Volley supervision – A tu per tu con Stefania Recchia

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Volley – Oggi per romanews intervistiamo Stefania Recchia libero in forza alla Bartoccini MC Restauri Perugia per la stagione 2024 2025 Recchia è una giocatrice classe 2005 nativa della provincia di Bari in puglia e vanta un’altezza di 162 centimetri in questa stagione la sua prima nella massima divisione italiana è una black Angels (così vengono chiamate le giocatrici di Perugia) agli ordini di coach Giovi e con una compagna di squadra come Imma Sirressi che sicuramente è uno stimolo per migliorare.

La carriera di Stefania inizia nella stagione quando all’ età di soli 11 fa parte del roster di castellana grotte in serie B2 e nella stagione 2021 2022 a soli 16 anni è il libero titolare della formazione pugliese in serie B1 fino alla scorsa stagione ha militato in Puglia in squadra con Elena Foresi
La sorella di Stefania è una pallavolista anche lei Alessandra e gioca nel ruolo di opposto
L’intervista di Marco  Boldini
1) sei contenta di come sta andando questa stagione con la maglia di Perugia o ti aspettavi una stagione migliore a livello di risultati?
2) in questa stagione indossi la casacca numero 10 c’è un motivo particolare per questa scelta?
3) in questa stagione hai esordito in Serie A1 raccontami l’emozione che hai vissuto quando coach Giovi ti ha chiamato ad entrare in campo?
4) cosa significa avere in squadra un libero del calibro di Imma Sirressi?
5) hai una sorella anche lei giocatrice di volley come è nato il vostro amore per questo sport?
6) raccontami il periodo vissuto a Castellana grotte?
7) sei una ragazza giovane come gestisci le tue amicizie in concomitanza con la carriera agonistica?
8) quale è quella persona ( se c’è) a cui devi dire grazie per essere arrivata fino a giocare in serie A1?
9) un libero non può attaccare non può battere (in Europa) quindi che soddisfazioni ci sono a fare questo ruolo dal tuo punto di vista?
10) come stai preparando il tuo futuro al di fuori dal taraflex rosa?
Risposte:
1Sono molto contenta di questa stagione sia dal punto di vista personale sia di squadra. Questa stagione me l’aspettavo proprio cosi, in quanto avevamo un obiettivo e l’abbiamo raggiunto di squadra tra alti e bassi come è giusto che sia un percorso ma ne siamo sempre uscite da squadra e questo secondo me è stato il fattore che ci ha fatto raggiungere questo bellissimo obiettivo
2Si c’è un motivo particolare del perché indosso il numero 10. Era il numero del mio papà di quando giocava a calcio, anche lui è uno sportivo e tutti quando mi vedono dicevano che era un calciatore fortissimo. Mi rivedo tanto in lui e lui si rivede tanto in me, essendo stato come ho detto un giocatore capisce benissimo la vita da sportivo come è, e in questo mi ha aiutato sempre, trasmettendoli i giusti valori che un giocatore deve avere, determinazione, voglia di lavorare sempre a testa bassa e con umiltà. Ho anche tatuato il numero 10 proprio per lui, perché è come se questo numero fosse un legame in più tra me e lui.
3 È un emozione che non si può spiegare a parole. Quando Giovi mi ha chiamato non stavo collegando il fatto che stessi facendo il mio esordio nella massima serie. Quindi sono entrata in campo molto tranquilla con la voglia di aiutare con tutta me stessa la squadra, certo l’emozione c’è stata, ce ne è stata tantissima, ma l’ho solo appresa appena sono uscita, e mi sono detta: sì stefania hai appena fatto l’esordio in serie A, ed è come se sia passata davanti a me tutto il percorso che ho fatto per arrivare fino a qui da quando ero bambina e avevo questo sogno, però appunto realizzando ho capito che non era più un sogno ma era la realtà e sono stata molto felice, veramente non si può spiegare a a parole
4 imma per me è un’esempio sia dentro che fuori dal campo. Dentro il campo cerco sempre di prendere il più possibile da lei, è una giocatrice determinata, che ama il duro lavoro e questo me lo ha subito trasmesso. È un capitano incredibile, ha una grinta e una voglia di dimostrare sempre impressionante, e vederla è sempre un emozione e un’onore, quindi mi sento molto fortunata ad avere lei come esempio qui a perugia. Fuori dal campo ormai è come una sorella maggiore, mi ha sempre fatto sentire a casa, e quando avevo da sfogarmi sia per la pallavolo sia di altro lei c’è sempre. Provo veramente una grande ammirazione per lei
5Il nostro amore per la pallavolo è nato guardando sicuramente la pallavolo a castellana in quanto è una realtà che c’è sempre stata. Ci divertivamo ad andare a vedere le partite sia della maschile che della femminile. Poi lei ha iniziato a giocare e io andavo a guardare ogni suo allenamento e grazie a lei posso dire di aver iniziato questo bellissimo sport. La vedo un po’ come un’esempio perché ho sempre, per la prima parte del mio percorso, giocato con lei, ed è stato veramente emozionante e spero che un giorno ritorneremo a giocare insieme, però la guardavo sempre in campo e cercavo anche da lei di apprendere il più possibile. Sono sempre la sua fan numero 1 e lei lo è di me, quando torno a casa cerco sempre di andarla a vedere per starle ancora più vicino.
6Ho sempre detto che la società di castellana sarà sempre come una seconda famiglia. Li ho vissuto i miei periodi più belli, quelli più brutti, ho pianto, ho riso, ho vinto, ho perso sono tanto cresciuta ed è solo grazie a loro. Hanno sempre creduto in me
e di questo posso solo che ringraziali. È stato il periodo più bello della mia vita nonostante i tanti bassi che ci sono stati, anche conciliando sport con studio non è stato facile però quando vuoi raggiungere un’obiettivo ci saranno tanti sacrifici che dovrai fare. Però quello che poi vivi sul campo ripaga tutto. Quindi posso dire che il mio periodo a castellana è stato bellissimo ed è quello che ricorderò per sempre come quello più speciale
7Molte delle mie amicizie le ho incontrate nella pallavolo, quindi molti dei miei amici giocano e capiscono l’impegno che c’è dietro a tutto questo. E anche chi non gioca cerca di starmi vicino sempre. Le amicizie a distanza non sono per niente facili inoltre sono anche fidanzata e quindi è molto più difficile stare lontana dal mio paese in quanto il mio fidanzato è di castellana e gioca anche lui a pallavolo ma per sentirci più vicino molte volte con i miei amici ci chiamiamo, ci sentiamo, ci scriviamo, così facendo li sento molto più vicini, anche un messaggio del tipo sono fiero di te, mi fa sentire più vicino a loro, poi ovviamente quando torno cerco di stare tanto tempo con loro mentre con il mio fidanzato è più difficile vederci in quanto come ho detto anche lui gioca però mi è sempre stato vicino e ha sempre accettato le mie scelte quindi se c’è amore si può fare di tutto.
8Ci sono più persone a cui devo dire grazie per essere arrivata fino a giocare in serie A. In primis il mio allenatore di castellana e tutta la società perché ha sempre creduto in me anche quando ero piccolina, non hanno mai avuto paura di mettermi in campo e grazie a loro sono cresciuta e ho preso un po’ di consapevolezza in me stessa, loro sono fantastici perché mi hanno sempre aiutato nei momenti di difficoltà, con loro ho un rapporto bellissimo e gli auguro il meglio. Poi sicuramente la società di perugia perché mi ha dato la possibilità di vivere un sogno, e non li ringrazierò mai abbastanza, e poi i miei genitori, mia sorella e il mio fidanzato, perché mi hanno sempre supportato da fuori in ogni partita e non hanno mai ostacolato le mie scelte anzi mi hanno sempre appoggiato e mi hanno sempre fatto sentire il loro supporto per qualsiasi scelta io facessi facendomi sentire libera
e questo non è scontato
9Nonostante non faccia punti purtroppo, penso che una bella difesa o anche farsi sentire presente in campo con la voce e con la determinazione possa essere molto soddisfacente, poi alla fine dalla ricezione parte un po’ tutto il gioco motivo per cui il mio ruolo è più che soddisfacente per me, l’ho sempre voluto fare sin da piccolina dicevo che volevo fare il ruolo con la maglia diversa e così è stato
10Fuori dal taraflex rosa sto studiando perché penso sia molto importante avere un piano B per il futuro, sto facendo psicologia, e spero sia la strada giusta per me. E poi cerco sempre di pensare a me stessa e a quello che vorrò in futuro, non so cosa aspettarmi però il bello è che devo scoprirlo piano piano.



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