Come nel 2000, anche per l’imminente Giubileo della Misericordia sarà possibile per i pellegrini ottenere l’indulgenza non solo nelle diocesi del mondo, ma anche nei Santuari. In Italia sono circa 1800, coordinati dal “Collegamento nazionale Santuari”, riunito in questi giorni a Roma per i 50 anni dalla sua fondazione. Ieri, l’inaugurazione dei lavori, presieduti dal cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il Clero.
“I Santuari sono la sentinella della Chiesa, che apre le porte e che indica che là dove c’è Dio, dove c’è la Madonna, dove ci sono i Santi, c’è posto anche per noi”. Così il cardinale Beniamino Stella ha definito questi luoghi santi, che saranno parte integrante delle celebrazioni per il Giubileo:
“Penso che sarà un contributo molto importante, fondamentale, perché i Santuari da sempre sono un po’ il rifugio di tanti penitenti. Dico rifugio, perché la gente ama andare nei Santuari: si sente bene, si distende, si consola, si corrobora e, abitualmente, questo clima interiore di serenità, di consolazione, di fiducia li predispone anche al Sacramento della Riconciliazione. Ho detto, anche in passato, che confido che i preti lavoreranno molto in questo Anno della Misericordia. E’ il lavoro più bello, più importante, dopo l’Eucaristia, quello della riconciliazione”.
I Santuari, afferma il cardinale Stella, sono infatti “avamposti della misericordia”, in cui è possibile offrire un’opportunità preziosa ai fedeli di avvicinarsi a Dio, accogliendolo e ascoltandolo. Luoghi di preghiera che sono anche “focolai di fede”, e “fonte di evangelizzazione”:
“Vorrei citare quanto il Papa ha detto, proprio giovedì scorso, alla Congregazione per il Clero: ‘Quando viene una persona qui, non si può per varie ragioni, e serie ragioni, dare l’assoluzione’. Ha detto il Papa: ‘Accoglieteli; date una benedizione; ascoltateli; che possano comprendere le ragioni per cui non si può dare l’assoluzione e che possano partire da questo incontro incoraggiati, illuminati, soprattutto consolati; che sentano che nonostante le loro difficoltà, Dio è buono, Dio li accoglie e la Chiesa è pronta a dare una benedizione che significa incoraggiarli sulla via del bene’. Il centro del messaggio evangelico – ha detto e ha ripetuto – è la Misericordia”.
Nato a pochi mesi dalla fine del Concilio Vaticano II, il “Collegamento nazionale Santuari” (Cns) si occupa di coordinare le oltre mille realtà italiane, ci spiega padre Mario Magno, rettore del Santuario di Sant’Antonio a Messina e presidente rettore del Cns:
“I Santuari sono già pronti a raccogliere le sfide di Papa Francesco, in modo particolare le sfide che vengono da questo Giubileo della Misericordia. Un Giubileo che ci interpella in prima persona e che interpella un po’ tutte le nostre comunità dei Santuari, perché possano essere momenti di accoglimento verso tutti i pellegrini fedeli, che già vivono esperienze di fede all’interno dei nostri Santuari. Siamo sicuri che in questo anno giubilare dell’Anno della Misericordia, ne giungeranno ancora di più”.
“In un momento come questo”, ha affermato ancora il cardinale Stella riferendosi alle crescenti preoccupazioni per il terrorismo, “dobbiamo andare ai Santuari come sempre e più di sempre”, anche perché non ci sono minacce reali alla sicurezza, afferma ancora padre Mario Magno:
“Non ci sono sicuramente delle minacce specifiche nei nostri Santuari, almeno a quanto ci risulta ad oggi. Siamo sereni e continuiamo a lavorare e, come ci ha detto Papa Francesco, a non tenere le nostre porte blindate. Noi cercheremo, quindi, di tenerle quanto più aperte. Se ci sono delle difficoltà, cercheremo di creare anche sicurezza, di modo che i pellegrini che giungono si sentano al sicuro e siano protetti anche nei luoghi di culto, nei luoghi sacri, nei luoghi privilegiati per eccellenza, perché lì un mistero grande sicuramente si è rivelato”. Buon giubileo a tutti!