Kenya olimpiadi e doping: pena detentiva fino a un anno di reclusione degli atleti trovati positivi ai test

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Il Kenya corre ai ripari per difendere la sua atletica, vanto e orgoglio del Paese. Martedì, 19 aprile, il Parlamento di Nairobi ha approvato una nuova legge contro il doping. Il testo, che dovrà essere firmato dal Presidente Kenyatta, permetterà alla nazione africana di evitare il bando dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro di quest’anno.

L’intervento normativo è seguito al più grande scandalo che ha coinvolto l’atletica keniana. Dal 2011 al 2016, più di 40 atleti hanno fallito il test anti-doping e e il Presidente della Federazione, Isaac Mwangi, è stato sospeso per sei mesi alla fine di febbraio. Questo ha gettato un’ombra su tutto il movimento sportivo che vanta tra i migliori mezzofondisti del panorama mondiale.

La nuova legge istituisce l’Agenzia nazionale anti-doping e prevede una pena detentiva fino a un anno di reclusione degli atleti trovati positivi ai test. Questa normativa era stata chiesta dalla World Anti-Doping Agency (Agenzia mondiale antidoping) per togliere ogni dubbio sul movimento keniano. La stessa Agenzia aveva minacciato di impedire l’iscrizione degli atleti di Nairobi alle prossime Olimpiadi se il Parlamento keniano non avesse regolamentato e aveva addirittura posto dei limiti temporali per l’approvazione della normativa. Le prime due scadenze non erano state rispettate. Ma martedì si è arrivati infine all’agognato testo (entro l’ultima scadenza che era stata fissata per il 2 maggio).

La firma presidenziale dovrebbe arrivare entro la fine della settimana. A quel punto pare difficile che il Kenya venga escluso dalle prossime Olimpiadi.

 




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