VOLLEY SUPERVISION – “A TU PER TU” CON AMELIA BICI

1137

Volley – Amelia Bici – Oggi per Romanews intervistiamo Amelia Bici libero classe 1998 dell’Emilbronzo 2000 Montale.  Amelia 165 centimetri di altezza nata in Albania ma dalla nazionalità sportiva italiana, più precisamente Emiliana in quanto la sua carriera agonistica sì sviluppa tra la Canovi Coperture Sassuolo nella stagione 2018-2019 società con cui conquista la coppa Italia di serie A2, e Montale prima sponsorizzata Exacer nelle stagioni 2019-2020 e 2020 2021 (serie A2) dopo la retrocessione della stagione 2020 2021 cambia main sponsor e diventa Emillbronzo. Nella stagione 2021 2022 ottiene la promozione dalla serie B1 alla serie A2 con Amelia  Bici sempre protagonista a difendere i colori nero fucsia. Questa stagione non è iniziata benissimo le ragazze hanno solo 4 punti in classifica generale purtroppo ma Amelia nella partita giocata lo scorso 6 novembre con Offanengo con una difesa d’istinto ha messo un punto a referto.

L’intervista di Marco Boldini
1) Ormai l’Emilia Romagna è la tua terra sei da tanto tempo in questa regione come ti trovi?
Io vivo in Emilia Romagna da ormai vent’anni, ed è stato amore a prima vista. Mi ritengo molto fortunata, perché è una regione super accogliente, piena di opportunità e diciamocelo… si mangia parecchio bene! 
2) Come ti trovi con il coach Andrea Ghibaudi e con lo staff tecnico?
Coach Ghibaudi è arrivato da noi lo scorso anno, dopo una stagione a dir poco disastrosa. Lui è tecnicamente molto preparato e ama la pallavolo, per cui mette tutto se stesso in quello che fa. In generale lo staff di Montale è sempre stato e continua ad essere molto disponibile verso noi giocatrici. Ci conosciamo da tanti anni e posso dire che siamo un po’ come una famiglia. 
3) Come è nata la tua passione per la pallavolo in una terra come l’Albania che non respira di volley?
In realtà in Albania ci ho vissuto poco perché sono venuta in Italia all’età di 4 anni, per cui ho iniziato sia la carriera scolastica che l’attività sportiva qui. Più nello specifico ho iniziato a Reggio Emilia, al Giovolley, che è stata la mia casa fino ai 13 anni. Dopodiché tutta la mia carriera sportiva si è sviluppata attorno a Modena, dove tutt’ora gioco. 
4) A che livello è il volley in Albania attualmente?
In Albania non si respira molto volley e attualmente il livello di gioco non penso vada oltre ad una serie C italiana. In compenso penso che sia un paese che possa avere delle gran potenzialità atletiche, ma al momento non ci sono nè le strutture, né i fondi necessari per gettare le basi per club sportivi importanti. 
5) Raccontami la stagione della promozione con Montale dalla serie B1 alla serie A2? 
Quella dell’anno scorso è stata una stagione meravigliosa. Dopo un anno pesante e la conseguente retrocessione in B1, vincere la B1 e tornare in serie A è stata un vera e propria botta di adrenalina. Ma ciò che più di tutto ha reso lo scorso anno indimenticabile sono state le mie compagne di viaggio. Non avevo mai visto un gruppo così affiatato e con così tanta sintonia. Quelle sensazioni sono impagabili e rimarranno impresse nel mio cuore. 
6) Narrami la Coppa Italia vinta con Sassuolo emozioni ed aneddoti?
La Coppa Italia è un ricordo tutt’ora incredibile. Giocammo la finale al ASGM Forum di Verona contro Mondovì, che aveva una rosa di giocatrici incredibili come Zanette, Tonello, Rebora, tanto per fare alcuni nomi. Il palazzetto era pienissimo e non avevo mai giocato con così tanti spettatori, per cui l’emozione era palpabile! Noi di Sassuolo eravamo una squadra neopromossa e siamo arrivate in finale contro tutti i pronostici del caso. 
La partita è stata interminabile e dopo 5 combattutissimi set siamo riuscite a portare a casa quella meravigliosa coppa.
Che ricordi! 
7) In genere che musica ascolti prima di andare in campo? 
Io sono un’amante della musica a tutto tondo. Ho l’animo un po’ rock, per cui adoro ascoltare pezzi dei Queen, Bon Jovi, Guns n’ Roses, Linkin Park, Red Hot Chili Peppers, … insomma dei classiconi della musica Rock. Ammetto però che amo sbizzarrirmi quando si tratta di scegliere la musica pre gara. Ho diverse playlist e in base alle sensazioni che ho sul momento scelgo quella più adeguata. Mi piace seguire il flusso delle mie sensazioni. 
8) Raccontami la magia che hai fatto nel match vs Offanengo una difesa punto! È la prima volta che ti capita?
Non è la prima volta che mi capita, ma è sempre una grande carica di adrenalina! L’anno scorso mi è capitato diverse volte, ma in serie A è molto difficile che accada, per cui porterò questo punticino nel cuore, nonostante la sconfitta. 
9) Siete partite un po’ in difficoltà in questo campionato con 4 punti in classifica! Ma secondo te dove può arrivare Montale a fine stagione?
Il nostro obiettivo a inizio stagione era la salvezza e continua ad esserlo. Sarà una vera e propria lotta e dovremo combattere in ogni partita per conquistare più punti possibili.  
Vorrei anche dire che nel complesso siamo una squadra con poca esperienza nella categoria, per cui non darei per scontato che più avanti, nel corso della stagione, non possa esserci una crescita esponenziale. Noi continueremo a lavorare duro. 
10) Perché la scelta del numero 3 sulla maglia c’è un motivo particolare?
Il numero 3 è da sempre stato il mio preferito. Notoriamente è associato alla perfezione e io dalla nascita sono stata una persona molto incline al perfezionismo, per cui è un numero che ho sempre sentito vicino a me. Il paradosso è stato che negli ultimi anni, una delle più grandi sfide è stata proprio quella di accettare l’imperfezione, di abbadonare e accettare l’idea che non si possa sbagliare. Penso che ogni atleta si trovi prima o poi ad affrontare questo piccolo ostacolo, perché spesso siamo noi stessi i primi a metterci pressione. Lasciar andare questa esigenza di essere perfetta è stato una svolta nel mio approccio alla gara… mi godo di più il gioco!
11) Cucina italiana o albanese quale preferisci come ti alimenti solitamente? 
Penso che la cucina italiana sia davvero imbattibile, da tutti i punti di vista. Vince a mani basse contro qualsiasi altro tipo di cucina. Posso però ammettere che la cucina albanese si difende bene: è molto simile a quella greca, che a sua volta prende spunto da quella turca, visto che gli ottomani hanno dominato le terre balcaniche fino al secolo scorso.
Uno dei cavalli di battaglia penso sia il Baklava: si tratta di un dolce fatto con pasta filo e frutta secca intriso con uno sciroppo di miele. È una vera bomba calorica, ma io personalmente ne vado matta.