DON CENTOFANTI – VANGELO DI DOMENICA 3 NOVEMBRE E COMMENTO

25

VANGELO – Mc 12,28b-34 Domenica 3 novembre 2024, XXXI Domenica del Tempo ordinario, anno B

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».

Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il to cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».

Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».

Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

***

Gli ebrei chiamano i dieci comandamenti le dieci parole. È molto bello ciò perché poi Gesù afferma che la Parola è un seme, un dono. Una grazia che come un seme cresce nei modi e nei tempi opportuni nella vita di quella persona cominciando gradualmente a sciogliere nodi e ad aprire strade, con ogni bene. Si tratta dunque di comandamenti nel senso che nella parola vi è una grazia che opera, porta verso la vita, con ogni bene.

Nel capitolo 55 di Isaia Dio dice:

8 Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,

le vostre vie non sono le mie vie – oracolo del Signore.

9 Quanto il cielo sovrasta la terra,

tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,

i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.

10 Come infatti la pioggia e la neve

scendono dal cielo e non vi ritornano

senza avere irrigato la terra,

senza averla fecondata e fatta germogliare,

perché dia il seme al seminatore

e pane da mangiare,

11 così sarà della parola

uscita dalla mia bocca:

non ritornerà a me senza effetto,

senza aver operato ciò che desidero

e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata.

Ecco il moralismo può aver letto questo vangelo come se usasse imperativi, come comandi: amerai, devi amare. Ma il testo greco usa un futuro: amerai, riceverai il dono della fiducia in Dio, nel suo amore e il tuo cuore sarà sostenuto, riscaldato, dall’amore di Dio, con ogni bene. Riceverà con gradualità a misura della tua serena crescita il dono di incamminarsi sulla via della fede, dell’amore, della speranza

Oggi non vorrei dire molte altre parole. Lasciamo che l’amore meraviglioso, di vero cuore, buono, sereno, di Dio entri nei nostri cuori, ci incoraggi e ci porti per mano sulla via della vita.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *