Volley supervision – A tu per tu con Laura Pasquino

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Oggi per Romanews intervistiamo Laura Pasquino palleggiatrice dell’LMP BAM Mondovì, giocatrice di grande prospettiva classe 2002 nativa di Como 181 centimetri di altezza. Laura sì è messa in mostra agli occhi degli addetti ai lavori nelle due stagioni precedenti rispetto a quella in corso con la maglia nero verde della green Warriors Sassuolo agli ordini dell’head coach Enrico Barbolini. La società emiliana è fucina di talenti in quanto anche le giovani Ekaterina Astrapova Italo islandese classe 2003 in forza alla Savino del bene Scandicci e la Leonessa croata Lea Cvetnic classe 1999 in forza alla Banca Valsabbina Millenium Brescia hanno indossato la casacca neroverde.

Tornando a Laura la definirei una palleggiatrice anomala in quanto grazie alla sua altezza può anche attaccare in caso di necessità Laura ha pure un ottima battuta float dai 9 metri. Insomma non le manca nulla per diventare in futuro una giocatrice di livello internazionale. Solo un po’ di esperienza ma il tempo è dalla sua parte.
Ecco l’intervista a Laura Pasquino di Marco Boldini
Domande:
1) Essendo io un tifoso di Brescia il giorno del tuo compleanno ( 9 gennaio) ti dissi ” speriamo di incontrarci prima o poi” tu mi hai risposto ” speriamo in finale del playoff 🤣” da quella risposta ho capito che sei una ragazza determinata e che sa quello che vuole, ma realisticamente parlando secondo la tua opinione dove può arrivare Mondovì per questo finale di stagione?
2) Che cosa ti ricordi dell’esperienza con Sassuolo e cosa ti ha dato dì positivo o negativo quell’esperienza?
3) So che di solito le giocatrici non danno queste informazioni per scaramanzia, ma c’è una canzone od un artista che ascolti prima degli incontri per darti la carica?
4) Come ti sei avvicinata al volley da piccola?
5) Il tuo obbiettivo nel luogo termine nel mondo del volley?
6) Chi è il tuo modello sportivo da seguire e perché?
7) A fine carriera ti piacerebbe restare in ambito pallavolistico od uscirne completamente?
8) Hai fratelli o sorelle che stanno seguendo la tua strada o hai avuto qualcuno più grande di te al quale ti sei ispirata?
9) Hai un’amica a Mondovì con cui hai legato di più rispetto alle altre compagne di squadra
10) Mondovì è la città delle mongolfiere! Hai avuto modo di vedere qualche particolarità in città che rappresenta questo mezzo molto particolare! Hai avuto modo di provarne una?
Risposte:
1) Credo fermamente che la nostra sia una squadra che può puntare in alto nei prossimi playoff. Abbiamo avuto dei momenti difficili ma siamo riuscite ad uscirne con grinta e determinazione. L’obiettivo di queste settimane sarà sicuramente quello di prepararsi al meglio per questo finale di stagione.
2) Quella di Sassuolo è stata un’esperienza molto positiva, che mi ha dato la possibilità, per la prima volta, di avere un confronto con ragazze di alto livello. Nella stagione scorsa ho anche avuto modo di contribuire direttamente in favore della squadra, cercando di dare sempre il meglio quando venivo chiamata in causa (ad esempio entrando in prima linea per alzare il muro).
Un momento che mi è sicuramente rimasto impresso è stata la vittoria dei quarti di playoff contro Macerata, sudata fino in fondo e conquistata con il golden set.
3) Non c’è una canzone o artista particolare che ascolto prima delle partite. Dall’anno scorso, però, ho creato una playlist personale su Spotify che mi aiuta sempre a trovare l’energia giusta per affrontare al meglio le partite.
4) Da piccola mi sono avvicinata alla pallavolo per caso: nella scuola elementare del mio paese le allenatrici del minivolley distribuivano tutti gli anni dei volantini per invitare i bambini a fare degli allenamenti di prova. Quindi, per gioco, io e le mie amiche abbiamo deciso di iscriverci e provare questo “nuovo” sport. Inutile dire che mi sono subito appassionata e da allora non ho più smesso.
5) Il mio obiettivo è sicuramente quello di riuscire a sviluppare al massimo le mie capacità, in modo tale da poter arrivare il più in alto possibile.
6) Con le ultime Olimpiadi invernali Sofia Goggia ha dimostrato che, nonostante l’infortunio pochi giorni prima della partenza per Tokyo, con grande determinazione e forza di volontà si può vincere anche superando quelli che possono essere limiti fisici. 
Pallavolisticamente parlando, la Wolosz è sicuramente un modello che cerco di seguire: è una delle palleggiatrici più forti del mondo e questo è dovuto in parte al talento, ma soprattutto a voglia di arrivare e duro allenamento.
7) In futuro mi piacerebbe riuscire a conciliare pallavolo e lavoro. Non vedo la mia vita senza questo sport e, a lungo andare, spero di poter continuare a giocare anche se in una categoria inferiore.
8) Non ho fratelli né sorelle. L’unica persona della mia famiglia che ha giocato a pallavolo oltre a me è la sorella di mia mamma (mia zia), che ancora oggi si allena e gioca in modo amatoriale con un gruppo di suoi coetanei.
9) Ho legato molto con le mie coinquiline e con Morgana Giubilato (con la quale avevo già giocato diversi anni ad Orago), però devo dire che quest’anno sono riuscita a legare con tutte le mie compagne più o meno allo stesso modo. Mi trovo bene con tutte sia in campo che fuori! 
10) Per mia sfortuna non sono ancora riuscita a provarne una ma le posso ammirare quasi tutti i weekend, infatti vicino a dove abito c’è un campo dal quale partono spesso diverse mongolfiere. Per ora, però, posso solo provare ad immaginare la sensazione di salirci sopra.
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