DON CENTOFANTI – VANGELO DI GIOVEDI 1 AGOSTO E COMMENTO

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VAANGELO – Mt 13,47-53 Giovedì 1 agosto 2024, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
***
Il cammino della fede conduce a cercare sempre più intensamente la grazia da ovunque venga. La rete gettata nel mare è quest’apertura all’accoglienza e al discernimento in Gesù. Così Gesù insegna la via della luce. La prima cosa è la sequela, la vita vissuta in Gesù. In questo contesto la vera cultura è vita, rapporti dal vivo. Una persona dai pochi studi può a modo proprio nella grazia intuire strade che cambiano la vita del mondo. Lo scriba, l’uomo di cultura, potrà essere davvero tale, vivendo da discepolo del regno dei cieli. Per chi non ha ricevuto il dono della fede la strada è cercare di accogliere la luce in lui infusa. Un brano evangelico che fa tanto riflettere in questa epoca difficile in cui la ricerca sincera del vero può nella cultura istituzionale, nei media, venire condizionata pesantemente dal potere togliendo vita all’intera società. E uno stimolo a cercare la cultura ovunque sia, in specie dove l’assenza di ruoli istituzionali e di dipendenza da poteri anche economici, può renderla più libera.



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