VOLLEY – MEGABOX – A TU PER TU CON SONIA CANDI

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CANDI – Oggi per Romanews intervistiamo Sonia Candi, centrale classe 1993, 187 centimetri di altezza e nativa di Ravenna. La carriera di Sonia inizia nella stagione 2012-2013, quando viene ingaggiata dalla Igor Gorgonzola Novara in serie A2, nell’annata successiva si accasa al Trentino Rosa in serie B1, società con cui conquista la promozione nel secondo campionato di livello nazionale (la serie A2) dove gioca con la stessa maglia nella stagione 2014-2015. Per la stagione successiva si trasferisce a Monza in serie A2 ed ottiene la promozione in A1, categoria che la vede esordire la stagione successiva 2016-2017 con la stessa maglia. Resta nella massima categoria anche nella stagione 2018-2019 difendendo i colori del Bisonte Firenze, mentre nella stagione 2019-2020 veste i colori biancorossi della Bosca San Bernardo Cuneo, dove milita per un biennio. Nella stagione 2021-2022 torna in quel di Monza che, nel frattempo, si è trasformato in Vero Volley Milano ed in queste due stagioni Sonia ha indossato la casacca numero 28. Candi è stata protagonista anche sulla sabbia, in quanto a luglio 2022 con la squadra di Monza ha conquistato il Sand volley, organizzato come ogni anno dalla Lega Volley femminile nelle migliori spiagge italiane; per la stagione 2024-2025 Sonia vestirà la casacca biancoverde della Megabox Vallefoglia Pesaro, agli ordini di coach Andrea Pistola.

L’intervista di Marco Boldini
1) Che cosa ti aspetti dalla stagione che inizierà con la maglia di Vallefoglia? Sei contenta del mercato di Pesaro?
Sono molto contenta ed emozionata di iniziare una nuova stagione qui alla Megabox Vallefoglia. Sono molto stimolata dal progetto della società e da tutto l’ambiente che la circonda, che non vedo l’ora di conoscere. 
Molte ragazze le conosco già e altre ancora no, ma penso ci siano i presupposti per creare un gruppo che ha tanta voglia di lavorare e vincere. 
2) Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta di Vallefoglia per la prossima stagione?
Ci sono molti fattori che mi hanno spinta ad accettare la proposta di Vallefoglia. In primis perché è una società in crescita costante negli ultimi anni, e che ha dimostrato di essere riuscita ad arrivare a un livello molto alto. La società mi ha dimostrato da subito forte interesse e questo mi stimola molto e mi rende felice. Inoltre avevo già lavorato con l’allenatore Pistola, e sono contenta di ritrovarci. 
3) Quali sono gli obiettivi personali che ti poni in questa stagione che inizierà ad agosto?
Vorrei riuscire a mettere in campo tutto quello che ho imparato in tutti questi anni a Monza, a portare la giocatrice che sono ora, e a dare il mio contributo per la squadra e per le ragazze più giovani. 
Vorrei togliermi qualche sassolino, e qualche bella soddisfazione. 
4) Nella stagione appena conclusa cosa è mancato, a tuo parere, per raggiungere il grande obiettivo dello scudetto con il Vero Volley Milano?
E’ difficile capire cosa non è andato perché non c’è stato un momento particolare in cui qualcosa è andato storto. Abbiamo giocato molto bene per buona parte della stagione, poi nel momento più importante qualcosa si è un po’ incrinato e non siamo più riuscite ad esprimerci come sapevamo. Forse più un fatto mentale, però lascia sempre un po’ di amaro perché avevamo lavorato tanto per quel momento lì.
5) Perché la scelta del numero 28 sulla maglia? C’è una motivazione particolare?
In realtà no, perché ho sempre avuto l’8 fin da piccola. Quando sono tornata a Monza l’aveva preso Alessia Orro e ho aggiunto questo 2 davanti.
6) Cosa ha rappresentato per te essere protagonista con la casacca del Vero volley per sei stagioni ?
Per me questo 6 stagioni alla vero volley sono state molto importanti, perché sono arrivata che avevo 22 anni e sono andata via molto più cresciuta sotto tanti punti di vista. Solo quest’anno poi mi sono guardata indietro e mi sono resa conto di aver trascorso lì un bel pezzo di vita. Ho giocato con tanti giocatrici importanti e ho imparato davvero tanto.
7) Che rapporto hai con i tuoi tifosi?
Sono sempre molto contenta del sostegno che le persone ci riservano perché non è mai scontato. Mi fermo spesso al palazzetto dopo le partite o a scambiare due chiacchiere. Ci sono molte ragazzine che mi scrivono e mi vengono a salutare, e sono contenta di essere per loro un punto di riferimento.
 
8) Come vedi il tuo futuro una volta interrotta l’attività agonistica?
Sto studiando al momento, e spero di riuscire a costruirmi un lavoro che mi stimoli ogni giorno come ha fatto la pallavolo in questi anni. 
Sicuramente dopo che per una vita hai dedicato tutto alla pallavolo, non sarà semplice, però ho qualche idea e qualche sogno. Quindi vediamo cosa ci riserverà il futuro. 
9) Raccontami il periodo passato a Cuneo. Che tifosi sono i Crazy Cats biancorossi?
A Cuneo ho fatto due anni splendidi. Il secondo in pieno covid, il 2020. 
È stato paradossalmente il più bello, perché nella difficoltà ci siamo unite molto, passavamo tanto tempo insieme in casa e devo dire che avevamo proprio un bel gruppo. Questa cosa la siamo riuscita a portare in campo, giocando molto bene.

Ho un bel ricordo e ogni volta che torno i tifosi mi accolgono sempre molto bene. 
C’è molto sostegno da parte delle persone e della città, anche fuori dalla pallavolo. 
10) Raccontami il trofeo che hai vinto nel Sand volley nel 2022. Che emozione è stata per te?
Il Summer Tour ci ha sempre dato belle soddisfazioni, per i due anni 2022 e 2023 abbiamo vinto lo scudetto, e anche molto altre tappe. Devo dire che è una bella manifestazione che permette a noi di allenarci durante l’estate, è anche molto divertente sia giocare che tutto quello che c’è dietro. 
Poi abbiamo una bella squadra, e ci siamo tolti delle belle soddisfazioni. E spero di rigiocare presto con loro.
11) Come gestisci la tua alimentazione durante la stagione agonistica?
Cerco di mangiare in modo bilanciato. Mi piace abbastanza cucinare quindi cerco di farmi cose diverse per non abituarmi sempre alle stesse cose. E cerco di adeguare l’alimentazione in base all’attività fisica che andrò a fare, se per esempio è il giorno della partita o meno. E di integrare bene con vitamine e la giusta idratazione.
12) Come ti sei avvicinata al mondo della pallavolo? Quando eri piccola, cosa ha fatto scattare in te l’amore per questo sport?
Io ho iniziato a 10 anni a fare basket, seguendo una mia amica. Poi dopo il primo anno non mi piaceva molto. Mi ricordo che erano venuti a scuola degli allenatori a farci fare qualche ora di pallavolo durante educazione fisica, e da lì mi ero incuriosita. Così sono andata il pomeriggio a provare. Ero già molto alta e mi hanno subito presa e inserita con quelle più grandi. Mi sono divertita molto in quegli anni, e ho avuto anche degli allenatori che hanno visto qualcosa e mi hanno insegnato la tecnica e le basi con molta cura. 
Poi iniziai a vedere le prime partite in tv della nazionale e della Foppapedretti e da lì mi sono appassionata tantissimo, me le registravo e le rivedevo spesso. 
13) Hai mai pensato ad un’esperienza all’estero in futuro?
Prima di adesso non ci avevo mai pensato onestamente, anche perché penso che il campionato italiano sia uno dei migliori al mondo, se non il migliore. Quindi avendolo qui in casa, non ho mai sentito l’esigenza di spostarmi. Ora che sta nascendo questa nuova lega Americana che sta portando l’alto livello anche la, devo dire che sono molto incuriosita e voglio vedere come si svilupperà, perché potrebbe essere davvero una cosa molto interessante.
14) Una mia amica, con cui mi tengo in contatto su Instagram, tifosa di Milano (Lara), mi ha parlato delle Winx. Mi puoi spiegare cosa o chi sono e come sono nate?
Si, mi fa sorridere pensarci perché non ricordo bene com’è nata la cosa. 
È stata l’annata del 2022 a Monza, dove con alcune delle mie compagne, tra cui Negretti, moretto, Boldini, ci siamo unite molto e ridendo abbiamo creato questa cosa perché eravamo in 7 come le Winx. E da lì si è un po’ diffusa questa cosa anche nelle persone che seguivano le squadra, e si sono affezionati probabilmente. Mi ha proprio stupito in positivo quante persone si ricordavano di questa cosa anche dopo un po’ di tempo. 
15) Che emozione è stata giocare una finale di Champions League nella stagione appena conclusa sempre con la maglia rossoblù di Monza sulle spalle?
Per me questa finale di Champions in Turchia è stata davvero un qualcosa di speciale. L’atmosfera, l’organizzazione, le emozioni. Sarebbe stato un bel coronamento per concludere al meglio questi 6 anni, però rimane comunque un momento importante che ricorderò sempre.



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