DON CENTOFANTI – VANGELO DI MARTEDI 30 LUGLIO E COMMENTO

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VANGELO – Mt 13,36-43 Martedì 30 luglio 2024, XVII settimana del Tempo ordinario, anno pari

In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
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Questo brano si riferisce al discernimento quotidiano e anche alla salita al cielo. Il cammino di sequela conduce verso l’accoglienza della luce serena che Dio infonde nel cuore imparando a distinguerla da altre false luci o da oscurità varie interne ed esterne. Qui sulla terra Dio ci va più piano nel donarci tanta grazia perché poi potremmo rifiutarla. Dunque non di rado (perché ognuno ha il proprio particolare percorso e non esistono schemi) ci conduce verso scelte maturate nel tempo anche sperimentando che per altre vie facciamo solo del male a noi stessi e agli altri. Certo anche così ci dà mille volte di più ma al tempo di salire al cielo la nostra scelta definitiva per o contro la misericordia totale di Dio l’avremo fatta. Allora Dio potrà in tanti casi donarci tanta grazia più rapidamente. Anche se certo per esempio il purgatorio non è una punizione divina ma la delicatezza con la quale Dio ci aiuta ad aprire il cuore liberandolo dalle resistenze varie fino ad allora vissute. Questo ci fa riflettere sul cammino della vita che prepara al grande salto finale. Certo potrà tanto aiutare l’aver cercato di accogliere la luce con fiducia, aver sperimentato il suo venire liberatorio, vivificante. Prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. La preghiera ci aiuta a riflettere su cose decisive che la mentalità odierna vuole nascondere, quelli che la dottrina cattolica chiama i novissimi, dal latino novissima = le ultime cose: morte, giudizio, inferno, paradiso.



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