DON CENTOFANTI – VANGELO DI DOMENICA 15 SETTEMBRE E COMMENTO

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VANGELO – Mc 8,27-33 Domenica 15 settembre 2024, XXIV settimana del Tempo ordinario, anno B

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
 E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
***
Il Signore mi ha aperto l’orecchio, dice la prima lettura. Solo lo Spirito può aprire il mio cuore ad ascoltarlo ed in lui ad ascoltare davvero me stesso e gli altri. Senza un certo dono dello Spirito mi dibatto nelle mie paure, ansie, insoddisfazioni, senza intuire il bisogno di cercare risposte autentiche, profonde, che sciolgano questi nodi e aprano le vie di ogni bene. È davvero interessante vedere che certa cultura può dirne di tutti i colori ma la psicologia che deve cercare di risolvere problemi concreti ormai in quasi tutti i suoi diversi orientamenti dice che l’uomo trova gradualmente sé stesso solo se cerca risposte spirituali, risposte profonde. Le scuole psicologiche usano altri termini, come quello che il segno di una reale maturazione è l’imparare a dilazionare la gratificazione ma è proprio quello che dice Gesù oggi. Dilazionare la gratificazione significa la grazia di intuire che una cosa ti piace ma magari in quel caso ti fa poi male, un’altra non ti piace ma invece poi ti porterà vero beneficio. Insomma la maturazione fa cambiare i gusti ora godi di più del vero benessere interiore e non di un fasullo piacere animalesco. Dunque non si tratta di un moralismo, di un dovere fare il bravo, questo è l’estremo opposto e anche questo non serve a nulla. Se fai le cose per dovere non le fare, almeno ti scopri amato da Dio senza condizioni e con la comprensione del tuo autentico, non forzato, percorso. Per questo Dio talora aspetta che facciamo esperienza di una vita con poco Spirito, perché ci accorgiamo un giorno come il figliol prodigo nella nostra umanità di quanto ne abbiamo bisogno. Lo Spirito, quando mi dona questa grazia, mi fa capire che sono figlio di Dio, ho l’anima e l’anima ha le sue necessità. L’animale ha tanti bei sentimenti ma vive nella legge della giungla e ci sta bene, invece se l’uomo pensa che la verità della sua vita è la legge della giungla diventa pazzo. Tocchiamo in ciò la concreta esistenza dell’anima. Tutti i malesseri anche psicologici nascono da un amore non arrivato o arrivato cupo, rigido, strano… Siamo fatti per essere amati da un amore sereno, semplice e vivificante e poi gradualmente imparare a scambiare con gli altri questo amore. Così solo leggiamo sempre più dentro noi stessi e anche dentro gli altri perché diventiamo sempre più consapevoli di tante cose. Solo l’amore sereno, benevolo, comprende. Se non ami una persona non puoi capirla. Se ami una persona sei disponibile con discrezione a cercare di ascoltarla, di conoscerla in profondità, non fermandoti alle apparenze. Per esempio nella confessione Gesù ti è vicino con tutto il cuore, partecipa delle tue speranze, dei tuoi dolori, ti aiuta a sciogliere i nodi, ad aprire le strade, insomma se tu vuoi ascolta con amore tutta la tua vita concreta e non solo i tuoi peccati. Tra l’altro cosi si capiscono meglio tante cose circa la crescita spirituale.  Questo “voi chi dite che io sia” non è mera teoria ma è anche la graduale meravigliosa esperienza di Gesù presente e vivo in mezzo a noi nella Chiesa.  Gesù dice ai suoi discepoli che lo Spirito gli renderà testimonianza e anche loro gli renderanno testimonianza perché sono stati con lui fin dal principio. Ossia gradualmente impariamo a farci aiutare in vario modo da ogni persona a tornare sempre più profondamente al vangelo, senza dunque fermarci su nessuno se non sull’infinito Gesù Cristo. Il Battista, chiamato da Gesù il più grande dei profeti, è tale perché indica il venire dell’agnello di Dio, egli deve crescere ed io diminuire. In ogni cosa tornare a Gesù. Qualcuno dice che Gesù mette di più alla prova quelli che più ama? Ma cosa risponde a Pietro che dice noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito? Avrete cento volte tanto e la vita eterna. Talora nella Chiesa si è creduto in Dio e poi si sono dedotte razionalmente tante cose ma Gesù ha insegnato che la via del discernere è tornare alla vita di Gesù, sempre da scoprire meglio nel suo amore meraviglioso. Lo ha detto Gesù stesso. Un compito a casa per esempio a proposito della comunione. Invece di dedurre cosa fare da ragionamenti terreni torniamo al vangelo e vediamo se e come Gesù ha dato la comunione a qualcuno. Se viene qualche osservazione nuova non diciamo da soli: ora faccio così. Domandiamo alla Chiesa, restando obbedienti a quello che dice la Chiesa. Nel caso meglio stare con la Chiesa bisognosa di crescere con i tempi conosciuti dalla sapienza di Dio che andare per individuali vie nostre. Per questo Gesù dice: voi, Chiesa, chi dite che io sia. Andiamo obbedienti con eventuali domande che comunque fanno riflettere. Nella Chiesa è il non stare con Gesù fin dal principio, è il fermarsi a qualche persona che può rendere sordi allo Spirito da ovunque venga. Anche i carismi dei gruppi, dei movimenti, se vissuti si approfondiscono, si sviluppano, anche si liberano di interpretazioni caduche. Gesù lo dice: avete sostituito la Parola di Dio con le vostre culture terrene, conservatrici o progressiste che siano, che alla fine possono diventare miopi interessi di parte, non apertura sincera del cuore in Gesù. Nella bibbia si narra di santi e profeti ma anche di religiosi ripiegati negli schemi. Appare un angelo a Zaccaria e Zaccaria non gli crede. Dio parla ad Anania di San Paolo e Anania obietta a Dio che Saulo è un persecutore. Il Signore mi ha aperto l’orecchio al soffio dello Spirito, da ovunque venga ed ora gradualmente lo sento e comincio a respirare un’aria nuova.



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