Bogliasco Bene – Ad attendere i biancazzurri c’è subito una sfida da cuori forti, quella di Trieste contro la formazione da quest’anno allenata dal grande ex Daniele Bettini. Un incrocio senza dubbio particolare e non solo per i punti pesantissimi che saranno in palio: “Certamente incontrare Daniele da avversario non sarà cosa di ordinario – ammette il capitano biancazzurro Gimmi Guidaldi – anche se abbiamo già avuto occasione di incrociarlo qualche settimana fa in Coppa Italia. Quel giorno però le sensazioni furono un po’ ovattate dalla stanchezza che tutti quanti ci trascinavamo dietro dopo essere giunti alla terza gara in poco meno di 20 ore. La fatica accumulata ha inevitabilmente annebbiato anche le nostre sensazioni, quasi non facendoci neppure rendere conto di ciò che ci accadeva attorno. Ora sarà certamente diverso ma quello che non cambierà sarà la nostra voglia di vincere”.
Guidaldi è ben conscio di quali insidie si nascondano dietro la sfida della Bruno Bianchi, contro una formazione che negli ultimi play-out condannò i bogliaschini a giocarsi il tutto per tutto nella finalissima con Torino e che nel recente confronto di Coppa è comunque uscita dalla Vassallo con un pareggio inutile per la qualificazione ma importante per il morale: “E’ la classica partita da tripla – riflette il numero 10 levantino – Noi dovremmo andare su a fare la nostra gara, senza pensare ad altre cose. Loro, un po’ a sorpresa, hanno perso la prima gara con il Quinto e questo li colloca forse già in una situazione non troppo comoda. Avranno inevitabilmente tanta voglia di rifarsi. Noi però dovremmo affrontare questa sfida come se fosse una finale. So che può sembrare una frase fatta ma in questo caso non lo è. Approcciare ad ogni sfida come se fosse quella decisiva deve essere lo spirito che dovremmo cercare di avere in tutte le gare di questa stagione. Escluse le solite prime tre della classe quest’anno il livello medio è decisamente più livellato rispetto alle ultime stagioni. Non esiste una squadra già condannata in partenza, come poteva essere l’Acquachiara lo scorso anno, al contrario ci sono invece tante formazioni allineate più o meno sullo stesso livello. Ciò significa che se si fa bene si può puntare a qualcosa di importante, viceversa facendo male si rischia di scivolare molto in basso. Ma dopo l’esperienza dello scorso anno noi dobbiamo pensare solo ad una gara per volta. Concentrarsi sull’avversario di turno e procedere passo dopo passo, senza prendere nessuno sottogamba ma anche mantenendo la nostra serenità”.
Capitano del gruppo per il terzo anno, Guidaldi ritrova dopo molte stagioni quel Daniele Magalotti che fu prima suo compagno e poi suo allenatore sempre qui alla Vassallo: “Anche se è passato tanto tempo devo dire che non è cambiato molto – spiega il centrovasca bogliaschino – È sempre la persona che mi ricordavo, quella ingiustamente esonerata nella sua prima parentesi da allenatore qui. Nel frattempo ovviamente è cresciuto e maturato come tecnico e ha sviluppato ulteriormente il suo pensiero di gioco e di gestione del gruppo. Una politica seria e ragionata che mi trova perfettamente d’accordo. Tuttavia, nonostante le sensazioni siano molto positive, dopo una sola gara è impossibile giudicarlo perché come al solito la sentenza spetta alla vasca. Solo a fine stagione si potrà dire se ha fatto bene o male”.