La leggenda natalizia di San Nicola (di Bari) che porta doni ai bambini, di origine cattolica, è stata modificata a fini ideologici per impedire la diffusione della realtà storica di un uomo – di un vescovo – esempio di carità amorevole verso i bambini e gli ultimi. In modo particolare i poteri occulti di Francia che l’hanno sostituito con la figura di “Babbo Natale” (Perè Noel) e anche i riformatori protestanti che hanno invece preso la vicenda storica di San Nicola mescolandola volontariamente con tradizioni pagane e magiche inventando cosi la figura di “Santa Claus” a motivo del loro feroce rifiuto del culto cattolico dei santi.
San Nicola è nato in Patara in Licia, una provincia dell’Asia Minore, nel IV secolo da genitori benestanti. E’ stato nominato vescovo di Myra, ed è divenuto famoso per la sua santità, per la carità e per i miracoli. Fu imprigionato a causa della sua fede durante la persecuzione di Diocleziano. Fu presente al Concilio di Nicea (325 d.C.) e denunciò l’eresia ariana. Morì a Myra nel 350 d.C. Nel 1087 alcune sue reliquie furono trasferite a Bari, italia, e molti miracoli sono stati ottenuti per sua intercessione, fatto che costituisce la sua straordinaria popolarità in occidente. I genitori di quello che sarebbe stato San Nicola da Tolentino, infatti, ottennero la grazia di avere questo figlio proprio per intercessione di San Nicola di Bari, il cui nome diedero al figlio avuto miracolosamente dal cielo.
Approfittando della ricchezza dei suoi genitori, S. Nicola desiderava fare doni a coloro che erano chiamati i “Poveri imbarazzati” cioè le persone che si trovano in bisogno economico ma che si vergognano di andare a mendicare in strada. Il Santo trovò diversi modi per aiutare questa gente: arrivò persino a lasciare doni anonimo attraverso il camino (chi vi ricorda?).
Un caso emblematico: un padre con tre figlie non poteva dare loro una dote e organizzare loro matrimoni dignitosi. L’uomo, disperato, pensava che la loro unica sorte fosse quella della pubblica vergogna. In tre diverse occasioni S. Nicola venne in loro aiuto lasciando una borsa con dell’oro per permettere alle sue figlie di sposarsi con una discreta dote.
Da questa e da altre opere di carità da lui compiute si diffuse poi l’idea generale che il vescovo Nicola sarebbe sceso dal cielo ogni anno la vigilia di natale per portare regali ai bambini e ai poveri. Questa storia aveva lo scopo di ispirare ai bambini il bene e insegnando loro che una vita ben vissuta è sempre premiata dall’alto.
In Francia i poteri occulti – che non volevano che la popolarità del vescovo cattolico si prolungasse nel tempo e nell’intensità – crearono la figura di Perè Noel. Il titolo di “perè” è comune tra gli uomini anziani che hanno un ruolo di tipo patriarcale nella società e tra le persone semplici. La parola Noel rimanda alla gioia. E’ un’esclamazione simile ad “Alleluja” normalmente riservato per la festività del Natale (cattolicamente e rettamente intesa). L’obiettivo era quello che poi è stato raggiunto: de-cattolicizzare la figura storica di San Nicola per diffondere la laicissima figura di Babbo Natale, in tutto simile al vescovo cattolico ma senza alcun riferimento al divino. Questo per quanto riguarda l’azione dei poteri occulti in Francia.
Per quanto riguarda invece l’azione dei protestanti, avversi al culto cattolico dei santi, la figura di S. Nicola fu modificata accuratamente seguendo i racconti della leggenda nordica di un mago. Mescolarono elementi della vita del mago – la renna e le slitte su tutte – e le attribuirono alla figura rinnovata di Santa Claus. Deviarono così l’ammirazione dei bambini e dei poveri, da una figura cattolica a una di fantasia. E’ utile per noi imparare come il male – il maligno – attraverso i suoi vari strumenti (consapevoli o inconsapevoli) opera contro la tradizione cattolica perfino nei dettagli che possono apparire insignificanti, e così, con la vigilanza, imparare a discernere le sue seduzioni e inganni.