Calcio – Serie A – La presentazione Calcio – Serie A – La presentazione della settima giornata
La settima giornata si colloca dopo la tre giorni europea e dopo sei giornate che hanno riproposto il duello Juventus Napoli come nella stagione passata. Lo scippo di Higuain della “Vecchia Signora” ai rivali partenopei sembrava aver spostato di molto gli equilibri esistenti. Ma lo società Di De Laurentiis non solo ha incassato i 90 milioni, ma ha messo a disposizione di Mister Sarri un parco di giocatori mai così completo.
La Juventus invece sembra una fuori serie a cui manca la messa a punto finale e di cui ancora non si sa il pieno potenziale. Mr. Allegri continua ad alternare i suoi uomini sia tra campo e panchina sia trovandogli diverse posizioni in campo, soprattutto Pjanic provato in tutte le posizioni della mediana. A Zagabria ha anche variato modulo, a risultato ormai acquisito, abbandonando il dogmatico 3-5-2 con un 4-2-3-1 che potrebbe essere il futuro della squadra anche per apprezzare appieno le caratteristiche di tutto l’organico, anche in elementi come Pjaca e Cuadrado finora poco utilizzati. A nostro avviso Pjanic dà il meglio di se quando gioca nei pressi dell’area di rigore, mentre Higuain dove essere il titolare inamovibile, almeno nelle partite più importanti e decisive della stagione. Dybala è il suo partner ideale, ma i due debbono trovare ancora la giusta intesa e la giusta posizione in campo.
Domenica all’ora del pasto, la capolista scenderà al Castellani in una partita dal pronostico scontato. L’Empoli si è ben comportato con la Lazio nella scorsa giornata, ma la differenza tecnica è enorme. La Juventus non dovrà compiere lo stesso errore compiuto a Palermo giocando a ritmi bassi e adeguandosi ad un avversario che farà di tutto per chiudere qualsiasi varco arroccandosi in difesa. Non sembra in vista un altro cambio modulo per i bianconeri, ma ci si prepara al classico 3-5-2 con Hernanes confermato davanti alla difesa. Pjanic ha recuperato dall’infortunio e partirà dal primo minuto come quasi sicuramente Higuain in coppia con Dybala. Per l’Empoli, non bastasse la difficoltà dell’impegno, anche una difesa da inventare con tanti infortunati, anche Bellusci potrebbe unirsi a questa lunga lista, e con Maccarone in campo dall’inizio.
Il Napoli scenderà in campo immediatamente dopo. Alle 15 a Bergamo affronterà l’Atalanta su un campo notoriamente indigesto ai partenopei. La banda di Mr. Sarri viene dalla trionfale vittoria di Champions sul Benfica, in cui si è visto tutto il potenziale offensivo che hanno a disposizione. Non solo la partenza di Higuain è stata metabolizzata, ma pare addirittura dato nuove motivazioni alla squadre. Ora il potenziale di gol dell’argentino viene suddiviso fra tutti gli elementi dell’attacco. Mertens e Callejon stanno segnando e rendendo come mai prima avevano fatto nella loro esperienza napoletana, e Milik a suon di gol ha già preso il posto dell’argentino nei cuori dei tifosi. In più Hamsik, responsabilizzato dal fatto di essere il vero leader della squadra, sta fornendo prestazioni di livello altissimo come quella di mercoledì sera.
Gli schemi offensivi di Sarri sono sempre stati all’avanguardia, ma spesso si è sentito dire che senza Higuain non avrebbero avuto la stessa efficacia. Ora anche questo luogo comune viene al momento smentito; il Napoli è la squadra che ha realizzato di più in Europa insieme a corazzate come Barcellona e Bayern, squadre però molto più accreditate sulla carta, i venti gol finora realizzati in stagione lo stanno a testimoniare. Domenica si prevede un ampio turn over, un po’ per gli infortuni, Albiol su tutti, ma anche per far rifiatare giocatori usciti un po’ acciaccati dalla sfida europea. Vedremo se ancora una volta i cosiddetti rincalzi saranno all’altezza dei titolari. Nell’Atalanta, finalmente vittoriosa nel posticipo del lunedì, Petagna si prenderà di nuovo il centro dell’attacco mentre Berisha sarà di nuovo in mezzo ai pali. Nonostante l’assenza del giovane Kessie, che tanto ha ben impressionato nelle prime uscite perché squalificato, Gasperini non abbandonerà il suo tanto caro 4-3-3.
Il match di cartello della settima giornata sarà il posticipo serale di domenica Roma – Inter. Le due formazioni vengono da una settimana diametralmente opposta. Ottima per la vittoria in Europa League e per il compleanno di Totti per i giallorossi, estremamente negativa per i nerazzurri visto il secondo rovescio europeo di giovedì. In questo momento della stagione la sfida assume i connotati di scontro diretto per il terzo posto, ma siamo solo alla settima giornata e qualsiasi risultato non potrà mai essere definitivo. Nella Roma ancora una volta il centro della ribalta è stato conquistato da Francesco Totti, non solo per il suo sfarzoso ricevimento di compleanno, ma soprattutto per l’ottima prestazione di giovedì in Europa League. I suoi assist e le sue giocate hanno illuminato la squadra riaprendo ancora una volta il dibattito sul suo impiego dal primo minuto in occasioni anche più impegnative. Bisogna dire che i ritmi dell’Astra Giurgiu hanno favorito la classe e il talento del capitano, stessi ritmi che difficilmente si vedranno domenica sera.
La squadra con Totti in campo da l’idea di avere più tranquillità, come se fosse sgravata da responsabilità, forse dando inconsciamente ragione a Spalletti che parla spesso di problemi di personalità. Spalletti superata con molta ironia le polemiche sull’intervista di Ilary Blasi, che lo accusava di subire la personalità del marito, sembra intenzionato a schierare un 4-2-3-1 con a sorpresa Florenzi nei tre dietro la punta centrale che potrebbe essere Perotti, in questo caso l’argentino agirà da falso nueve, mentre Bruno Peres potrebbe tornare nella sua antica posizione di terzino destro come già visto in coppa. Totti si accomoderà nuovamente in panchina con Dzeko ed El Shaarawy a fargli compagnia.
La sponda nerazzurra viene dalla cocente sconfitta contro i cechi dello Sparta Praga e dal poco incoraggiante pareggio interno di domenica scorsa col Bologna. Se non fosse per l’ottima prestazione contro la Juventus, il campionato della Beneamata sarebbe veramente scialbo. Già abbiamo scritto che per noi De Boer è un allenatore con idee interessante e che dovrebbe essere lasciato lavorare tranquillo, ma le prestazioni soprattutto in Europa da parte dei rincalzi, lasciano molto interdetti. Sicuramente domenica rivedremo tutti i titolari in campo, Medel Miranda e ovviamente Icardi su tutti, ma tutta la squadra è chiamata a ripetere la prestazione offerta con la Juve. Se può essere di buon augurio per l’Inter, anche la Juventus fu affrontata all’indomani della clamorosa sconfitta contro l’Hapoel. De Boer ha tuonato contro i suoi dopo la pessima prestazione dichiarando che i suoi hanno avuto un atteggiamento da dilettanti; vedremo se le sue frasi sapranno spronare a dovere i giocatori. Attesa per il recupero di Joao Mario, che finora è stato tra i migliori, in caso di sua assenza probabile impiego di Brozovic, sempre al centro di polemiche spiacevoli e futili. Probabile l’impiego di Ansaldi dall’inizio, unica nota lieta di giovedì, il suo rientro in campo dopo il lungo infortunio.
L’anticipo serale del sabato vedrà protagonista la Lazio ad Udine in una partita che in caso di vittoria porterebbe i bianco celesti in piena zona Europa League. Il protagonista della settimana rimane sempre Inzaghi e le sue scelte troppo attendiste e conservatrici. La Lazio ha cambiato spesso atteggiamento in questo inizio di stagione, ma ha dato sempre l’idea di essere una squadra che gioca esclusivamente di rimessa attendendo le mosse dell’avversario. Contro l’Udinese dovrebbe scendere per la prima volta in campo il tridente tanto atteso dai tifosi con Keita Immobile e Felipe Anderson dal primo minuto. Interessante sarà capire quale sarà la posizione che occuperà il brasiliano, se quindi sarà un vero tridente offensivo o se sarà schierato nel pacchetto centrale. Purtroppo Biglia si è nuovamente infortunato e così viene nuovamente a mancare il faro del gioco laziale. Inamovibile Parolo l’altro posto se lo giocano Cataldi e Milinkovic. Quel che più conta sarà vedere se finalmente la Lazio scenderà in campo con l’intenzione di fare il gioco e di metter sotto l’avversario, atteggiamento che non si è visto neanche nell’ultima partita anche se vittoriosa, con l’Empoli.
Alle 18 di domenica si giocheranno due partite molte interessanti per le posizioni di classifica che riguardano la zona europea. Milan – Sassuolo e Torino – Fiorentina. Le quattro squadre coinvolte sono tutte partite con ambizioni europee, ma per alterne vicende il loro inizio di stagione è ancora balbettante. Il Milan, sempre in cerca di ritrovare il blasone perduto in questo ultimi anni, in settimana ha festeggiato gli 80 anni del presidente Berlusconi e i trent’anni della sua presidenza che tanti titoli e successi ha portato. In questi ultimi anni però la luce pare essersi spenta e l’arrivo della cordata cinese, che piano piano sostituirà la vecchia dirigenza, ancora non ha dato il giusto sprint. Il mercato è stato fra i più deficitari degli ultimi anni e il solo Montella pare avere le idee chiare in tutto l’ambiente rossonero. La squadra a sua disposizione non è fra le top del campionato, ma ambire a tornare in Europa dopo un paio di anni pare a portata di mano. Chiarito ogni dubbio su Bacca, ormai titolare inamovibile, anche il resto della squadra sempre avere una fisionomia sempre più chiara con un 4-3-3 che non viene mai abbandonato dall’allenatore napoletano. A sempre più dell’incredibile la crescita di Donnarumma che a solo 17 anni gioca con la sicurezza del veterano dando tranquillità ad una difesa che finalmente non prende gol da tre giornate. La linea dei giovani italiani, tanto sponsorizzata da Berlusconi, sembra dare finalmente i suoi frutti, ora anche il giovanissimo Calabria sembra trovare sempre più spazio, mentre il nuovo talento Locatelli sembra conquistare sempre più posizioni all’interno del gruppo. A questo gruppo sembra mancare ancora un po’ di qualità a centrocampo dove Montolivo e Bonaventura fanno il loro dovere, ma non hanno le caratteristiche per dettare i ritmi alla squadra.
Il Sassuolo dopo un inizio folgorante, ma anche molto stressante sotto il punto di fisico, sembra essere un po’ in calo. L’inizio della preparazione ai primi di luglio incomincia a farsi sentire e gli infortunati cominciano ad essere troppi. Sostenere tre partite in otto / nove giorni è un banco di prova complicato per una società giovane che cerca di imporsi non solo in Italia, ma anche in Europa. Ancora assente Berardi, vera bestia nera del Milan, Di Francesco si affiderà al tridente Politano Defrel Ragusa, ma dovrà fare i conti con pesantissime assenze in difesa e a centrocampo, su tutti Cannavaro e Duncan. Ricordiamo che la classifica dei romagnoli pare sottotono, ma in realtà con i tre punti della vittoria di Pescara, poi tolti dal giudice sportivo, i nero verdi occuperebbero la terza posizione della classifica, dando alla stessa una prospettiva nettamente diversa dall’attuale.
Fiorentina e Torino sono due squadre ancora alla ricerca di una dimensione esatta della loro stagione. Dopo una sessione di mercato diametralmente opposta, scintillante e piena di colpi per i granata, più mirata al bilancio e a sfoltire la rosa per i viola, le due formazioni nutrono ancora ambizioni di classifica, ma un eventuale sconfitta potrebbe cambiare le prospettive della stagione. Quindi ci si aspetta una partita molto tattica, anche perché si affrontano due allenatori con una visione del calcio abbastanza diversa. Più conservatrice Mihailovic, più spregiudicata Sousa. Il quale dovrebbe ritornare al suo classico modulo con un’unica punta Kalinic, Babacar nonostante le sue buone prove in coppa non dovrebbe partire dal primo minuto, con Borja Valero e Ilicic alle sue spalle. Per il resto si pensa ad una conferma della squadra di domenica scorsa. Il Toro vuole confermare l’ottima prova di domenica contro la Roma, e confermerà in blocco gli undici titolari. Occhio a Belotti lanciato verso una stagione da protagonista, mentre si attendono le conferme per i giovani Boye e Barreca che tanto hanno ben impressionato domenica.
Il programma della settima giornata sarà aperto da Pescara – Chievo alle 18 di sabato. Con gli abruzzesi alla ricerca della vittoria perduta e i clivensi che vogliono riscattare la sconfitta di Napoli. Alle 15 di domenica Bologna – Genoa Cagliari – Crotone e Sampdoria – Palermo completeranno il quadro delle partite.
01Pierfrancesco Bonanno