Dopo sette giornate di campionato è possibile fare un primo bilancio, seppur parziale visto l’esiguo numero di partite giocate, del massimo campionato di serie A. La vetta della Juventus era facilmente pronosticabile essendo i campioni in carica da cinque anni e soprattutto vista la faraonica campagna acquisti estivi. Allegri si trova a disposizione una rosa che così competitiva i tifosi bianconeri non ricordano negli ultimi dieci anni, forse solo la Juventus pre calciopoli aveva un parco giocatori così vasto e imponente. Sei vittorie e l’unica sconfitta con l’Inter, hanno già portato i bianconeri ad una prima mini fuga avendo quattro punti di vantaggio sulla seconda e con la giornata che inizia domani che sembra favorevole per aumentare questo distacco.
La sosta per le nazionali non avrà certo aiutato Allegri a migliorare la coesione e l’amalgama della sua squadra essendo la quasi totalità dei componenti andato a giocare con le proprie nazionali. Difatti l’unico difetto che si può riscontrare all’armata bianconera in questo inizio stagione è proprio il non essere ancora una squadra, ma un insieme di singoli di notevole capacità tecnica, che però non si esprime ancora come un collettivo. La cosa è anche abbastanza normale visto il numero elevato di nuovi innesti e gli infortuni più o meno gravi che hanno colpito parecchi giocatori. A proposito di questo la buona notizia della settimana è il ritorno di Marchisio nei convocati. Nonostante la grande varietà di giocatori che la Juventus possiede, un elemento come il trentenne centrocampista è di fondamentale importanza per dare una definitiva quadratura al centrocampo. Marchisio è capace di ricoprire tutti i ruoli della mediana anche con notevole rendimento, caratteristica che il resto dei centrocampisti bianconeri difficilmente possiede. Contro l’Udinese sabato sera difficilmente scenderà in campo dal primo minuto, ma molto probabilmente andrà in panchina pronto a fare il suo debutto stagionale.
I friulani nel posticipo del sabato sera non sembrano un avversario che può destare particolari preoccupazioni, per giunta lo Stadium è una vera cassaforte di punti per bianconeri, visto anche le molte difficoltà che stanno vivendo in questo inizio stagione. Il cambio di allenatore, da Iachini all’ex Del Neri, e la classifica al limite della zona salvezza ne testimoniano i problemi. Del Neri alla prima in casa della squadra più quotata del campionato, è chiamato al miracolo. Sicuramente si affiderà ad una difesa a quattro con un centrocampo molto folto e bloccato e con un’unica punta per cercare di sfruttare le ripartenze. Dal canto suo Allegri si dovrebbe affidare ad un turn over piuttosto fitto visto il rientro dei sudamericani avvenuto solo giovedì sera. Probabile rotazione anche in difesa dove potrebbe esserci il rientro di Benatia per far rifiatare uno fra Bonucci e Chiellini. Hernanes dovrebbe essere confermato davanti alla difesa, mentre Higuain dovrebbe riposare a favore di Mandzukic.
Dietro la capolista la lotta per il secondo posto vivrà una puntata quasi decisiva con lo scontro diretto tra Napoli e Roma. Quello che una volta veniva definito il derby del sud andrà in onda sabato alle 15 e sarà una vera finale per chi vorrà ambire al ruolo di prima pretendente a sfidare la Juventus. Le due squadre arrivano con stati d’animo che più differenti non potrebbero essere. Il Napoli ha inanellato una serie di circostanze negative in questi ultimi 15 giorni che ne hanno fortemente minato lo spirito e la fiducia. Dopo la prima sconfitta in campionato a Bergamo, con una prova scialba e opaca come mai si era vista finora forse figlia della stanchezza mentale dovuta alla vittoria di Champions col Benfica e le dichiarazione di Sarri di resa quasi incondizionata alla superiorità della Juventus, molto poco gradite dall’ambiente e dal presidente De Laurentiis, il grave infortunio di Milik in nazionale è stata l’ultima tegola in testa alla squadra partenopea.
Il centravanti polacco che tanto bene si era inserito con le sue reti e le sue brillanti prestazioni ne avrà tra i quattro e i sei mesi e ora il problema principale per mister Sarri sarà come sostituirlo. Ovviamente l’ovvia soluzione sarebbe quella di Gabbiadini centravanti, ma il giovane attaccante bergamasco non si è mai ben inserito negli schemi dell’allenatore toscano. Ma forse non è mai scattato quel feeling fra i due necessario nelle dinamiche tra giocatore e allenatore. Questa sarà il vero dentro o fuori della carriera napoletana di Gabbiadini, prima chiuso da Higuain ora da Milik. Se riuscirà a conquistarsi a suon di gol e prestazioni l’attacco azzurro la sua carriera sarà ad una svolta, se non vi riuscirà è molto probabile che a gennaio verrà messo sul mercato, nonostante il ricco rinnovo alle porte, alla ricerca di un migliore sostituto di Milik. Altra soluzione nella mente di Sarri è la possibilità di schierare un tridente leggero con Callejon Mertens e Insigne che potrebbe diventare un arma a sorpresa per le difese avversarie non dando punti di riferimento contando sulla velocità e sulla tecnica dei tre. Contro la Roma è più probabile la prima ipotesi, non avendo avuto Sarri a disposizione la rosa al completo durante la settimana per provare nel giusto modo questa possibilità.
Dall’altra parte la Roma viene dalla fondamentale vittoria sull’Inter che gli ha spalancato la soglia della terza piazza ed ora tenta il colpaccio esterno per candidarsi prepotentemente al secondo posto. Neanche L’addio di Sabatini dopo cinque anni di permanenza in giallorosso ha incrinato la fiducia e la determinazione con cui la squadra si appresta a scendere al San Paolo. Le dichiarazioni di Spalletti sono state chiare: si vuole vincere ogni partita per mantenere il passo juventino che troppi punti ha già di vantaggio. D’altronde è questo che sempre è venuto a mancare ai giallorossi: la continuità. Troppi cali di concentrazione e troppi punti lasciati per strada nel corso di questi anni che ne hanno impedito un cammino migliore verso posizioni a cui la dirigenza e l’ambiente aspirano. Spalletti sembra intenzionato a confermare il 4-2-3-1 che ha ben impressionato nelle ultime giornate. Quello che ancora preoccupa sono i continui “buchi difensivi” come visto anche con l’Inter, ma saranno confermati titolari i quattro scesi in campo contro i nerazzurri con Bruno Peres a destra Fazio a far coppia con Manolas al centro e Juan Jesus esterno sinistro; Vermaelen ancora infortunato e senza certezze sul suo rientro pare un vero oggetto misterioso.
Strootman e De Rossi costituiranno la mediana con Nainggolan per la terza volta in panchina non avendo ancora recuperato pienamente dal problema muscolare che lo attanaglia da un po’. Salah Florenzi e Perotti a fare da suggeritori per Dzeko padrone dell’attacco nella speranza che il bosniaco confermi l’ottimo momento confermato anche dalla doppietta in nazionale. Spalletti con questo nuovo modulo spera di aver trovato finalmente la quadratura del cerchio sotto il punto di vista tattico, ma come dicevamo in precedenza, la cosa che preoccupa più il tecnico toscano è la concentrazione dei suoi che dovranno avere un approccio alla partita feroce e determinato per sorprendere un Napoli che si pensa in difficoltà soprattutto dal punto di vista psicologico. Finalmente vedremo se la Roma dimostrerà quella personalità che Spalletti ha chiesto ai suoi numerose volte, perché una vittoria in casa dei partenopei oltre a valore doppio per i punti, essendo uno scontro diretto, varrà tantissimo dal punto di vista psicologico spianando al vincitore la strada per rincorrere la Juventus e per il secondo posto che dà diritto alla Champions diretta.
Il programma del sabato è completato da Pescara – Sampdoria una sfida tra due squadra in grosse difficoltà con gli allenatori Oddo e Giampaolo che in caso di sconfitta vedrebbero la loro posizione aggravarsi fino ad un probabile esonero.
Pierfrancesco Bonanno