Rugby – Guinness Sei Nazioni 2019 – La vigilia di Italia-Francia

471

Rugby – Una giornata primaverile e un sole caldo hanno accompagnato la Nazionale Italiana Rugby durante il Captain’s Run di questa mattina allo Stadio Olimpico che nella giornata di domani alle 13.30 ospiterà il quinto ed ultimo match dell’Italrugby al Guinness Sei Nazioni 2019 contro la Francia, partita che sarà trasmessa in diretta su DMAX, canale 52 del digitale terrestre, a partire dalle 12.50.

“La Francia ha un settore giovanile importante– ha esordito Sergio Parisse durante la conferenza stampa a chiusura dell’allenamento di rifinitura – e il campionato domestico transalpino, che conosco molto bene, è uno dei migliori al mondo. Da parte della loro federazione c’è una volontà di premiare chi da spazio a giocatori francesi e, questi ultimi, giocando con atleti di livello internazionale sin da subito possono migliorare nel tempo”.

“Ci sono grandi chances che domani possa essere la mia ultima partita in Nazionale, ma del mio futuro in linea generale non adoro parlare. L’aspetto importante è la squadra e che domani magari vinca l’Italia. Sono fiero ed orgoglioso di essere qui a 35 anni e sono soprattutto molto motivato per la competizione che c’è nel mio ruolo ed essere sempre al meglio per questa squadra. Domani per me sarà emozionante per vari motivi. Il mio focus è incentrato sul fare una bella prestazione andando a caccia di una vittoria che vogliamo fortemente”.

“Zanon? Gli ho detto che nella carriera di un giocatore ci sono sempre dei momenti positivi e negativi e di cogliere l’opportunità che ha avuto. Merita di essere in questo gruppo. Domani per Marco sarà una giornata speciale, il primo cap non lo dimentichi mai. Mi auguro che possa fare una grande prestazione per la squadra e mettere in mostra il suo talento” ha concluso il capitano azzurro.

La pallida Francia confusa, che nel torneo ha vinto un incontro a Parigi con la Scozia ma ne ha persi 3 – prima in casa col Galles, poi una sconfitta storica a Twickenham con l’Inghilterra, domenica scorsa a Dublino davanti all’Irlanda – è con ogni probabilità il solo avversario che gli azzurri possano ragionevolmente battere. Guidati da Jacques Brunel, per qualche anno timoniere della Nazionale, i Bleus si affidano ad una giovanissima regìa (Ntamack, Dupont) ma patiscono la crisi generale del rugby transalpino: nel ranking mondiale sono scivolati all’8° posto (l’Italia è al 14°). “La Francia è una squadra molto forte”, sostiene Conor O’Shea. “Come tutte quelle che affrontiamo al Sei Nazioni ogni anno. Il nostro ‘viaggio’ verso l’alto livello sta proseguendo, sono sicuro che la strada è quella giusta. Sicuramente in Francia la pressione è diversa, ma noi abbiamo la stessa voglia di vincere e vogliamo chiudere il torneo nel migliore dei modi. Il focus sarà incentrato su noi stessi”.

Il Sei Nazioni si prepara a una chiusura col botto, come d’altronde ci si poteva aspettare analizzando il calendario. In corsa per il titolo sono rimaste in 3, magari non nelle posizioni che ci si poteva aspettare: il Galles è l’unica ancora in corsa per il Grande Slam, l’Irlanda potrebbe negarglielo e candidarsi alla vittoria, ma alla fine a godere potrebbe essere l’Inghilterra. E non è un caso che le 3 squadre in corsa siano quelle che si sono divise i successi delle ultime 8 edizioni: 3 volte l’Inghilterra (2011, 2016 con Slam, 2017), 3 anche l’Irlanda (2014, 2015, 2018 con Slam), 2 il Galles (2012 con Slam, 2013).

 

Roma, Stadio Olimpico – sabato 16 marzo 2019
Guinness Sei Nazioni 2019, V giornata – diretta su DMAX dalle 12.50
Italia v Francia
Italia: Hayward; Padovani, Zanon, Morisi, Esposito; Allan, Tebaldi; Parisse (cap.), Polledri, Steyn; Ruzza, Sisi; Pasquali, Ghiraldini, Lovotti
A disposizione: Bigi, Traorè, Ferrari, Zanni, Negri, Palazzani, McKinley, Sperandio
All. O’Shea
Francia: Medard; Penaud, Bastareaud, Fofana, Huget; Ntamack, Dupont; Picamoles, Camara, Alldritt; Willemse, Lambey; Bamba, Guirado (cap.), Falgoux
A disposizione: Chat, Priso, Aldegheri, Gabrillagues, Iturria, Serin, Lopez, Ramos
All. Brunel
Arb. Matthew Carley (Inghilterra)

 




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *