessore Morelli, il parroco prefetto don Giovanni Patané, il pope Ortodosso in Ostia don Daniel Simonescu, il referente territoriale dei cavalieri di Marla, alcuni capi scout RYS locali (‘inter gruppo-inter associativi’), ed è stata contattata la comunità di sant’Egidio lidense che è operativa settimanalmente da anni e anni. E’ emersa dalla riunione che diversi senza tetto sono accampati nelle pinete circostanti il territorio del municipio. Nello specifico, la situazione affrontata direttamente (inerente la zona Acque Rosse) ci parla di gruppi senza fissa dimora che sarebbero di 2 tipi: alcuni sono stanziali in quella zona addirittura da anni , nascosti ma effettivamente puliti e collaborativi avrebbero intenzione di essere aiutati. Negli ultimi tempi sono arrivati rom che si sono nuovamente spostati, solitamente impegnati al riciclo di oggetti vari gettati e che selezionerebbero e risistemerebbero al fine di distribuirli alla cittadinanza per ricavarne qualche euro. In mancanza di zone ufficiali dove smaltire il materiale scartato spesso lo abbandonerebbero in luoghi di fortuna, a volte nel verde pubblico.
Per questo non è bene confondere i senza fissa dimora da quelli che vogliono integrarsi da chi invece adotta pratiche non civili.
Tuttavia per ogni situazione è necessario adottare obiettivi e pratiche ad hoc al fine della convivenza civile.
IL NUOVO TEMPO DEI ‘CAVALIERI’
Ciascun rappresentante del tavolo operativo speciale ha confrontato i propri mezzi a disposizione per mettere in rete le varie tecniche e possibilità al fine di una comune sinergia alla risoluzione di questa relazione di aiuto. In particolare si è ascoltata la referente dei Cavalieri di Malta locali, di stanza presso la chiesa Santa Monica; essi conoscerebbero da molto tempo gli “abitanti delle pinete” seguendoli e confortandoli, non soltanto con cibo e medicinali ma spesso con la conoscenza personale e la consolazione umana.
L’incontro ha portato all’attenzione del Presidente del Municipio anche il cosiddetto ‘Cavallierato di San Giorgio’, i Capi Scout RYS (adulti in servizio extra associativo) che, a partire dalla celebrazione presso la cappella di Sant’Ercolano con il Vescovo di Ostia Dario Gervasi (anche lui Capo Scout) hanno ricevuto un fazzoletto unico con i colori di tutti i gruppi scout del territorio, costituendosi di fatto come un gruppo di Capi Scout adulti del Territorio pronti a servire per le esigenze speciali del territorio. Il Presidente Falconi ha ricevuto il fazzolettone ‘inter gruppo inter associativo’ collocandolo nel suo ufficio.
Proprio in questi giorni, ci racconta un capo scout, recandoci a trovare alcuni senza fissa dimora con la ‘scusa’ di dare una pulita nella pineta (e memmeno troppo una scusa) intorno a loro, hanno visto sull’uniforme scout un giglio scout e la croce; hanno riconosciuto così sia la cultura cristiana che una loro esperienza scout di quando erano bambini e questo ha faciliato la comunicazione riportandolo anche a un periodo si spensieratezza e di positività. E’ molto importante l’impegno in questo modo dello scoutismo e ricorda quegli ‘eroi’ dello scoutismo italiano, ‘le aquile randagie’, che nel periodo della guerra avevano costituito ‘OSCAR’ un servizio per aiutare gli emarginati.
EDIFICARE UNA CITTA’ DAL ‘CUORE’ DELL’UOMO
Ma al tavolo un ruolo eccezionale lo hanno certamente avuto i referenti sul territorio delle chiese; il parroco e prefetto dei parroci di Ostia don Giovanni Patané, anche referente delle commissioni ecclesiastiche locali (tra cui quella del volontariato e caritas) ha messo a disposizione la rete che segue i fragili del territorio attraverso i servizi igienici e la mensa. Ma un ruolo davvero importante in questa prima riunione del tavolo operativo speciale l’ha avuta Ii pope ortodosso Daniel Simonescu; si perché la cultura cristiana di origine anche delle comunità Rom e anche degli altri abitanti più stanziali (moldavi e russi) fa si che egli conosca molto bene la situazione e che specie verso i residenti itineranti delle comunità rom abbia dato e continui a dare “buoni consigli”. Non sempre vengono accolti, ma la relazione inter personale continua e non si perde.
Anche alcune famiglie moldave e russe (avvicinatesi sempre grazie alla cultura cristiana ortodossa) si stanno per attivare al fine di poter comunicare maggiormente e comprendersi bene con chi bisognerebbe far ‘uscire dal bosco’. Si inizia parlando magari una lingua della propria ‘casa’. Alcuni di loro del resto hanno anche delle professioni e delle competenze lavorative d’eccellenza.
Prende corpo quell’immagine che spesso abbiamo lanciato, ovvero l’importanza di edificare una cittadina partendo dal ‘cuore dell’uomo’, dalla sua profonda cultura di origine in rete con la più ampia cultura e identità cristiana e comunque legata a quel livello spirituale che fa la differenza anche nella società in quello materiale.
E quanto sarebbe opportuno che quel tavolo della pace e del dialogo sul X Municipio di Roma (che venne deliberato con n. prot. 10975/2025 e rimasto lettera morta (chissà perché) prendesse davvero corpo. Chissà mai se un Presidente come Mario Falconi, sensibile anche al ‘cuore’ degli uomini, abbia il coraggio di portarlo ad operare veramente, senza fronzoli burocratici, ma nell’operatività come lo era stato pensato agli inizi.
Diverse sono le iniziative che si stanno intraprendendo, di cui però si raccomanda (per quanto detto nell’articolo) assoluta discrezione e sulle quali sicuramente ci sarà l’informazione a tempo debito.
In definitiva tutto procede per fare le cose insieme e cercare una soluzione.
Sdt
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