Calcio – Serie A – Quindicesima giornata
Con la quindicesima giornata si inizia un mese di dicembre cruciale per il massimo campionato. Con Napoli Inter di questa sera, anticipo del venerdì, si dà il via ad un ciclo di scontri diretti che daranno un’impronta fondamentale alla classifica prima della sosta natalizia. La roboante sconfitta di domenica scorsa della Juventus con il Genova, ha oltretutto alzato il livello di interesse e di equilibrio della nostra Serie A, alle solite pretendenti per la lotta al vertice, si sono definitivamente inserite squadre come il Milan, la Lazio e l’Atalanta che non godevano dei favori dei pronostici ad inizio stagione. Questa settimana saranno ben tre le sfide fondamentali per i destini delle protagoniste del nostro campionato.
Napoli – Inter di questa sera, l’anticipo di domani sera Juventus – Atalanta e il derby di Roma domenica alle 15.
Incominciamo la disamina della giornata parlando della capolista e della partita dello Stadium di domani sera. Il clamore suscitato dal tonfo della Juventus a Genova non si è ancora placato, e l’eco delle sue conseguenze molto probabilmente si rifletteranno a lungo sia sull’ambiente bianconero che sulle sue dirette rivali. La Juventus vista a Genova domenica pomeriggio non solo è apparsa bruttina nel gioco e nella manovra come sempre quest’anno, ma poco importa se si è primi ovunque, ma è sembrata una squadra demotivata e spaesata come mai l’avevamo vista in questi ultimi sei anni. Molto probabilmente la qualificazione agli ottavi di Champions di tre giorni prima ha scaricato dal punto di vista nervoso la squadra, perché è difficile da ricordare un approccio alla partita così molle da parte dei bianconeri che fanno della forza caratteriale e della ferrea determinazione il marchio di fabbrica della squadra. Molto del suo ci ha messo anche Mister Allegri che ha presentato una squadra disarmonica e mal assortita. Molto probabilmente non vedremo mai più Dani Alves nei tre di difesa, come Cuadrado affiancato alla punta centrale, ma in generale tutta la squadra è apparsa disorientata e smarrita. La grande combattività e determinazione del Genoa ha fatto il resto, basti pensare che i bianconeri in tutta la partita han fatto solo otto falli, per capire con quale poco determinazione la capolista è scesa in campo.
Ora il Mister livornese è chiamato a dare una precisa impronta tattica alla squadra, perché non si può più permettere sbandate come quella di Genoa. Come spesso abbiamo scritto il materiale umano a disposizione di Allegri è di prim’ordine, ma ancora non si vede il vero volto della squadra quali sono gli interpreti principali e quale sia il copione da seguire. Facendo di necessità virtù il gran numeri di infortunati costringeranno Allegri a delle precise scelte tattiche e di giocatori, cosa che finora è mancata. A nostro modesto avviso questa squadra è ancora ancorata al 3-5-2 “contiano” e su quella falsa riga il canovaccio tattico si deve sviluppare. I tentativi di difesa a quattro con le conseguenti modifiche di centrocampo e attacco hanno disorientato e confuso la squadra. Ora non si dovranno più ruotare gli uomini come su una giostra impazzita e si dovrà finalmente scendere in campo con i titolari nelle posizioni giuste, ad esempio il centrocampo che dovrebbe essere considerato titolare ovvero Marchisio Khedira Pjanic si è visto solo nella vittoriosa trasferta di Siviglia, e cosa fondamentale si dovrà mettere Higuain al centro dell’attacco perché vederlo giocare lontano dalla porta è veramente uno sproposito tattico, il rientro di Dybala sarà fondamentale a ciò. Fare previsioni sugli undici titolari a più di 24h dall’inizio della partita è complicato, ma l’esiguo numero di scelte a disposizione di Allegri ci fa pensare ad un 3-5-2 con Chiellini finalmente al rientro affiancato da Rugani e Benatia, dovrebbe finalmente il centrocampo titolare di cui scrivevamo sopra con Cuadrado riportato nel suo ruolo di esterno destro, a sinistra si prospetta un ballottaggio fra Evrà e Alex Sandro, col francese favorito. Davanti tutto dipenderà se Allegri vorrà rischiare Dybala dal primo minuto, cosa molto difficile, quasi sicuro che vedremo di nuovo la coppia molto anomala Higuain Mandzukic.
La squadra più in forma non solo della nostra Serie A, ma di tutti i principali campionati europei. Sei vittorie consecutive, sette se contiamo la vittoria in coppa di mercoledì, l’Atalanta è in testa nel computo delle ultime dieci giornate di campionato, un punto in più rispetto alla Juventus, ovvero togliendo le prime quattro giornate che risultano essere una fase di assestamento per tutti. In questo lasso di giornate è la squadra che ha fatto il maggior numero di risultati utili nei cinque campionati maggiori europei. Infatti non si battono per caso Napoli Roma e Inter e non si arriva al quarto posto in classifica dopo aver fatto solo tre punti nelle prime giornate. Ora si sprecano i confronti con il Leicester e finalmente anche i giornali e le tv nazionali si occupano dell’Atalanta come si conviene ad una grande, ma solo un risultato positivo alla Stadium darà la giusta spinta per ambizioni di classifica elevati; la partita con la Juventus sarà l’esame di maturità per i ragazzi di Gasperini. Giustamente il mister, ha fatto un po’ da pompiere nelle dichiarazione settimanali, facendo notare il divario che c’è fra la due squadre, ma anche sottolineato il grande momento dei suoi e che andrà a Torino per giocarsela a viso aperto e senza remore.
Gli unici problemi per il Gasp saranno le assenze di Gagliardini, tra i giovani che ha più impressionato in questo periodo, squalificato e di Berisha, il portiere albanese di proprietà laziale si è rotto il menisco e ne avrò per un mesetto, ciò costringerà il Mister a schierare in campo Sportiello con cui ha avuto notevoli problemi ad inizio stagione, ma che ben si è disimpegnato domenica a Bologna. Per il resto sicuro il 3-4-1-2 con cui la Dea si è schierata ultimamente con Kurtic dietro alle punte Petagna e Gomez. Gagliardini sarà sostituito in mediana dallo svizzero Freuler con il talentuoso Kessie al suo fianco mentre Conti, spesso avvicinato alla Juventus assieme all’ivoriano per la sessione di mercato di gennaio, si occuperà della fascia destra. A sinistra ballottaggio fra Spinazzola, cresciuto nel vivaio juventino, e Dramè, con il primo favorito, il che starebbe a significare un’Atalanta più offensiva e propositiva, nei tre dietro ai sicuri Caldara e Masiello dovrebbe affiancarsi il brasiliano Toloi favorito alla vigilia sul bosniaco Zukanovic. Il vero nemico di questi ragazzi sarà l’emozione, perché mai come questa volta gli occhi di tutti saranno puntati su di loro e questo aggiunto alla voglia di rivincita della Juventus sono i due veri punti su cui Gasperini e i suoi uomini dovranno concentrarsi.
Secondo big match della quindicesima giornata è il derby di Roma. Come sempre l’attesa in città è elevatissima, soprattutto perché questa volta non c’è solo il predominio cittadino in palio, ma sono anche in gioco gli interessi di classifica essendoci le due squadre al secondo e al terzo posto divise solo da un punto. Come sempre stampa, media e social hanno esaminato la partita sotto tutte le angolature ripercorrendone la storia e gli scenari possibili, ma qui ci piace ricordare un punto che proprio il derby ha fatto tornare prepotentemente alla ribalta: il problema Olimpico, la divisione delle curve e la conseguente assenza del tifo più caldo dagli spalti. Molti sono stati gli appelli di giocatori e addetti ai lavori per far rientrare la maggior parte dei tifosi sulle tribune, per ricostruire quell’atmosfera tipica di un derby, fatta di coreografie, calore, partecipazione e sfottò che sempre caratterizzano una partita di tale importanza. La tifoseria biancazzurra sembra aver accettato l’appello e pare essere tornata in massa davanti ai botteghini per garantirsi un posto per lo spettacolo di domenica, mentre il tifo più caldo giallorosso sembra rimanere ancorato sulle sue posizione di totale ostracismo nei confronti della questura e della divisione della curva, anche se sembra che vi saranno più tifosi ad assiepare la curva rispetto alle ultime uscite. Detto che questo problema se non verrà risolto a breve, è più di un anno che si trascina e la cosa non sembra avere ancora soluzione, porterà a lungo termine grossi problemi alle due società in termini economici e di ritorno di immagine. La cosa più triste di tutto ciò è però lo svilimento di uno spettacolo facendone mancare una delle sue peculiarità. La scena di un Olimpico deserto è veramente desolante, soprattutto pensando che basterebbe un pochino di buon senso da tutte le parti in causa per risolverlo.
La Roma arriva al derby con la brutta tegola dell’infortunio di Salah, la cui distorsione terrà l’egiziano lontano dai campi per un mesetto circa. Per la Roma quindi si unisce alla preoccupazione di una Lazio in gran forma e determinata, anche un problema tattico. Essendo El Shaarawy in non buone condizioni e Florenzi out per molto tempo, non ci sono in rosa sostituti adatti per schierare il 4-2-3-1 abituale. Molte sono le soluzione nella testa del mister di Certaldo, da un ritorno alla difesa a tre, con i due brasiliani Peres e Emerson sulle fasce in mediana il duo De Rossi Strootman con Nainggolan spostato affianco a Perotti a supportare gioca. Questa appare finora la scelta più plausibile, a meno di un recupero del Faraone all’ultimo, mentre i tifosi spingono per Totti dal primo minuto, cosa che farebbe ancora aumentare le attese sulla partita. Più difficile una soluzione Iturbe, con il ragazzo che ormai appare completamente fuori dal progetto Roma. Per Spalletti il vero cruccio rimangono sempre gli improvvisi black out che colpiscono la sua squadra. Anche domenica si è avuto l’ennesima dimostrazione con una partita chiusa dopo dieci minuti, improvvisamente riaperta perché i giallorossi non sono riusciti a gestire la sfida consentendo al Pescara di rientrare in partita con un conseguente inutile spreco di energie psicofisiche. Il problema pare impossibile da risolvere anche perché attanaglia la Roma dai tempi di Garcia, e non sembra dipendere ne dal modulo ne dagli interpreti in campo. Se la Roma ne sarà colpita anche durante il derby, sarà complicato venirne fuori visto che la Lazio quest’anno dà l’idea di essere una squadra cinica capace di sfruttare ogni singola difficoltà dell’avversario.
Venendo in casa bianco celeste si respira un’aria di euforia che non capitava da parecchio tempo. Ovviamente i risultati spingono verso un ottimismo di questo tipo, ma anche le prestazione dal punto di vista tecnico sono all’altezza di una squadra terza in classifica. Partita tra mille dubbi e mille difficoltà l’avventura di Simone Inzaghi è diventata una cavalcata vincente smentendo tutti i suoi detrattori che ad inizio stagione lo attaccavano pesantemente, vista la sua poca esperienza e il suo gioco un po’ remissivo. Ma piano piano il mister ha conquistato tutti a cominciare dai suoi giocatori che lo seguono senza indugi e senza remore, su tutti un Felipe Anderson che mai si è speso così per la squadra. I tifosi stanno supportando in massa la squadra nelle sedute di allenamento a Formello e nutrono grossa fiducia in questa squadra, e saranno un fattore importante se torneranno come detto allo stadio. In più il 40esimo anniversario della scomparsa di Tommaso Maestrelli, un vero mito per i colori bianco celesti grazie alla conquista dello scudetto del 1974, sarà una spinta in più per la squadra di Inzaghi. Il Mister è pronto a confermare il classico 4-3-3, con i probabili rientri di Marchetti e De Vrij a rinforzare ancora di più l’undici titolare. Wallace è diventato una garanzia mentre Lulic si conferma quel giocatore duttile che può ricoprire più ruoli. Biglia Milinkovic e Parolo sono certi di un posto come il tridente offensivo Keita Immobile Anderson. Attenzione anche all’ipotesi 3-4-3 con Lulic spostato in avanti e Radu nei tre di difesa. Il Mister nelle dichiarazioni di oggi ha dichiarato che questo è un derby da vincere, e questo dice tutto su quali sono le ambizioni dei bianco celesti.
Il terzo big match della quindicesima giornata si giocherà questa sera al San Polo e vedrà di fronte Napoli ed Inter due squadre che attraversano un momento difficile e complicato. Il Napoli in più deve pensare alla fondamentale trasferta di Lisbona in Champions dove i partenopei si giocheranno il destino di Champions e una grossa fetta della stagione. Il pareggio di lunedì con il Sassuolo è stato l’ennesimo intoppo di una stagione che non decolla e ha mostrato ancora una volta i soliti problemi del Napoli: una squadra che crea molto e che non concretizza la mole di gioca che sviluppa ed in più ha una fase difensiva claudicante che lascia sempre troppe occasioni agli avversari, il gol di Defrel subito lunedì sera è la disamina perfetta di questa problematica. Ormai si è detto di tutto sul fatto che il Napoli non abbia un centravanti adeguato a sostituire Milik e su Gabbiadini che non decolla, ma nonostante ciò questa sera dovrebbe avere una nuova possibilità di rilancio, e sul fatto che Sarri non trovi delle soluzioni alternative al suo 4-3-3 anche con interpreti diversi. Ora però contano solo i punti e i risultati, perché la distanza dalla zona che conta della classifica si sta facendo rilevante ed una eliminazione dalla Champions sarebbe devastante sotto tutti i punti di vista. Stasera quindi il solito 4-3-3 potrebbe subire delle variazioni in funzione della partita col Benfica. Potrebbero rifiatare Hisay Mertens e Allan in favore di Maggio Gabbiadini e Zielinski mente Diawara ha ormai scalzato Jorginho dalle gerarchie di squadra. Per il resto Insigne, in gran forma e Callejon nel tridente d’attacco, mentre Hamsik sarà ancora il capitano a cui aggrapparsi nei periodi difficili.
Pioli sta cercando di dare un’identità alla sua Inter. Il 4-2-3-1 sembra essere diventato la certezza e anche gli interpreti sembrano ormai essere quasi sicuri. I probabili strutturali di questa squadra però non possono essere risolti da Pioli né da qualsiasi altro allenatore, perché la scarsezza tecnica della difesa dell’Inter è davanti agli occhi di tutti da anni. Se si esclude Miranda, centrale di livello internazionale, gli altri elementi della difesa non danno garanzie. Se si esclude Ansaldi che non può essere ancora al meglio dopo il lungo infortunio, ne Murillo ne Ranocchia come centrali, ne Santon D’Ambrosio e Nagatomo sugli esterni si sono dimostrati all’altezza. Questo è il problema principale per consentire ai nerazzurri di fare il salto di qualità. Merito a Pioli di aver rilanciato Brozovic e di averlo fatto tornare a livelli accettabili, mentre giocatori di fascia come Candreva e Perisic sono stato messi al centro del progetto per sfruttarne tutto il valore. Icardi è sempre il faro della squadra è l’obiettivo di tutti i suoi compagni è sempre quello di mettere il bomber argentino in condizione di metterla dentro cosa che il ragazzo sa fare come pochi. I dubbi in mediana sono sempre fra Banega Joao Mario e Kondogbia, altro recuperato dalla gestione Pioli.
Chi sta alla finestra speranzoso dei passi falsi delle dirette concorrenti è il Milan che domenica nel lunch match di domenica cercherà di fare un sol boccone del Crotone, attenzione ai calabresi però che finalmente sembrano aver capito come funziona la serie A. Il vero pericolo per Montella è i suoi ragazzi sembra solo la cabala visto che nei precedenti scontri effettuati alle 12.30 il Milan non ha mai fatto benissimo con sconfitte anche pesanti. Per il resto confermato il 4-3-3 e la difesa titolare, ma ci sarà la pesantissima assenza di Bonaventura infortunato con il giovanissimo croato Pasalic pronto a subentrare mentre Sosa potrebbe scalzare Kucka. In avanti oltre a Suso, il migliore dei rossoneri in questo inizio di stagione, e Niang appare lanciatissimo La Padula dopo la brillante prestazione di Empoli. Bacca non appare ancora recuperato, ma anche se lo fosse si profila una panchina per lui che starebbe a significare una spaccatura ormai evidente fra lui l’allenatore e il resto della squadra.
Queste quattro partite caratterizzano quasi completamente il palinsesto della quindicesima giornata, ma altri motivi di interesse si possono trovare nelle rimanenti partite. Sampdoria – Torino è partita di grossi equilibri e di grosse speranze soprattutto per i granata che in casa di vittoria sarebbero a ridosso della zona Champions, mentre Fiorentina – Palermo avrà come protagonisti principali gli allenatori Paulo Sousa sempre nella bufera e a rischio esonero, mentre il Palermo viene dall’ennesimo ribaltone in panchina, fuori De Zerbi dentro Corini per tentare una salvezza che in questo momento pare difficilissima. Sfida salvezza sarà Sassuolo – Empoli, perché i nero verdi nonostante il pareggio di Napoli sono di poco sopra la zona retrocessione e questa partita viene nel momento giusto per allontanarsi dalla zona calda. Altro match salvezza è anche Pescara – Cagliari, con gli abruzzesi sempre in cerca della prima vittoria sul campo e i sardi che cercano finalmente di tornare a fare punti in trasferta Come ormai è tradizione, la giornata si concluderà lunedì con due sfide Chievo – Genoa, vedremo come si comporteranno i grifoni dopo la fantastica vittoria sulla Juventus e Udinese – Bologna due squadre che non possono permettersi più passi falsi vista la classifica pericolante.
Pierfrancesco Bonanno