VOLLEY SUPERVISION – A TU PER TU CON SONIA RATTI

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VOLLEY – Oggi per Romanews intervistiamo Sonia Ratti opposto classe 2001 in forza al volley Garlasco 2001 in serie B1 per la stagione 2024 2025. Sonia vanta un’altezza di 184 centimetri ed è nata a Merate in provincia di Lecco soprannominata “La papessa” perché leggenda narra sia parente alla lontana di Papa Pio XI che di cognome si chiamava proprio Ratti nato a Desio il 31 maggio 1857 e deceduto il 10 febbraio 1939.

Sonia ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del volley nel vivaio del progetto volley Orago per poi giocare nel settore giovanile del vero volley che nella stagione 2018 2019 gli ha permesso di disputare anche il campionato di serie C una volta terminata l’esperienza tra le fila del Vero volley fa il suo esordio in serie B1 con la casacca della pallavolo picco Lecco dove rimane per tre stagioni diventando una delle protagoniste dello storico ritorno della società lecchese nella seconda categoria nazionale cambiando il ruolo sul terreno di gioco passando da centrale a opposto.

Nella stagione 2022-2023 diventa una leonessa bresciana e sì accasa alla formazione giallo nera della banca Valsabbina Millennium Brescia dove agli ordini di coach Alessandro Beltrami e con davanti un’ opposto del calibro di Josephine Obossa raggiungere la finale play-off poi persa contro Trento nell’ultima stagione appena conclusa in giallo nero un po’ un po’ tribolata per la società Bresciana ha raggiunto la salvezza in serie A2 la nuova stagione agli ordini di Stefano Mattioli può essere la stagione del rilancio per lei in modo da ritrovare la serie A2 in futuro magari con la maglia nero verde sulle spalle

L’intervista di Marco Boldini
1) Voci di mercato dicevano che ti saresti accasata in serie A2 a Casalmaggiore c’era qualcosa di fondato in queste voci ma è alla fine cos’è che ti ha convinto di più a scegliere Garlasco? 
Di Casalmaggiore io onestamente non sapevo nemmeno che fosse uscita la notizia. Non c’è mai stato nessun contatto con questa società quindi non saprei nemmeno il perché di questa voce. 
Ho scelto Garlasco perché il progetto che mi è stato proposto è in perfetta linea con i miei obiettivi per la prossima stagione. 
Giocare, crescere e migliorare.
2) Mi hanno detto che il volley Garlasco 2001 è una società ambiziosa cosa ti aspetti da questa stagione in una categoria che non frequentavi da un paio d’anni?
Le ambizioni sia della società che mie sono alte. Mi aspetto una stagione ricca di soddisfazioni e di crescita personale. Vedendo il mercato della B1 quest’anno sto vedendo molte squadre forti e noi di certo non siamo da meno. Sará un bel campionato! 
3) Che cosa porti via nel tuo bagaglio di esperienza da queste due stagioni a Brescia appena concluse?
Da Brescia mi porto molto. Ho avuto la possibilità di giocare con ragazze con molta esperienza e molti anni di serie A alle spalle dove da ognuna di loro ho imparato qualcosa. Porto con me maggior consapevolezza di me come giocatrice e soprattutto tanta voglia di vincere. 
4) Come nasce la tua passione per il volley quando eri piccolina?
La mia passione per il volley nasce da mia mamma. Lei praticava questo sport da giovane e ha trasmesso sia a me che a mia sorella la passione per questo bellissimo sport.
5) Sappiamo che hai cambiato ruolo passando da centrale ad opposto come è avvenuto questo cambio a chi devi questa intuizione raccontami le difficoltà nel passare da centrale ad opposto che sono due ruoli completamente diversi?
Si esatto, sono passata da centrale a opposto. Ho avuto un brutto infortunio durante una partita mentre facevo la “fast”.  Da lì una volta ripreso dalla riabilitazione non mi sentivo più sicura in quel fondamentale e quindi ho deciso di passare a opposto.
Ancora prima di iniziare il mio percorso come centrale ero una banda alle giovanili fino all’U14, quindi già ero un po’ abituata ad attaccare come un laterale.
Avendo poi un po’ perso l’abitudine di attaccare al lato ed essendo passata ad attaccare solo veloce al centro ho dovuto poi riprendere tutti i tempi con la palla alta una volta diventata opposta, questa è stata forse la difficoltà più grande. 
6) La picco Lecco è stata la società che ti ha fatto fare il salto di qualità che emozione è stata esordire in serie B poi in serie A2 con quella maglia? 
La promozione in A2 con la Picco Lecco è stato un qualcosa di indescrivibile. 
Essendo per metà lecchese (nata in provincia di Lecco e mia mamma lecchese doc) vestire quella maglia e portarla in A2 è stato magico. Ricorderò quei momenti per sempre! 
7) Hai vissuto due anni importanti a Brescia raccontami un ricordo divertente un aneddoto che hai con i tifosi di Brescia cosa significa essere una leonessa? 
Essere una leonessa significa tanto. Significa portare in alto il nome di una società molto ambiziosa e conosciuta da tutta Italia come una delle più forti. 
Brescia ha l’onore di avere un tifo davvero spettacolare, gli Amici delle Leonesse. 
Un gruppo di tifosi davvero fantastico, difficile da trovare. 
Mi mancherà di loro sicuramente la grigliata di inizio stagione dove tutti insieme con i megafoni cantavano i cori personalizzati che avevano inventato per ogni giocatrice, ma di momenti divertenti e belli insieme a loro ce ne sono stati parecchi.
8) Quando scendi in campo indossi il numero 18 c’è una motivazione particolare per la scelta di questo numero oppure è casuale ?
In realtà il mio numero sarebbe l’8.
Negli ultimi due anni ho avuto il 18 perché l’8 non era disponibile purtroppo. 
Cercando su internet avevo trovato che il mio numero portafortuna era il 10, ma non mi piaceva. Quindi 10+8= 18.
9) Sei soprannominata La papessa per via di un ipotetica parentela parentela con Papa Pio XI senti il peso di questo soprannome?
Nessun peso anche perché non si sa se questa parentela sia vera diciamo. Ammetto che però essere chiamata la papessa mi fa molto ridere, almeno è originale e non lo ha nessuno…. ahaha…….
10) La tua passione è il volley questo è assodato altrimenti non saresti arrivata fino a dove sei arrivata cioè in Serie A ma se non avresti fatto la carriera pallavolistica che carriera avresti intrapreso?
Purtroppo la carriera pallavolistica non dura per sempre, quindi una volta finita diciamo che mi piacerebbe fare un lavoro che abbia a che fare con gli animali essendo una vera e propria amante.



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