Calcio – Serie A – La presentazione della nona giornata appuntamenti domenicali
Il palinsesto domenicale sarà aperto della sfida salvezza Udinese – Pescara dove Del Neri cercherà di dare seguito alla bella e sfortuna prestazione contro la Juventus, mentre Oddo deve ritrovare la strada di una vittoria che da troppo tempo manca alla squadra abruzzese.
Alle 15 sono diverse le partite che chiedono un occhio di riguardo, ma Torino – Lazio è forse quella che attrae di più vista la classifica delle due appaiate a quota 14. La Lazio di Inzaghi viene dal sofferto e contestato pareggio interno con il Bologna, che sa molto di passo falso. La Lazio ha fallito una prima prova domenica scorsa per esplorare le zone alte della classifica, ma il calendario gli concede subito una prova di appello, contro i granata. Un eventuale vittoria potrebbe significare terzo posto, anche se l’avversario attraverso un ottimo momento e gode dei favori del pronostico. Altra prova del nove da superare per la squadra di Inzaghi sarà quella di vedere come reagire al forfait di De Vrij. Lo sfortunato centrale olandese e alle prese con un nuovo brutto infortunio che lo terrà lontano dai campi per più di un mese. Giova ricordare che l’anno scorso l’olandese ha perso tutta la stagione e la squadra bianco celeste ne ha risentito in maniera sensibile. Ora che era rientrato in pianta stabile la sua presenza si era fatta sentire dando certezze e punti di riferimento a tutta la squadra. Ora verrà di nuovo a mancare e i suoi sostituti, mancando anche Bastos da tempo, sono i due giovani Wallace e Hoedt che tante certezze finora non hanno dato. Inzaghi proprio per supplire a queste difficoltà difensive sembra intenzionato a schierare un 4-1-4-1 con Immobile unica punta, con Keita e Anderson più esterni di centrocampo che ali di un effettivo tridente.
La prova della Lazio sarà resa ancora più complicata trovandosi di fronte un Torino lanciatissimo con un ambiente caricato a mille dalla roboante vittoria di Palermo. Per il Torino vale un po’ lo stesso discorso che si fa per il Milan. Una squadra che non ruba l’occhio come le altre per il gioco, ma che con la costanza ed il lavoro ottieni risultati, in più giocando con giovani italiani di sicuro avvenire. Mihajlovic dopo la difficoltosa stagione milanista, sembra essere nel suo ambiente ideale fatto di cuore e carattere con una squadra di combattenti che però ha buone capacità tecniche soprattutto nel trio offensivo Belotti Iago Lijaic. E proprio il serbo può essere il valore aggiunto a questa squadra. Il talento del ragazzo non è stato mai messo in dubbio, ma piuttosto la sua tenuta mentale è sempre stata quella che gli ha fatto difetto. Ora superato anche l’infortunio che ne ha condizionato l’inizio, sembra aver trovato quella tranquillità che sembra essergli mancata finora. Miha lo esalta e crede fermamente in lui, vedremo se la fiducia sarà ripagata.
Da seguire alle 15 con molto interesse le prove di Napoli e Inter chiamate entrambe in trasferta contro Crotone ed Atalanta. Neanche venti giorni fa decantavamo anche su queste pagine l’ottimo campionato dei partenopei, in venti giorni tutto pare cambiato e l’infortunio di Milik non è l’unica spiegazione accettabile. La condizioni di alcuni giocatori pare incredibilmente scaduta, su tutti Jorginho e Insigne, che infatti dovrebbero partire dalla panchina, ma soprattutto la fase difensive pare essere ritornata quella dei tempi di Benitez. La partita di Champions con Il Besiktas ha confermato una involuzione molto preoccupante che già si era visto in campionato contro Atalanta e Roma. Incredibile che una squadra come il Napoli conceda occasioni agli avversari figli di distrazioni e di giocate sbagliate, errori banali e di concentrazione che la stagione precedente non si erano visti. Sarri pare troppo dogmatico nelle sue scelte, penalizzando giocatori che sono stati acquistati e mai utilizzati ad oggi. Il Crotone, a dirla tutta fino a questo momento inadatto a calcare i campi di serie A, sembra cadere al momento giusto per rilanciare i partenopei dando loro la tranquillità dei tre punti e la possibilità di ricominciare un cammino bruscamente interrotto. Per il Crotone il grande stimolo di esordire finalmente nel proprio stadio davanti al proprio pubblico.
Altra grande in perenne difficoltà è l’Inter. Il brodino caldo preso in Europa League, partita vinta più grazie alla casualità che ad una vera e propria prestazione autorevole, non basta a dare serenità e calma all’ambiente. La grana Icardi della settimana scorsa che ha pesantemente condizionata la sconfitta interna col Cagliari, pare superato, ma sotto la cenere è pronta a riesplodere al primo accenno di screzio che si innescherà tra il capitano e la curva. In più De Boer vive in uno stato di precariato continuo che non facilita lo crescita della squadra. Vedremo se finalmente l’olandese incomincerà a metabolizzare il calcio italiano, capendo fino in fondo le nascoste difficoltà che il nostro campionato mette in scena in ogni partita. L’Atalanta sarà un banco di prova tosto da affrontare, che soprattutto in casa non concede nulla a nessuna, chiedere al Napoli per informazioni. Gasperini ha avuto difficoltà a far capire ai suoi giocatori il suo classico 4-3-3, ma ora sembra la squadra pare seguirlo e i risultati stanno arrivando. E poi il Gasp è un ex dal dente sempre avvelenato quando incontra l’Inter e sotto sotto spera veramente di farle lo sgambetto superandolo anche in classifica.
Domenica pomeriggio inoltre si giocheranno Cagliari – Fiorentina con i sardi che vogliono riuscire in un’altra impresa dopo quella di San Siro, Empoli – Chievo con i toscani affamati di punti e il derby emiliano tra Bologna – Sassuolo con entrambe che vogliano dare stabilità alla loro classifica.
La giornata domenicale sarà chiusa alle 20.45 da Roma – Palermo. Sulla carta la partita e chiusa dal pronostico e anche le ultime prestazioni delle due squadre non danno troppe speranze ai palermitani, ma il campo ha sempre l’ultima parola. Spalletti ritrova tutti i suoi titolari fatti riposare giovedì in coppa, tranne ovviamente Perotti infortunato, che sarà sostituito da El Shaarawy, ma non è questo che fa preoccupare il tecnico toscano quanto i soliti cali di concentrazione, l’ultimo giovedì dove negli ultimi minuti si è passati da un tranquillo 3-1 ad un incredibile 3-3, che colpiscono la squadra all’improvviso. All’inizio parlavamo di “antiJuve”, a nostro personalissimo avviso la vera “antiJuve” è proprio la squadra giallorossa, sia per parco giocatori, per le capacità dell’allenatore che la guida, per la società che si è andata strutturando nel corso della gestione americana, ma questi continui blackout ne impediscano la definitiva fioritura, impedendole di essere la vera antagonista ai bianconeri.