Il pomeriggio calcistico è imperniato sulla sfida del matusa dove il Napoli si gioca la vetta contro il Frosinone. Il regalo di Berardi allo scadere regala il match point per il titolo d’inverno ai partenopei. Sarri stupisce un po’ lasciando fuori Insigne e preferendogli Mertens.
L’inizio è equilibrato con il Frosinone che se la gioca a viso aperto, ma a lungo andare la superiorità tecnica del Napoli viene fuori. Prima un errore di Zappino, un po’ a sorpresa titolare al posto di Leali, su corner spalanca la porta ad Albiol e poi un penalty piuttosto dubbio consente ad Higuain di raddoppiare. Con il doppio vantaggio i partenopei han messo le mani sul match e hanno tranquillamente controllato la partita tenendo in mano il pallino del gioco. Nel secondo tempo due azioni personali prima di Hamsik e poi di Higuain, che salta tutta la difesa ciociara, chiudono la partita. C’è giusto il tempo per ritorno al gol di Gabbiadini dopo il lungo infortunio e per il gol della bandiera dei frusinati con Sammarco.
Con questo roboante 1-5 il Napoli è meritatamente campione d’inverno. La partita di oggi non ha avuto mai storia. La differenza fra le due squadre è stata abissale, ma è tutto il girone di andata cha ha messo in mostra una squadra che, a nostro avviso, è la favorita alla vittoria finale. Sarri ha allestito una squadra che gioca a memoria e che esalta le caratteristiche dei singoli a incominciare da Higuain.
Il resto del programma pomeridiano è caratterizzato dal successo esterno dell’Empoli a Torino. Per l’Empoli, vera rivelazione del torneo, si aprono scenari impensabili ad inizio stagione. Da ammirare il lavoro di una società che ha lavorato sempre con umiltà e competenza e di un allenatore come Giampaolo che sembrava scomparso dal grande calcio. D’altro canto bisogna segnalare la crisi del Torino ora alle soglie della zona retrocessione.
Altra squadra in caduta libera è l’Atalanta alla quarta sconfitta consecutiva dopo un inizio brillante. La sconfitta interna contro il rinato Genoa, segna una piega di stagione molto preoccupante per la squadra di Reja che ha bisogno di un immediata inversione di marcia. Cosa che sembra essere finalmente riuscita a Gasperini per tirar fuori i rossoblu dalla sabbie mobili in cui erano sprofondati.
Ennesima sorpresa della giornata la vittoria del solidissimo Chievo in casa del lanciatissimo Bologna. Che recrimina sul rigore sbagliato da Destro, ma che di certo non ha ripetuto le brillanti prestazioni delle ultime giornate.
Il Verona dice forse addio alla serie A con addirittura un girone d’anticipo, perdendo in casa lo scontro diretto col Palermo che nonostante i nervi tesi dell’ambiente, strappa una vittoria fondamentale con il gol del redivivo Vazquez.
In serata il posticipo di Marassi fra la Sampdoria, reduce dalla vittoria nel derby, e la Juventus che cerca la nona vittoria consecutiva. La cura Montella ha cambiato radicalmente la squadra che ora gioca un 4-3-3 più propositivo e manovrato rispetto alla squadra allenata da Zenga, con Cassano non solo al centro dell’attacco, ma soprattutto uomo faro di questa squadra. La Juve arriva con le assenze pesanti di Barzagli Marchisio e Mandzukic. Soprattutto l’assenza del centrocampista crea problemi a Mr. Allegri. Lo sostituisce Hernanes all’ennesimo esame da quando gioca con questa maglia. Ennesima prova d’appello anche per Morata, che non segna da tre mesi, molti gli avrebbero preferito Zaza. Esordio in campionato per il giovane Rugani, dopo la bella prova nel derby di coppa Italia.
Pronti via e tutta la Juve è nella metà campo doriana, come a far capire chi è il più forte. Il possesso palla juventino e strabordante, ma il ritmo non è dei più intensi e occasioni da gol non si vedono. Fino al 15° dove prima un bel sinistro da fuori di Hernanes è respinto a fatica da Viviano, e dopo, sull’azione che ne segue, Pogbà porta in vantaggio i campioni d’Italia. Con uno splendido movimento in area di rigore da vero centravanti il francese stoppa il pallone di petto eludendo il suo marcatore e con un tiro angolatissimo infila la rete doriana.
La reazione della doria e flebile e produce solo qualche calcio d’angolo. La Samp al 35° perde anche Soriano, uno dei migliori, per infortunio. Il primo tempo si conclude con la Juve in totale controllo del match.
Neanche il tempo di ricominciare e la Juve raddoppia. Dybala illumina la scena con un filtrante per Khedira che appena dentro l’area con l’esterno destro infila la porta. La Juve sembra non avere problemi sfiora la terza rete in varie occasioni. Bravo Viviano su gran tiro di Dybala, Hernanes sfiora il palo con un gran tiro dalla distanza, poi Morata continua nel suo momento no divorandosi un’occasione clamorosa a tu per tu col portiere doriano. Quando la partita sembra ormai destinata ad uno scontato finale, un lampo doriano la riapre. Velocissimo scambio al limite dell’area tra Carbonero e Cassano che con un rasoterra imprendibile trafigge Buffon.
Qui la Juve perde le sue sicurezze. Si abbassa troppo concedendo campo alla Samp, di occasioni gol la squadra doriana non ne crea, ma si ha la sensazione di una Juve in affanno. Molti cross in area bianconera, molte mischie e tantissimo agonismo. In questi frangenti a svettare è sempre Chiellini. Il fischio finale sa un po’ di liberazione per i bianconeri che raggiungono la nona vittoria consecutiva, con molta apprensione nel finale, ma anche con la consapevolezza di essere definitivamente rientrati nella lotta scudetto.
Sarri per il suo compleanno si regala la vetta della classifica e il titolo di campione d’inverno, ma cosa più importante, la certezza di avere una squadra che si candida prepotentemente alla vittoria finale. Come detto dal tecnico toscano a fine partita, la Juve sembra sempre di più la principale antagonista, ma i bianconeri hanno sempre l’handicap della partenza sbagliata. L’Inter perde qualche colpo e qualche certezza, ma è lì ed è una squadra che non mollerà di certo. Chi sembra in fase calante è la Fiorentina, ma la squadra e l’allenatore sono giovani e i gli alti e bassi sono normali. Chi dà l’idea di essere fuori dai giochi è la Roma. Garcia è continuamente sull’orlo dell’esonero. Patron Pallotta sembra addirittura disgustato nelle sue dichiarazioni, dal momento della sua squadra. La piazza ha sfiduciato da tempo il francese, forse solo la squadra è dalla sua parte.
Sabato si apre il girone di ritorno di un campionato equilibrato e vibrante come da tempo non si vedeva. Ma dopo la giornata di oggi abbiamo qualche certezza in più.
Pierfrancesco Bonanno