Guardia Costiera – Si è svolta a Roma la “Conferenza Internazionale sul soccorso marittimo nel mare Mediterraneo” organizzata dal Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.
L’evento, aperto con un indirizzo di saluto del Comandante Generale, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino, ha visto la partecipazione di 16 delegazioni delle Organizzazioni SAR dei Paesi che si affacciano nel Mediterraneo (Albania, Croazia, Egitto, Francia, Gibilterra – e, per essa, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord-, Grecia, Libia, Malta, Principato di Monaco, Montenegro, Marocco, Portogallo, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia).
Presenti inoltre le Ambasciate di Francia, Germania e Olanda, i rappresentanti delle varie articolazioni di riferimento dell’Unione Europea, tra cui la Direzione Generale per la Migrazione e gli Affari Interni (DG Home), nonché i rappresentanti delle Nazioni Unite, tra cui l’International Maritime Organization, dei Ministeri Italiani e delle Organizzazioni nazionali a vario titolo coinvolte nelle operazioni che si svolgono nello scenario nevralgico del Mediterraneo centrale (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Stato Maggiore della Difesa).
La Conferenza si colloca all’interno di un Progetto per la creazione di un MRCC in Libia che la Guardia Costiera Italiana sta sviluppando su richiesta delle Istituzioni Europee – nello specifico del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (EEAS) e della DG Home, che ha anche finanziato l’iniziativa.
L’Ammiraglio Pettorino: “Con la Conferenza Internazionale sul soccorso marittimo nel Mediterraneo ci proponiamo di fare una riflessione sulla adeguatezza degli strumenti normativi internazionali che abbiamo a disposizione e di interrogarci su quello che potremmo fare per eventualmente migliorarla. Ringrazio tutti gli intervenuti e in particolare International Maritime Organization, a cui riporteremo gli esiti di questo incontro, e la Comunità Europea per aver creduto nel progetto Libyan Maritime Rescue Coordination Centre”
L’Ammiraglio Ispettore Nicola Carlone, Capo del Progetto, ha dichiarato “Nell’ambito di questa ambiziosa progettualità, ci è sembrato doveroso coinvolgere le Organizzazioni SAR di tutti i Paesi della Regione Mediterranea e gli stakeholders Europei ed internazionali, per discutere assieme di quella che è la nostra comune e più importante missione: la salvaguardia della vita umana in mare.”
Tra gli interventi introduttivi quello del Commodore Abdullah Omar Abdullah Toumiya – Comandante Generale della Guardia Costiera Libica che ha ringraziato l’Italia e l’Unione Europea per il supporto nell’attività di sviluppo di un Centro di Coordinamento libico per il soccorso in mare. Un’attività complessa che ha visto i primi importanti passi con la dichiarazione da parte della Libia, all’IMO, di un’area di responsabilità SAR.
Simon Mordue, vice-Direttore della Direzione Generale per la Migrazione e gli Affari Interni ha ringraziato la Guardia Costiera italiana per l’importante ruolo svolto fino ad oggi. Ha infine auspicato che con questo momento di incontro si possano trovare soluzioni permanenti grazie al coinvolgimento dei Paesi, oggi qui presenti, che si affacciano su Mediterraneo.
La giornata ha visto nella prima parte, il confronto sulla normativa internazionale di settore, ossia la Convenzione Internazionale di Amburgo del 1979 sul SAR, la Convenzione Internazionale di Londra del 1974 sulla salvaguardia della vita umana in mare e la Convenzione Internazionale di Montego Bay del 1982 sul diritto del mare. Una cornice legale che grazie al contributo di esperti di Diritto Internazionale e degli operatori del settore, è stata analizzata alla luce delle operazioni reali che ogni giorno vedono impegnate le Organizzazioni SAR.
La seconda parte del Convegno è stata dedicata all’analisi degli accordi SAR nel Mediterraneo, facendo un punto su quello che è stato fatto sino ad oggi e, soprattutto, di quello che si potrebbe fare nel prossimo futuro per migliorare la cooperazione tra le Organizzazioni deputate all’attività di ricerca e soccorso in mare allo scopo di rendere il Mar Mediterraneo un mare sempre più sicuro.
L’incontro è stato l’occasione per fornire un aggiornamento sul Progetto per il MRCC libico.
Un progetto che ha avuto l’obiettivo di individuare per la Libia le capacità necessarie per poter intervenire nei soccorsi in mare, rispettando le previsioni della normativa internazionale.
Il progetto, i cui esiti saranno presentati entro la fine del mese di ottobre, ha altresì individuato le esigenze formative per il personale che opera in tale settore, la strumentazione idonea e la più funzionale dislocazione dei centri di soccorso sul territorio libico.