SCHERMA – Argento e pass per Parigi ormai in cassaforte. Nella prova a squadre che, all’alba italiana, ha chiuso la tappa di Coppa del Mondo di spada a Vancouver, l’Italia maschile del CT Dario Chiadò è salita sul secondo gradino del podio, cedendo solo sui titoli di coda nella finale contro il Giappone (32-27) e confermandosi in vetta al Ranking di Qualifica Olimpica, obiettivo ipotecato quando mancano due gare al termine per l’ammissione ai Giochi 2024. Ha chiuso invece al quinto posto, in Canada, la squadra azzurra femminile, stesso piazzamento della prima prova stagionale del circuito iridato svolta un mese fa a Legnano.
Conferma, ma decisamente “più felice”, anche per la formazione degli spadisti che era stata medaglia d’argento pure a novembre sulle pedane di Berna. L’Italia della spada maschile campione del mondo in carica, con Valerio Cuomo nel quartetto rispetto al Mondiale di Milano (indisponibile Gabriele Cimini) insieme a Davide Di Veroli, Federico Vismara e Andrea Santarelli, ha sciorinato una prestazione di squadra maiuscola, di grande spessore. Superato il primo turno contro l’Australia per 45-27, gli azzurri negli ottavi di finale hanno sconfitto con il punteggio di 35-30 la Polonia, e nei quarti hanno interpretato con la consueta personalità ed efficacia il match con la Repubblica Ceca, battuta 37-35 in un assalto sempre condotto dal team italiano. I ragazzi guidati in panchina dal Commissario tecnico Dario Chiadò e dal maestro dello staff Enrico Di Ciolo in semifinale hanno offerto un’altra prova di forza contro il Venezuela: 44-36 il verdetto di un incontro perfetto, che ha aperto agli azzurri la porta dell’ultimo atto. In finale è stata sfida tra i due Paesi detentori del titolo mondiale, l’Italia appunto, e dell’oro olimpico nella spada maschile, il Giappone. I nipponici sono arrivati a condurre nel punteggio fino a +6, ma uno dopo l’altro Di Veroli, Santarelli e Vismara sono riusciti a tornare in scia. Nella nona e ultima frazione, Di Veroli-Kano, a pochi secondi dalla fine il risultato era di parità ma proprio sul 26-26 è arrivato l’allungo finale del portacolori giapponese che ha incrementato il vantaggio negli ultimi “disperati” tentativi di rimonta dell’azzurro, esultando per il risultato conclusivo di 32-27.
Un argento che luccica per l’Italia e che vale il traguardo della Qualifica Olimpica per gli spadisti con due gare d’anticipo (una combinazione-limite non dà ancora la certezza aritmetica), con una dedica speciale a Gabriele Cimini (“Forza Cimo” lo striscione esposto dai suoi compagni sul podio) costretto a saltare la trasferta canadese.
Qualche inevitabile rimpianto per la squadra italiana di spada femminile, che oggi a Vancouver ha raccolto un altro quinto posto, il secondo in altrettante prove stagionali di Coppa del Mondo. Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Alberta Santuccio e Giulia Rizzi hanno debuttato negli ottavi di finale battendo con un netto 38-24 il Giappone. La beffa per le spadiste azzurre è arrivata nella sfida dei quarti contro l’Ucraina, stessa avversaria che lo scorso novembre aveva negato il podio all’Italia a Legnano e che anche stavolta, in fondo a un assalto molto equilibrato, è riuscita a spuntarla per 43-38. Dirottato nel tabellone dei piazzamenti, il team italiano non ha mollato, consapevole anche dell’importanza che ogni punto può avere in chiave Parigi: le ragazze del CT Chiadò (in Canada con lui i maestri dello staff Roberto Cirillo e Daniele Pantoni) hanno sconfitto prima la Francia (38-29) e poi l’Ungheria (42-27), chiudendo così in quinta posizione nella gara vinta dall’Estonia davanti agli Stati Uniti, con l’Ucraina bronzo e la Corea quarta.
Per la scherma azzurra va così in archivio l’ultimo intensissimo weekend di Coppa del Mondo del 2023: bilancio di ben 7 medaglie con l’oro individuale di Alice Volpi nel fioretto femminile a Novi Sad; tre gli argenti firmati nelle prove a squadre dalle fiorettiste, già aritmeticamente qualificatesi ai Giochi di Parigi proprio grazie al secondo posto in Serbia, dai fiorettisti in Giappone e appunto dagli spadisti in Canada; infine i tre bronzi di Edoardo Luperi nel fioretto maschile a Tokoname, dello sciabolatore Pietro Torre a Orlenas e dello spadista Giulio Gaetani a Vancouver.