Volley – Oggi per romanews intervistiamo Erblira Bici opposto albanese in forza alla Megabox Ondulati Savio Vallefoglia Pesaro la giocatrice vanta un’altezza di 185 centimetri ed in questa stagione è agli ordini di coach Andrea Pistola
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Volley supervision – A tu per tu con Erbrila Bici
By RaffaeleGen 06, 2025, 12:29 pm0
108La carriera di Erblira inizia nel 2005 quando aveva solo 10 anni nella squadra della sua città Gramish esordisce nella massima divisione del campionato albanese con il Tirana nella stagione 2010 2011 con cui resta legata per tre annate conquistando due coppe di Albania e lo scudetto 2012 2013 nella stagione 2013 2014 viene ingaggiata dal Barleti vincendo in tre annate tre coppe nazionali e tre scudetti nella stagione 2016 2017 si trasferisce in Italia a Mondovì in serie A2 dove resta per due stagioni prima di passare nella stagione 2018 2019 a Novara in serie A1 dove vince una coppa Italia e una Champions League nella stagione 2019 2020 indossa la maglia della Uyba volley busto Arsizio nella stagione successiva veste i colori di Cuneo sempre in serie A1 ritorna in serie A2 nella stagione 2021 2022 giocando per la futura Volley busto Arsizio nella stagione 2022 2023 gioca per la squadra della capitale la Roma volley club con il quale vince la coppa Italia di categoria ottenendo nell’ occasione anche il premio come miglior giocatrice ottiene anche la promozione in Serie A1 categoria in cui milita la stagione successiva con la stessa squadra.
In nazionale ottiene le prime convocazioni in nazionale maggiore nel 2014.
L’intervista di Marco Boldrini.
Domande:
1) sei alla tua prima stagione con la maglia biancoverde della Megabox come ti trovi con la squadra e lo staff tecnico ed in generale anche in una città come Pesaro?
2)quali sono gli obiettivi stagionali della squadra siamo arrivati ormai a metà stagione corrispondono con quelli di inizio anno?
3) perché hai scelto di accettare la proposta di Pesaro per questa stagione quali erano le alternative se ne avevi e puoi dirle?
4) raccontami l’esperienza di Roma con la promozione in Serie A1 la coppa Italia vinta e poi giocare in serie A1 con la maglia della squadra della capitale?
5) immagino che quando sei arrivata in Italia dalla tua Albania non sia stato facile come hai fatto ad ambientarti puoi raccontarmi qualche aneddoto?
6) a proposito di Albania come è nato il tuo amore per la pallavolo in una terra dove sembra che il volley non sia lo sport principale?
7) raccontami la stagione di Novara con la vittoria della Champions League?
8) cosa provi quando giochi con la maglia della tua nazione che emozione ti da sentire l’inno albanese ad inizio dell’ evento?
9) sai cucinare se si quale piatto ti riesce meglio preferisci la cucina italiana oppure quella albanese?
10) come vedi il tuo futuro ti sei posta degli obbiettivi che devi ancora raggiungere nella tua carriera agonistica?
Risposte
1) Sono molto contenta di fare parte di questa squadra, dove ho ritrovato alcune ex-compagne e ovviamente anche alcune nuove, con le quali finora penso ci siamo amalgamate molto bene creando un bel gruppo. Con Coach Andrea Pistola e il suo vice Domenico Petruzzelli avevo già lavorato diversi anni fa a Cuneo, e conoscevo il loro modo di lavorare in palestra e devo riconoscere l’impegno e la dedizione che mettono nel loro lavoro. Per quanto riguarda il nostro staff sono tutti dei grandi professionisti che si impegnano al massimo per farci lavorare, crescere ed essere in campo al meglio possibile.
2) Pesaro e una città tranquilla specialmente d’inverno. Visto che sono una persona cui piace molto il mare anche adesso quando ho possibilità vado anche a fare una passeggiata lungomare. La gastronomia locale come in ogni città italiana è ottima e quindi mi godo anche le specialità tradizionali marchigiane.
3) Gli obiettivi ovviamente rimangono gli stessi da inizio stagione anche se come ho detto in altre dichiarazioni avremmo voluto essere posizionate meglio in classifica e anche con i punti totalizzati, però essendo in palestra vedo ogni giorno come lavoriamo, siamo consapevoli delle nostre capacità e potenziale e andiamo avanti con l’obiettivo primario di smuovere la classifica. Quando si costruisce un nuovo gruppo si sa che ci vuole tempo perché tutti gli ingranaggi facciano lavorare la macchina nel modo migliore, e vedo che nella nostra squadra la reazione c’è stata, nonostante delle pesanti assenze dal inizio stagione. Abbiamo raggiunto un primo obiettivo storico per la società di Megabox, entrando in coppa Italia e dobbiamo esserne fieri sapendo che siamo giocando nel campionato più forte al mondo dove ogni partita è una guerra.
4) Lasciare Roma non è stata una decisione facile, per diversi motivi. Io personalmente sentivo il bisogno di nuove sfide e di un progetto che potesse darmi nuovi stimoli. Devo dire che Vallefoglia mi ha colpito subito per la serietà e l’ambizione del progetto con un ambiente che trasmette energia positiva e voglia di crescere. È bello sentirsi parte di un progetto che ha obiettivi chiari e che mette al centro il valore della squadra. Ho avuto diverse offerte sia in Italia ma anche all’estero (Turchia, Polonia, Germania, Francia, Brasile), e devo dire che fa sempre piacere in un certo senso capire che si è richiesti.
Roma posso solo dire che è stata magica come sa essere come città col suo fascino. Due anni bellissimi che porterò per sempre nell mio cuore. Un gruppo costruito per vincere un A2 da record più la Coppa Italia. Un gruppo che in A1 i pronostici consideravano da retrocessione e che invece ha dimostrato tanto sotto la guida di coach Giuseppe Cuccarini.
5) Non è stato facile per niente perché non parlavo neanche una parola di italiano. Quello che ero venuta a fare qui cioè giocare a pallavolo, cambiava tutto, noi abbiamo un detto “Come il giorno e la notte”. Vivere da sola, lo avevo già provato nel mio primo spostamento dalla mia piccola città Gramsh a Tirana, però in un altra nazione è tutt’altra cosa. Sono molto grata alla società di Mondovì dove ho trovato persone che mi hanno fatto sentire come a casa pero devo dire che il ruolo più importante lo ha avuto anche il mio procuratore Stefano Franchini che mi ha seguito dall’inizio e mi ha consigliato dai primi passi in Italia. Il primo anno ho vissuto con un altra giocatrice che mi ha aiutato a iniziare a parlare anche l’italiano. Un ex compagna di origine albanese e sua famiglia (Dhimitriadhi) mi sono stati molto vicini e sarò loro sempre grata. Devo dire che in ogni città dove ho giocato ho trovato persone che mi sono state vicine, che mi hanno aiutata tantissimo e a cui voglio bene. Questo e il mio nono anno in Italia e io ritengo dí essere cresciuta come persona e di essere molto fortunata per il mio percorso qui. Eviterei gli aneddoti perché non mi voglio ridicolizzare con le mie gaffe
È vero che la pallavolo non è lo sport principale, però durante gli anni della dittatura l’Albania anche nel volley femminile ha fatto la sua bella figura in competizioni internazionali. La pallavolo era per me come un passatempo per non stare per strada in un periodo non molto facile per essere una bambina in Albania. Ho iniziato lo sport nella piccola città di Gramsh, ed e stata mia mamma a darmi questa spinta. Già da piccola mi ricordo che non ho mai saltato un giorno di allenamento, questo anche grazie alla mia famiglia che mi ha insegnato che una volta preso un impegno si deve andare fino in fondo. Il primo allenatore che mi ha portato a giocare nella capitale è stato Hasan Gurabardhi, grazie al quale sono entrata a fare parte della nazionale.
6) Novara e stata una delle stagioni piu belle dopo i miei due anni a Mondovì. Pensavo che non sarei mai entrata in campo, invece mi sono tolta grandi soddisfazioni e ho capito che potevo dire la mia in un campionato di A1 di alto livello. In più ho avuto occasione di avere delle grandi campionesse al mio fianco dalle quali ho imparato tanto non solo come giocatrice ma anche persona, da Piccinini, Sansonna, Bartch, Vejlkovic, Chirichella, Egonu e Plak. E stato un bellissimo anno e devo dire che a Berlino quando Francesca Piccinini alzava la Coppa dei Campioni pensavo: ma io cosa ci faccio qua? Una altra piccola soddisfazione è l’ultima coppa Italia che abbiamo vinto prima che iniziasse la serie dí Conegliano. Ci ripenso a volte e mi rendo conto che veramente non ne capivo l’importanza in quel momento . Adesso quella è, tra le medaglie appese a casa mia, una tra quelle cui tengo di più.
8) Purtroppo con dolore devo dire che sono anni che non la vesto perché la nazionale albanese non ha più partecipato ad eventi internazionali, e l’ultima volta che è successo abbiamo perso una semifinale contro la Svezia di Haak. Mi dispiace tanto perché e vero che quando rappresenti la nazionale il momento dell’inno ti fa sentire la pelle d’oca ed è un grande onore essere lì. La pallavolo, e lo sport in generale, in Albania non sta passando proprio il miglior momento nella storia: questo è dovuto a diversi fattori che non vorrei approfondire, però uno dei più importanti riguarda l’aspetto economico, specialmente collegato con una legge per la sponsorizzazione che in Albania non esiste. Sto cercando di capire come creare dei progetti per aiutare il mondo della pallavolo a crescere li, anche se sono già partiti dei progetti come Club Albania per ragazze U20 simile a Club Italia. Ci sono molte potenzialità e come paese non possiamo permetterci il lusso di perdere neanche un talento.
9) So cucinare, purtroppo non ho un ampia gamma di piatti però me la cavo. Diciamo che la cucina albanese è un mix tra cucina italiana, greca e turca, prendendo i migliori piatti. Quando torno a casa mi faccio spesso preparare da mia mamma il tipico “Byrek” che sarebbe una sorta di torta salata che io preferisco con la ricotta, oppure pomodori e cipolla, che va molto con il Kefir che noi chiamiamo “dhalle”. Molte mie compagne quando sono state in Albania lo hanno apprezzato. Un altro piatto che preparo spesso sono le lenticchie specialmente con pane e un po di formaggio feta che per gli albanesi è un must.
10) I miei obiettivi personali io sempre gli ho legati a quelli della squadra, non mi sono mai fatta problemi e mi gioco il tutto per tutto sempre quando entro in campo. Spero di aiutare la squadra più possibile e cerco di godermi anche i piccoli momenti. Non ho mai fatto piani nella mia vita e ogni traguardo penso che l’ho goduto e mi ritengo una persona fortunata ed estremamente grata.
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