Calcio – Serie A – Dodicesima giornata
La vittoria della Juventus nel big match col Napoli ha ribadito le ambizioni di vittoria finale dei bianconeri che con il contemporaneo pareggio della Roma ad Empoli ha anche visto riallargarsi la forbice con i diretti inseguitori. Ora i giallorossi sono di nuovo a quattro punti con la Juventus che tenta per la seconda volta in stagione una piccola fuga.
Questa dodicesima giornata non vivrà di scontri diretti, ma offrirà al tifoso parecchie sfide che nascondono insidie imprevedibili alla vigilia. Come dimostrato proprio ad Empoli dalla Roma il nostro campionato non sarà proprio il più bello e affascinante del mondo, ma resta sempre uno dei più difficili da interpretare. Basta abbassare un attimo il livello dell’attenzione per cadere in un passo falso che potrebbe risultare determinante alla fine della stagione. I giallorossi sembravano finalmente aver intrapreso un cammino spedito senza più cali di concentrazione di cui tanto si era lamentato mister Spalletti. Ad Empoli invece si sono rivisti i vecchi fantasmi, con una Roma poco cinica sotto porta e poco incisiva anche se Skorupski, il portiere empolese ancora di proprietà della Roma, è stato il miglior in campo. Partite di questo tipo con squadra che lottano per la promozione, vanno sempre vinte sul campo, anche con prestazioni poco brillanti e convincenti, ma i tre punti van portati a casa. Ora i giallorossi, nonostante siano sempre i maggiori candidati al ruolo di antagonista della Juventus, sono di nuovo a distanza dalla vetta e non posso permettersi ulteriori passi falsi.
Domenica la Roma chiuderà il programma delle partite affrontando in casa un Bologna altalenante nei risultati, ma solido nelle prestazioni fin qui avute e sempre temibile soprattutto in trasferta. Sicuramente mister Spalletti manterrà il 4-2-3-1 di partenza delle ultime giornate che tanto ha giovato soprattutto alla rinascita di Dzeko, cambieranno però molti interpreti visto i tantissimi infortunati soprattutto in difesa, dove però recupera Rudiger che giocherà al centro della difesa in coppia probabilmente con De Rossi, confermato dopo la partita di giovedì a Vienna. Probabile anche il recupero di Perotti nel tridente che supporterà il bomber bosniaco. Importante il recupero dell’argentino per dare ancora più corsa e dinamismo all’attacco giallorosso, e per sfruttare il suo piede sui calci da fermo. Fondamentale sarà per la Roma non lasciare spazi alle veloci ripartenze dei rosso blu che hanno un parco attaccanti leggero e ficcante molto simile ai giallorossi. Mancherà però per lungo tempo Simone Verdi che stava attraversando un momento formidabile che gli aveva permesso di essere lizza per la maglia azzurra della nazionale. Il brutto infortunio alla caviglia lo terrà fuori per più di due mesi è sarà una gravissima perdita per Donadoni, che fortunatamente potrà contare sul rientro in gruppo di Destro, anche se probabilmente non sarà in campo dal primo minuto.
La Juventus se la dovrà vedere domenica alle 15 con il Chievo in una trasferta che racchiude più di un insidia. Prima fra tutte il problema infortunati. In difesa mancheranno sia Bonucci che Chiellini, e Allegri è alle prese con il solito dubbio se schierare la difesa a tre o a quattro. Sicuro Benatia in coppia con Barzagli poi la scelta potrà ricadere su Rugani per una difesa a tre o su Lichtsteiner ed Evrà per una difesa a quattro. In mediana ulteriori dubbi visto le condizioni precarie con cui sono usciti dalla sfidi di Champions i vari Khedira Sturaro e Pjanic, oltre a Marchisio colpito da attacco influenzale. Molte sono le alternative ed è complicato fare una previsione, ma noi faremmo un pensierino ad inserire Cuadrado dal primo minuto. In attacco scelte obbligato con Higuain Mandzukic coppia di peso, a meno che Allegri non voglia schierare il jolly colombiano in posizione offensiva. Comunque i problemi di Allegri, vista la vastità della rosa juventina, sono più legati alla qualità del gioco e alla ricerca di un equilibrio in campo che la squadra finora non ha mai trovato, che ai protagonisti che scenderanno in campo dall’inizio. In più la sfida con il Lione ha portato alla luce un calo fisico molto preoccupante che ha lasciato perplesso la maggior parte dei tifosi e degli addetti ai lavori.
Si ha avuta la netta sensazione di una squadra spenta a cui manchi la brillantezza ed anche la capacità di gestire la partita, peculiarità che è stato il marchio di fabbrica dei bianconeri in queste stagioni trionfali. Allegri si trova a gestire un momento difficile, che risulterà fondamentale per il proseguo della stagione; è vero come sostiene il tecnico livornese che coppe e campionati si vincono in primavera, ma è fondamentale arrivarci nel giusto modo e col giusto atteggiamento, cosa che finora la Juventus ha fatto solo intravedere in pochissime partite. La trasferta di Verona è un banco di prova duro per tutti, perché il Chievo è squadra esperta e compatta con un sistema di gioco mandato giù a memoria da diverse stagioni. Dopo un inizio brillante, si è un po’ spento, ma di certo non si può chiedere a Maran di competere con squadre che han speso sul mercato cifre ben diverse dai clivensi. Difficile da pronosticare contro la fortissima difesa bianconera una rinascita dell’attacco giallo blu, ma sarà ugualmente difficile per i campioni d’Italia farsi largo tra l’organizzata difesa di Maran. Per la Juventus una sfida complicata che porta solo pericoli, perché in caso di vittoria si sarà fatto solo il proprio dovere, ma in caso di sconfitta o anche solo di pareggio la critica sarà con i fucili spianati contro squadra e tecnico.
Il Milan terzo in classifica spera in un passo falso delle squadre che lo precedono, ma soprattutto vuol dare continuità ai suoi risultati. Dopo la splendida vittoria sulla Juventus e il passo falso di Genoa, la vittoria interna col Pescara solo per 1-0 è stata vista un po’ come il classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. I rossoneri hanno un ciclo di partite favorevoli, con il derby unico ostacolo di livello dopo la sosta, che in caso di tutti risultati positivi consentirebbero ai rossonero un bel tesoretto di punti per la zona Champions. La trasferta di domenica alle 15 alla Favorita di Palermo è sfida abbordabile sulla carta, ma dalla tradizione spesso negativa per i milanisti, infatti molte sono state le volte in cui il Milan è uscito con le ossa rotte dalla sfida coi siciliani. L’assenza di Niang influenzato è un bel rompicapo per Montella, visto l’importanza del francese nelle trame di gioco del tecnico napoletano, probabile l’avanzamento di Bonaventura nel tridente offensivo e l’innesto del giovanissimo croato Pasalic a centrocampo favorito su “l’oggetto misterioso” Sosa e sull’appena recuperato Mati Fernandez. Conferma in regia per Locatelli, in difesa torna Paletta dopo la squalifica e forse Antonelli come laterale difensivo sinistro al posto di De Sciglio. Nel Palermo si vive il solito annoso problema dell’allenatore in bilico. Ormai sono stati spesi fiumi di inchiostro e di parole sulle scelte di Zamparini e sui suoi cambi di allenatore. Qui vorremmo solo ricordare che De Zerbi e all’esordio nella massima serie e per una giovanissimo che viene dal doppio salto di categoria Lega Pro Serie A, finora si è ben disimpegnato. Il giovane tecnico bresciano si sta distinguendo per un calcio aperto e arioso che cerca sempre il fraseggio, nonostante abbia fra le mani una rosa limitata sia dal punto di vista numerico che tecnico. A parte il bomber macedone Nestorovski, gli altri elementi paiono inadeguati o ancora non pronti al calcio italiano, vista la giovane età e la giovane militanza nel nostro calcio. Ma nel nostro calcio sono sempre i risultati a farla da padrone.
Sesta in classifica l’Atalanta si gode uno dei momenti più brillanti delle ultime stagioni. La vera sorpresa di questa torneo, soprattutto dopo un inizio molto stentato, domani pomeriggio si troverà di fronte ad un vero e proprio spartiacque visto che affronterà quel Sassuolo che è stata la sorpresa degli ultimi anni. Vedremo se i ragazzi di Gasperini strapperanno lo scettro di rivelazione del campionato, perché un risultato positivo in casa nero verde avrà questo valore. Gasperini ha parecchi indisponibili in difesa ma, ma non cambierà la disposizione a tre; centrocampo sempre a quattro con tanti giovani italiani in campo su tutti Conti e Gagliardini, prodotti del vivaio nerazzurro, mentre in avanti il mister di Grugliasco sta rinunciando al suo tridente classico e da parecchie giornate preferisce affidarsi alla ritrovata verve di Kurtic che agisce più da trequartista fra la linee, che da vera e proprio terza punta. Questo sta a dimostrare che un tecnico di valore come Gasperini ha anche la capacità di cambiare le proprie idee tattiche a seconda degli uomini che possiede. Assetto tattico che è costretto a cambiare anche mister Di Francesco, ma qui il discorso è più dovuto ai tanti infortuni e al difficile momento che attraversa la squadra emiliana che ad una vera e propria svolta tattica. La mancanza di un vero centrale di centrocampo, assenti sia il capitano Magnanelli che Sensi suo naturale sostituto, costringono Di Francesco a cambiare atteggiamento schierando un 4-2-3-1 figlio più dell’emergenza che della vera volontà dell’allenatore di cambiare. Matri punta centrale supportato da tre trequartisti è il nuovo assetto offensivo, ma il centravanti lombardo non sembra ancora adattarsi alla squadra e l’attacco ne risente notevolmente. In caso di risultato negativo si aprirebbe una dolorosa crisi con effetti imprevedibili.
Forse le attese maggiore della domenica pomeriggio sono per la partite che sulla carta appare più scontata, ma che racchiude ben altri interessi per la stampa e per i tifosi. Inter – Crotone è sulla carta scontata visto il divario in campo, ma le vicissitudini della panchine dell’Inter attirano l’attenzione di tutti più di una partita di cartello, ma anche le ire dei tifosi stanchi e stufi di una situazione che definire paradossale è poco. Ancora una volta la nuova dirigenza risulta inadeguata e incapace di affrontare una situazione così complicata. A dirla tutta credo che sia la prima volta che una società di calcio per giunta di importanza mondiale come l’Inter, faccia i colloqui per il posto di allenatore, come un qualsiasi supermercato faccia i colloqui per un posto di addetto alle vendite. Ma il calcio moderno di oggi ci regala anche questo e ne siamo coscienti prendendone atto con un po’ di amarezza. Venendo al campo sulla panchina dell’Inter siederà per la seconda volta l’allenatore della primavera Vecchi che dopo la deludente prova di Europa League, ha una prova di appello in campionato. Vecchi sa che quasi sicuramente che lunedì tornerà ad allenare i ragazzi del vivaio interista, ma certamente si gioca con ambizione le sue poche carte confermando il 4-4-1-1 molto più coperto e attento dello 4-3-3 di De Boer, che già ha schierato con poco successo a Southampton. Molte speranze sono riposte ovviamente in Icardi e a i suoi gol che risultano quasi sempre determinanti. Dal canto suo il Crotone sale a San Siro con la consapevolezza di chi non ha nulla da perdere e con l’entusiasmo della prima vittoria in Serie A della storia. Un piccolo pensierino al colpaccio Nicola ce lo starà sicuramente facendo e per questo confermerà in blocco la squadra vittoriosa domenica.
06/11/2016 PIERFRANCESCO BONANNO