Egitto – Assassinato vescovo copto ortodosso: indagini in corso

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Egitto – Ancora una volta dobbiamo tornare a segnalare l’ennesimo atto di aggressione contro un sacerdote. Mentre in Italia si continua a snobbare il dramma dei cristiani nel mondo (ma si urla a gran voce per ogni episodio definito di razzismo senza valutarle mai il basso numero dei casi) le violenze e le morti dei prelati nel mondo sta toccando cifre spaventose nel disinteresse (quasi) generale.

La notizia che, nostro malgrado, siamo (ancora una volta) costretti a comunicarvi riguarda dubbi e incertezze sulle circostanze dell’omicidio del vescovo copto ortodosso Epiphanius, abate del monastero di San Macario il Grande (Dayr Abū Maqār), trovato privo di vita all’interno del monastero in cui abitava.
Sulla testa del religioso, confermano fonti di polizia, una profonda ferita da corpo contundente.
Le autorità hanno posto il tutto sotto silenzio. La procura ha disposto in ogni caso sul corpo del vescovo Epiphanius l’autopsia per chiarire le cause del decesso.
Intanto, la Chiesa copta ha annunciato che domani sarà celebrato il funerale presso il monastero, rimasto chiuso (in segno di lutto), per oltre 24 ore.

Chi era Epiphanius? Aveva 64 anni, nativo di Tanta, laureato in medicina, Anba Epiphanius era entrato nel Monastero di San Macario, nella regione del Wadi Natrun, nel 1984, e era stato ordinato sacerdote nel 2002. Ricercatore e studioso – riporta l’Agenzia Fides – aveva lavorato alla traduzione dal greco all’arabo di diversi libri della Bibbia, prendendo parte anche alla decima Conferenza internazionale di studi copti, svoltasi a Roma nel 2012. I 100 monaci del Monastero di San Macario lo avevano eletto a maggioranza come proprio abate il 3 febbraio 2013. Discepolo di Matta el Meskin – padre spirituale e figura chiave nella storia recente della Chiesa copta ortodossa – Anba Epiphanius viveva intensi rapporti di comunione spirituale con amici e comunità monastiche della Chiesa cattolica.
Anche il Patriarca copto ortodosso Tawadros II ha inviato propri delegati presso il monastero per avere informazioni dirette sulle ricerche intorno al tragico evento. Ma ancora una volta l’omertà sembra debba avere il sopravvento.


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