Volley – Anche la pallavolo ha trascorso una fine settimana caotica a causa delle incertezza del Governo sul Coronavirus. E’ successo un po’ di tutto: ecco la ricostruzione partendo dall’intervento della competente lega di pallavolo.
La Lega Pallavolo Serie A Femminile comunica la sospensione dei Campionati di Serie A1 e Serie A2 Femminile, sin dalla giornata di oggi, domenica 8 marzo. Tutte le partite in programma – valide per la 10^ giornata di ritorno della Regular Season di Serie A1 e per la 5^ giornata delle Pool Promozione e Salvezza di Serie A2 – sono rinviate a data da destinarsi.
“Agiamo con senso di responsabilità nei confronti delle atlete e degli staff delle nostre squadre – afferma Mauro Fabris, presidente di Lega -. Dispiace solamente che autorità politiche e sportive che hanno più responsabilità di noi abbiano generato una situazione non chiara che ha causato solo caos e paure. Scrivere, come fa il Governo, che si può disputare gli eventi sportivi a porte chiuse ma contemporaneamente limitare la mobilità dentro e fuori le cosiddette ‘zone rosse’, è qualcosa di assolutamente incomprensibile. Se poi il Ministro dello Sport va in tv a dire che chi si ostina a giocare “non rappresenta più i valori morali”, tutto ciò risulta veramente troppo”.
Ecco alcune reazioni dei protagonisti.
In merito al provvedimento rilasciato da Lega Pallavolo Serie A Femminile che ha sospeso le attività fino a data indeterminata poche ore prima dell’inizio delle gare della 10ª Giornata di Ritorno, si riportano le dichiarazioni del presidente Antonio Bartoccini. “Quella della sospensione delle gare era una decisione che poteva essere presa prima, al momento in cui è arrivato lo stop tanto valeva far disputare le gare poiché già eravamo andati sulle strutture dove avremmo dovuto giocare, due errori non fanno mai una cosa giusta, ci successe la stessa cosa anche a Brescia, così abbiamo fatto due trasferte inutili, sostenendo spese che non so se saranno rimborsate, ovviamente come noi è successo anche ad altre società e da questo punto spero che FIPAV e Lega Pallavolo Serie A facciano qualcosa per aiutare le nostre società come ad esempio congelare le tasse gara e reperire qualche aiuto per rimborsare le spese sostenute inutilmente. Capisco che è difficile prendere decisioni in queste situazioni, ma la cosa poteva essere gestita diversamente. Ora non è facile prevedere come proseguirà la stagione, recuperare tutte le partite in questo poco tempo non sarà facile, dovremo vedere quali saranno le decisioni che comunque non saranno facili, bisognerà vedere se ci sarà un blocco di attività come la VNL, poiché qualora si riprenda ad aprile ci saranno quarantacinque giorni per fare sette partite ed i play off, oppure si potrebbe ricominciare da zero nella prossima stagione come se questo anno non sia successo niente ma non sarebbe facile gestire il discorso coppe europee, bisognerà attendere l’evolvere della situazione. Un altro aspetto da considerare sarà anche quello della salute delle ragazze, domani ci sarà il CDA di Lega e sentiremo quali potranno essere le soluzioni in merito, ma sarà tutto da vedere”.
A Fare da eco alle parole di patron Bartoccini anche il capitano Veronica Angeloni. “ Stiamo vivendo una situazione molto brutta in tutto il paese, che porterà conseguenze anche a livello economico per molto tempo. Siamo partite per Scandicci e fino a ieri sera eravamo tutto sommato tranquille, anche perché non stavamo andando in una delle zone rosse, poi ovviamente osservando la continua evoluzione della situazione qualche preoccupazione l’abbiamo avuta, specialmente per la mole di notizie contraddittorie che stavano emergendo, come sempre quando le informazioni sono poco chiare si creano situazioni che generano preoccupazioni, poi però da atlete siamo abituate a concentrarci sull’obiettivo per cui eravamo in trasferta e siamo andate a dormire. Sono convita che a Scandicci avremmo potuto giocare, dopo tutto eravamo già lì ed avevamo fatto l’allenamento della mattina dormendo una notte in albergo quindi già che c’eravamo si poteva benissimo giocare, credo che una decisione del genere andava presa prima che le squadre si mettessero in moto per le trasferte, perché poi scelte come questa condizionano i bilanci delle società che già fanno molti sforzi. Al momento ci troviamo con un’altra partita da recuperare e non sappiamo quale sarà l’evoluzione dei fatti, come ad esempio se rigiocheremo e quando, questa sensazione d’incertezza non ci piace, ovviamente la cosa che attualmente preoccupa di più non è quella sportiva ma quella relativa ai comportamenti che stanno avendo le persone che senza rispettare le direttive emanate per la nostra sicurezza hanno affollato stazioni o magari sono andate in giro ad eventi mondani, mi auguro che tutti avranno una maggior coscienza per limitare il contagio. Ora le domande che ci poniamo sono quelle che penso abbiano tutti nell’ambiente: quando si potrà tornare a giocare? Riprenderà il campionato? Si riprenderà come prima? Ora siamo chiamati in prima linea in questa situazione e ci si sta rendendo conto di quanto sia complicata”.
Durissime le dichiarazioni che giungono dalla Volalto Caserta: “Sembrava incredibile ma è accaduto! Le atlete e lo staff della Volalto 2.0, dopo essere state costrette ad andare per forza a Bergamo, in zona Rossa, su imposizione della Lega, per decreto regionale emanato stamattina dal presidente De Luca e fatto applicare da notifica del sindaco di Caserta, ora devono andare in quarantena per 15 giorni come prevede il protocollo del decreto.
Una situazione che già era stata prevista dal presidente Nicola Turco che nei giorni scorsi si è battuto con tutti i mezzi per far sì che ciò non accadesse, subendo anche la sconfitta a tavolino con il Novara, multe e sanzioni. Ma la Lega Pallavolo serie A femminile non ha voluto sentire ragioni, costringendo di fatto la squadra a partire, nonostante già da giorni si sapeva chiaramente che la Lombardia ed altre zone del nord andavano verso zona rossa. Ora la situazione è critica oltre che paradossale. Infatti qualora la Lega persistesse nella sua follia di continuare il campionato, la Volalto di fatto non può partecipare al campionato fino al 3 aprile , in quanto il protocollo prevede, ovviamente , che i soggetti in quarantena devono stare chiusi in casa!
“ Le conseguenze saranno disastrose, – afferma il presidente Turco- ma non di certo per la Volalto. Questa irresponsabilità deve essere punita e coloro che sono colpevoli dovranno prendersi, ora , non solo le loro responsabilità, ma dovranno chiarire come mai non hanno fatto nulla fino ad oggi!”.
La Unet e-work Busto Arsizio, già a Cremona per la rifinitura della gara con Casalmaggiore, che avrebbe dovuto svolgersi oggi alle 17, ha deciso, di comune accordo con la società di casa, di fermarsi.
Questo il commento del presidente Giuseppe Pirola: “Ringrazio le ragazze che, nonostante un clima di ansia e preoccupazione, si erano rese disponibili per questa trasferta. Insieme al DG Enzo Barbaro abbiamo preso attorno a mezzogiorno questa decisione di fermarci, perchè ci siamo accorti che è in questo momento più forte la preoccupazione per quello che sta succedendo che la capacità di concentrarci sul nostro lavoro. Con senso di responsabilità diciamo stop”.