Sabato pomeriggio con Atalanta-Inter al via il girone di ritorno del massimo campionato. Il Mercato la fa da padrone in questo periodo, ma veri colpi per ora non si sono registrati. Vediamo quali sono i temi più importanti della giornata in arrivo.
La partita principale si disputa sabato alle 20.45. Al San Paolo la capolista Napoli attende la grande sorpresa del campionato Sassuolo. I Partenopei hanno il vento in poppa, dopo aver conquistato la vetta della classifica e il titolo di campione d’inverno, cosa che non capitava dai tempi di Maradona. La compagine di Sarri parte ovviamente favorita, ma sottovalutare l’impegno è un errore da non commettere. Le statistiche ci dicono che nella classifica avulsa fra le prime sei squadre del campionato Il Sassuolo è in testa, in pratica gli scontri diretti la vedono in vantaggio con le principali squadre in lotta per lo scudetto.
Non dimentichiamo che all’andata i nero-verdi ebbero la meglio per 2-1 con una prestazione molto convincente. Era però ancora il Napoli del 4-3-1-2 e con Insigne trequartista, ovvero lo schema sempre utilizzato da Sarri nella sua carriera. Il Napoli gioco con questo modulo le prime giornate collezionando prestazione non esaltanti, fino al salto di qualità con il passaggio al 4-3-3 più adatto alle caratteristiche dei giocatori in rosa, Insigne ed Higuain su tutti.
Qui secondo noi si è vista la mano di un allenatore capace e intelligente. Sarri non si è dimostrato un integralista del modulo a tutti i costi, ma è stato bravo a plasmare i suoi consolidati schemi sulle caratteristiche degli uomini che aveva a disposizione. Chi ne ha giovato più di tutti è senza dubbio Higuain e i suoi 18 gol lo testimoniano. Sarri l’ha rigenerato sia dal punto fisico, i chili in meno si vedono, ma soprattutto dal punto di vista psicologico, poi il giocatore non si discute, forse è l’unico fenomeno del nostro campionato.
Il Sassuolo è una squadra che gioca sempre a viso aperto, come dimostrato con la vittoria su l’Inter di domenica, e lo spettacolo sarà garantito. Per il Napoli una prova difficile che non sarà facile da superare.
L’altro big match sarà il posticipo domenicale; a San Siro si affrontano Milan e Fiorentina. Per Mihailovic è l’ennesimo esame da superare di una stagione che ne prevede almeno uno a settimana. Non è bastato l’approdo alle semifinali di Coppa Italia, che il Milan non raggiungeva da tantissimo tempo a calmare le acque a Milanello. In effetti la prova del Milan di mercoledì sera è stata solo a tratti convincenti e il secondo tempo è stato mal gestito. Si sono corsi rischi inutili e la squadra ha dimostrato per l’ennesima volta grosse difficoltà nel gestire la partita e nella costruzione di gioco.
Come sempre le colpe non sono tutte del mister, ma è l’allenatore che ne paga le conseguenze, come nelle peggiori tradizioni del calcio italiano. Ai rossoneri manca un costruttore di gioco in mezzo al campo e un difensore centrale di personalità e di esperienza che aiuti Romagnoli a crescere. Ma forse la cosa che manca di più è la tranquillità. Da fuori si ha sempre l’idea che Mihailovic non sia mai libero di fare il suo lavoro, ma che i condizionamenti della dirigenza e della presidenza, ne impediscano di mettere in pratica le sue idee.
La Fiorentina non passa un periodo brillante. Ha perso posizioni in classifica, ora è fuori dalla zona Champions, è stata eliminata a sorpresa dalla Coppa Italia proprio da quel Carpi che non ha destato grossa impressione contro il Milan. La sua manovra non sembra scorrere fluida come nella prima parte di stagione e il test di domenica sera sarà la prova del nove per capire se i toscani potranno lottare fino alla fine. Ci aspettiamo una partita tesa e nervosa, come spesso è la sfida tra queste due squadre, perché la posta in palio è elevatissima e dove il minimo errore costerà carissimo.
L’evento più atteso della giornata sarà sicuramente il ritorno di Spalletti sulla panchina della Roma. Dopo un balletto durato anche troppo, la società giallorossa ha esonerato Garcia, rimettendo Spalletti su quella panchina che lo vide quasi vincere uno scudetto e conquistare due Coppe Italia e una Supercoppa.
Per fortuna del tecnico di Certaldo la partita è forse la più facile che poteva capitare, infatti all’Olimpico arriva quel Verona ultimissimo in classifica e il cui cammino sembra già segnato. Mai sottovalutare nessuno nel nostro campionato, ma l’impegno da l’opportunità a Spalletti di studiare la sua rosa con un po’ più di calma e di prepararsi al prossimo impegno che per la squadra della capitale vale più di ogni cosa. La sfida con la Juventus.
Il tecnico dovrà fare un lavoro molto profondo sulla squadra, perché i punti su cui deve lavorare sono tanti. Una condizioni fisica precaria, un gioco fatto di possesso palla lentissimo che non ha sbocchi e che difficilmente verticalizza con efficacia. Dovrà ricostruire giocatori come Dzeko e riaccendere un ambiente che pare in costante conflitta con squadra e società. Un compito non da poco attende Spalletti! Le sue prime dichiarazione sono state improntate all’ottimismo e alla fiducia e lasciano ben sperare la piazza. Ma siamo sicuri che tanti lo attenderanno al varco.
Rivestono un’importanza particolare le trasferte di Juventus e Inter. I bianconeri saranno di scena ad Udine, dove per l’occasione ci sarà l’inaugurazione del nuovo stadio esaurito in ogni ordine di posti già da molte settimane. Trasferta complicata perché i friulani sono in un buon momento, ma la Juventus è decisa a continuare la sua galoppata vincente. In caso di esito positivo arriverebbe la decima vittoria consecutiva. Nella Juve rientrerà bomber Mandzukic e a centrocampo Marchisio, il vero regista della formazione. Allegri si affiderà al consolidato 3-5-2, mentre Colantuono pensa di rilanciare dal primo minuto il totem Di Natale.
L’Inter è di scena a Bergamo; dovrà recuperare dalla sorprendente sconfitta interna col Sassuolo, ma l’Atalanta viene da quattro sconfitte consecutive ed una quinta produrrebbe scricchiolii pericolosi per la panchina di Reja e per la classifica. Mancini dovrebbe confermare la formazione che ha sì perso, ma che forse ha fornito la migliore prestazione della stagione in casa nerazzurra, quindi ancora panchina per Jovetic e tridente con Ljajic Icardi e Perisic. Il tecnico di Jesi ha chiesto maggiore cattiveria e concentrazione sotto porta ai suoi avanti, anche perché in panchina scalpita un certo Jovetic.
La Lazio è di scena a Bologna dove vuole confermare l’ottima prestazione di Firenze. Pioli si rifà al vecchio adagio squadra vincente non si tocca. Dovrebbe ripresentare lo stesso undici di partenza di sabato scorso che cercherà la terza vittoria consecutiva in trasferta, primato non da poco per il nostro campionato. Il Bologna è reduce da un brusco stop interno, il primo dell’ottima gestione Donadoni, e non vorrà certamente bissare con un’altra sconfitta casalinga.
Il palinsesto prevede anche Genoa – Palermo, con i rosanero che hanno effettuato l’ennesimo cambio di allenatore e i padroni di casa che dopo l’ultima vittoria a Bergamo debbono confermare le buone sensazioni suscitate, e Torino – Frosinone, dove si affrontano due squadre che stanno vivendo un periodo di forma molto scadente. Nei granata ci sarà il ritorno dopo un anno e mezzo di Ciro Immobile, che dovrà rilanciare prima di tutto se stesso dopo i pessimi trascorsi all’estero.
Infine si giocheranno nel pomeriggio di domenica Carpi – Sampdoria e Chievo –Empoli, in cui bisognerà seguire con interesse soprattutto la squadra toscana che sta meravigliando per i risultati fin ora ottenuti.
(Pierfrancesco Bonanno)