Volley – La pallavolo russa e le sue eroine

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volley russia Nataliya Goncharova in campo
Russia regina d’Europa. La squadra femminile di pallavolo russa a inizio ottobre 2015 ha vinto il Campionato europeo che si è svolto in Olanda, battendo in finale le detentrici del titolo. Dopo il fallimento ai Mondiali del 2014 la formazione femminile russa si è riconfermata come una delle squadre migliori del pianeta. Rbth racconta la storia di queste ragazze senza le quali non sarebbe stata possibile nessuna vittoria.

Natalya Obmochaeva (Goncharova)

Dopo l’abbandono della squadra da parte di Ekaterina Gamova, Natalya Obmochaeva è diventata il volto della squadra. I cameraman amano molto riprendere in primo piano le sue alte diagonali e i tiri che mettono in difficoltà anche le atlete più navigate. A 16 anni Natalya, insieme alla sorella Valerya, si è trasferita dalla città ucraina di Rovno a Mosca. Dopo aver cambiato cittadinanza, Natalya è diventata ben presto la stella non solo della moscovita Dinamo, ma della nazionale.

E le sue nozze con il libero della nazionale russa, Aleksey Obmochaev, sono state uno degli eventi mondani più importanti del 2012. Tuttavia, Natalya non aspira alla popolarità al di fuori del campo: il marito non le permette di farsi fotografare in pose sexy. La loro, che è una tra le più brillanti coppie dello sport russo, non trascura mai l’impegno sportivo preferito, neppure in vacanza. “Anche quest’estate in vacanza io e mio marito abbiamo battuto una coppia di nostri amici. Sul campo ci abbiamo dato dentro”, racconta Natalya in un’intervista all’ufficio stampa del complesso sportivo Luzhniki di Mosca.

Tatyana Kosheleva

L’attaccante Tatyana Kosheleva, al contrario, collabora molto assiduamente con le testate glamour. In questo modo cerca di rendere più popolare la pallavolo, un po’ in ombra rispetto al calcio e all’hockey. Chi se non lei, che si è imposta come la più grande attaccante ai Mondiali del 2010, dove la Russia ha trionfato, è la miglior giocatrice degli ultimi due campionati europei? Incassando 30 punti a ogni partita la Kosheleva trascina le altre compagne della squadra. Tatyana ritiene che la pallavolo sia uno sport davvero spettacolare e che dovrebbe avere la visibilità che merita sui media. “Qualche volta non riesco a capire come mai venga ripetuto continuamente il nome di un certo calciatore. Ma chi è? Mi chiedo. Cosa avrà fatto, oltre a vincere il Campionato russo, perché parlano sempre di lui?”, dice l’atleta in un’intervista rilasciata al giornale Moskovsky komsomolets.

Tatyana sa benissimo qual è il prezzo di una grande vittoria. Nel 2012 ha talmente sofferto per i problemi alla schiena e al ginocchio che pensava di essere arrivata al capolinea della sua carriera. Ma poi è riuscita a superare ogni difficoltà. “Vogliamo vincere le Olimpiadi di Rio”, dice Tatyana. Una bella sfida per una delle migliori pallavoliste del pianeta.

Aleksandra Pasynkova

La pallavolista Aleksandra Pasynkova, originaria degli Urali, ha debuttato nella squadra già a 18 anni. Allora, nel 2005, a notare l’atleta di Ekaterinburg era stato solo l’italiano Giovanni Caprara, allenatore capo della squadra. Tuttavia, la carriera di Aleksandra non è stata tutta rosa e fiori. Dopo aver brillato nell’adolescenza, la ragazza è stata costretta ad allontanarsi per molto tempo dalla pallavolo a causa di una serie di traumi. Solo dopo otto anni, nel 2013, è tornata a essere la giocatrice di punta della nazionale russa.

Nel 2014 Aleksandra si è trasferita dagli Urali a Krasnodar, nel Sud della Russia, per giocare nella squadra locale, la Dinamo. In questa città nuova e sconosciuta a farla sentire meno sola è la passione per il disegno. “Quando la sera rientro dopo gli allenamenti, mi metto a disegnare. Il disegno mi rilassa e mi rasserena e mi permette di astrarmi dalla quotidianità… In questa città mi sento sola”, racconta Aleksandra in un’intervista a championat.com

Anna Malova

Anna Malova è una delle eroine del Campionato europeo. Durante il torneo il libero della nazionale russa è riuscita a intercettare decine delle cosiddette palle morte. Di taglia minuscola per i parametri della pallavolo, Anna, che è alta 1 metro e 75 centimetri, è abituata da sempre a trascinare la squadra. All’Universiade di Kazan del 2013, nel torneo del suo debutto, la Malova, a causa dei traumi che avevano colpito le partner, ha gareggiato come unico libero della squadra. Senza alcun timore, ha vinto tutti i match, facendo conquistare il trofeo alla sua squadra. La Malova, che ha esordito con il beach volley, confessa anche oggi che questo gioco le piace di più. “Per me è un hobby. C’è chi preferisce riposarsi e a me invece piace giocare sulla sabbia” dice Anna in un’intervista a Chempion.

E poi il futuro che comunque già si affaccia alla nazionale maggiore russa: chi dei nostri lettori affezionati di pallavolo la riconosce? Statene certi sentirete molto parlare di lei e speriamo di vederla giocare (presto) in qualche club italiano.
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Fonte: Russia Beyond the Headlines




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