PALLANUOTO – Se c’è una figura che rappresenta la storia recente della Lazio Nuoto, dei suoi successi, è senza dubbio quella di Claudio Sebastianutti. Un valore aggiunto come guida tecnica, ma più in generale come uomo di riferimento della società da oltre dieci anni. Grazie al suo lavoro e a quello della dirigenza, fuori e dentro la vasca, la più antica squadra di pallanuoto della serie A è rimasta ai vertici e ha contribuito alla crescita di tanti giovani tesserati, nel rispetto dei valori che i nostri colori affermano e difendono da sempre.
Portare avanti una società sportiva agonistica oggi non è semplice, ancora di più in un’attività con enormi difficoltà logistiche. Ed è per tali motivi che in un percorso di sostenibilità e crescita, in un mondo in fermento ma complicato e con poche risorse come quello della pallanuoto, si è scelto di comune accordo di destinare l’esperienza di Sebastianutti verso un ruolo di vertice dirigenziale, pur consapevoli che sostituirlo sulla panchina con un tecnico dello stesso livello sarà davvero complicato.
Non si tratta, è bene precisarlo, di una rinuncia definitiva e sofferta, ma solo di una naturale decisione per il bene della Lazio, che vive un periodo positivo ed è determinata a rafforzare la sua posizione leader nell’attività natatoria, pallanotistica maschile e femminile e paralimpica nella capitale.
Le parole di Claudio Sebastianutti: «Mi emoziona ripensare agli ultimi quattro anni da tecnico. È stato un orgoglio aver avuto la possibilità di infondere quei valori e quelle competenze trasmesse dai grandi allenatori che prima di me hanno avuto la possibilità di sedersi su questa panchina. Un senso di appartenenza che viene ancor prima dal Presidente e dalla dirigenza tutta, da portare avanti con orgoglio anche dai giocatori che ho avuto l’onore di allenare. Per ora cambio ruolo, ma non prospettiva: battermi per contribuire a dare un futuro sportivo migliore ai giovani resta un dovere prioritario di chi – come me – si occupa da sempre di sport e impiantistica sportiva».
Il direttore generale, Orazio Piccinini: «Questa è stata per tutti una scelta difficilissima – perché si va a spostare un tecnico che ha fatto la storia di questo club – ma ragionata e ponderata. In società avevamo bisogno di una persona come lui e siamo grati e felici che Claudio abbia sposato con entusiasmo questo progetto. Adesso come adesso, la priorità è assestare e rendere indipendente la Lazio. E per far questo serve tanto, ma proprio tanto lavoro di qualità».