Tokyo 2020 – Nuoto – Federica Pellegrini settima nella sua ultima finale

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Pellegrini – “È stato un viaggio incredibile …..bellissimo e difficile…sono fiera di me, di come sono cresciuta e della donna che sono diventata negli anni!!” Inizia con queste parole il messaggio che Federica Pellegrini ha postato sui social pochi minuti dopo la sua ultima vasca in solitaria alle Olimpiadi. La sua ultima gara, il suo congedo da un mondo che l’ha vista scrivere uno dopo l’altro, record che resteranno nella storia del nuoto. Ora la famiglia!

Anche i campioni prima o poi devono arrendersi allo scorrere inesorabile del tempo. Lei, Federica Pellegrini, lo fa chiudendo con un settimo posto nei 200 stile libero l’avventura alle Olimpiadi.
La nuotatrice azzurra, nella quinta finale ai Giochi nella sua specialità, non va oltre il penultimo posto fermando il cronometro in 1’55”91. L’oro va all’australiana Ariarne Titmus, che anticipa Bernarette Haughey (Hong Kong) e Penny Oleksiak (Canada), mentre delude l’americana Kathleen Ledecky, che non va oltre la quinta posizione.
Federica Pellegrini si regala l’ultimo 200 stile libero della sua leggendaria carriera alle Olimpiadi, chiudendo al settimo posto e salutando con onore e tra le lacrime di commozione. La detentrice del record del mondo, nonché vincitrice dell’argento ad Atene 2004 e dell’oro a Pechino 2008, riesce persino ad anticipare Madison Wilson al termine di una finale, la quinta ai Giochi per lei, che la vede subito fuori dalla lotta per il podio. Nonostante tutto, però, la Divina lascia tutto in vasca, come fatto per 20 anni, e alla fine si toglie la soddisfazione di non chiudere ultima e di scendere sotto il muro dell’1’56”, fermando il cronometro in 1’55”91. Poi l’emozione, la consapevolezza di aver segnato un’era e di aver scritto la storia del nuoto italiano e mondiale.
A vincere della finale dei 200 stile libero di Tokyo 2020 è Ariarne Titmus, che in un colpo si prende oro e record olimpico (1’53”50), anticipando di quasi mezzo secondo Bernadette Siobhan Haughey, che regala l’argento ad Hong Kong. A completare il podio è la canadese Penny Oleksiak, mentre delude Kathleen Ledecky: l’americana non va oltre il quinto posto con il tempo di 1’55”21, appena 7 decimi in meno rispetto a Federica Pellegrini, che a Tokyo ha nuotato più veloce di quanto fatto a Londra 2012 (dove chiuse quinta in 1’56”63). L’ennesima dimostrazione di un’atleta sempre pronta tanto a migliorarsi quanto a stupire il mondo intero.
È stato un bel viaggio, tanti anni di bracciate: me la sono goduta dall’inizio alla fine”. Federica Pellegrini prova a non piangere, ma non riesce a trattenere le lacrime dopo il settimo posto nella finale dei 200 stile, “l’ultima della mia carriera”. “Tra pochi giorni farò 33 anni, è il momento più giusto ha detto a RaiSport – Ringrazio tutti quelli che mi hanno tifato e si sono svegliati di notte per seguirmi dall’Italia”.
“Sono proprio contenta – ha aggiunto Federica Pellegrini – È stata la finale più serena che io abbia mai vissuto. Sapevo che posticipo avrebbe cambiato le carte in tavola ma è stato così per tutti i ‘grandi’. Penso sia il momento e il modo giusto perché più importante di una finale olimpica non c’è niente. Sono in pace. Non mi andava di chiudere la mia carriera solo perché avevano rinviato i Giochi di un anno”.

E adesso come trascorrerà le sue giornate Federica Pellegrini? “Ma io ho tantissime cose da fare. Prima di tutto tornare a casa che mi stanno aspettando tutti, festeggiare il mio compleanno perché 33 anni è un’età importante, poi ci dobbiamo far votare dagli atleti per il Cio, a settembre, si spera anche novembre ci sarà la Isl a Napoli, poi uscirà un docufilm, poi c’à in progetto un libro, poi le registrazioni di Italia’s got talent”.


Poi l’omaggio all’allenatore-fidanzato: “Se non ci fosse stato Matteo probabilmente avrei smesso qualche anno fa. Matteo – ha detto l’azzurra al Tg1 – è stato un grandissimo allenatore e un compagno di vita speciale, spero lo sarà anche in futuro. La priorità era tenere l’immagine dell’allenatore e dell’atleta separati e siamo stati bravi molto in questo. È stata una persona fondamentale, una delle più importanti in questo percorso sia umano che sportivo”
Federica Pellegrini nasce a Mirano il 5 agosto 1988. Fa il suo esordio nel nuoto internazionale all’età di soli 15 anni, nuotando come staffettista della 4 x 100 stile ai mondiali di Barcellona del 2003. L’anno successivo – sia nell’edizione primaverile che in quella estiva dei campionati italiani – gareggia in tutte le distanze dai 50 ai 400m stile libero, e stabilisce in ognuna di queste il nuovo primato nazionale. Questo è l’inizio dell’incredibile storia della nuotatrice italiana più forte di tutti i tempi. Visti i suoi incredibili risultati viene convocata per i Giochi Olimpici di Atene 2004. Proprio alle olimpiadi di Atene, all’età di 16 anni e 12 giorni, vince l’argento nei 200 m, diventando la più giovane atleta italiana a salire su un podio olimpico individuale. L’anno successivo vince l’argento ai Campionati Mondiali di Montreal mentre due anni dopo, ai Campionati Mondiali di Melbourne, sarà bronzo.

Nel 2008, durante gli europei di Eindhoven stabilisce il suo primo record del mondo nuotando i 400 m stile in 4’01’’53. Il 13 agosto dello stesso anno, durante i Giochi Olimpici di Pechino 2008, conquista il primo oro olimpionico femminile nella storia del nuoto italiano, vincendo la finale dei 200 m stile. Federica nuota in 1’54”82, e abbassa ulteriormente il record del mondo della distanza che aveva stabilito il giorno prima durante le batterie di qualificazione.

Quindi nei Campionati Mondiali del 2009, a Roma. In uno stadio stracolmo di bandierine tricolore Federica Pellegrini entra definitivamente nella leggenda. Vince l’oro iridato in entrambe le distanze (200 e 400 stile libero), e stabilisce due nuovi record del mondo. Non solo, nei 400 m stile diventa la prima nuotatrice della storia a scendere sotto il muro dei 4 minuti (3’59’’15). Grazie a queste straordinarie prestazioni verrà nominata miglior nuotatrice dell’anno (il titolo maschile lo vinse Michael Phelps).

Federica Pellegrini è all’apice della sua carriera, ma un destino beffardo dopo le gioie romane le riserva un dolore difficile da digerire: a ottobre muore Alberto Castagnetti, commissario tecnico e allenatore di Federica.
Federica è determinazione, allo stato puro. Sorprende tutti e ai Campionati Mondiali di Shanghai 2011 replica la prestazione di Roma, conquistando due medaglie del metallo più prezioso, sempre nelle distanze dei 200 e dei 400 stile libero. L’anno successivo è quello olimpico. Federica vola in finale in entrambe le distanze ma ottiene due quinti posti. Niente podio, solo una grande delusione. I Giochi Olimpici di Londra 2012, vengono archiviati come una bruciante sconfitta, ma quei due quinti posti rappresentano il peggior risultato della Divina ottenuto in 13 anni di carriera in una massima rassegna mondiale.

La sua pronta reazione arriva ai Campionati Mondiali di Barcellona 2013, dove conquista l’argento nei 200 stile. Replica anche due anni dopo ai Campionati Mondiali di Kazan 2015 dove oltre all’argento nei 200 stile conquista il secondo posto con la staffetta 4×200 italiana.

Nel 2016, durante il trofeo Settecolli, a pochi mesi dall’inizio delle olimpiadi fa registrare un 53”18 nei 100m stile, è il nuovo record italiano (che abbassa ulteriormente il record nazionale (53”55) che deteneva dal 2009 (quando ancora c’erano i costumi in gomma). Nei 200 stile libero ferma il cronometro in 1’54”55: miglior prestazione di sempre di Federica con i costumi in tessuto e quinto crono stagionale dell’anno.


Ai Giochi Olimpici di Rio 2016, però, non centra i risultati sperati: ottiene un quarto posto nella finale dei 200 stile e successivamente deciderà di non disputare le batterie dei 100 stile. I Giochi Olimpici sembrano essere diventati un tabù per Federica. Poco importa. Federica decide di rifarsi ai mondiali in corta di Windsor, disputatisi a dicembre dello stesso anno. Nella rassegna canadese vince l’oro nei 200 stile e ottiene così l’unico titolo internazionale che le mancava: quello di campionessa mondiale nella piscina da 25m. Ora ha davvero vinto tutto quello che un nuotatore può vincere. L’anno successivo, ai campionati mondiali di Budapest, Federica vince l’oro nella finale dei 200 stile diventando così la prima nuotatrice della storia in grado di salire sul podio iridato per 7 volte consecutive. Con l’oro di Budapest Federica viene definitivamente incoronata la regina mondiale dei 200sl, nonché più forte duecentista nella storia del nuoto mondiale. Due anni più tardi, durante i Campionati Mondiali di Gwangju, Federica Pellegrini difende il titolo mondiale vinto a Budapest e vince nuovamente la medaglia d’oro nella finale dei 200sl, salendo così per l’ottava volta consecutiva sul podio iridato. Mai nessun nuotatore come lei.

Ora ci saluta, niente più gare per il nostro Paese ma il nuoto resterà la sua passione e sarà ancora lì, tra le corsie del Circolo Canottieri Aniene a nuotare non soltanto per una medaglia ma per l’adrenalina e l’emozione che uno sport come il nuoto non smette mai di donarti.




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