Hall of Fame – Nella sala d’onore del CONI i premi alla pallavolo nazionale

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Hall of Fame –  Abbiamo partecipato nella mattinata, presso il Salone d’Onore del Coni  a Roma, alla cerimonia di premiazione della “Hall of Fame della pallavolo italiana”, un progetto che ha lo scopo di ribadire la storia, il senso di appartenenza e i valori del grande movimento pallavolistico tricolore.

Non è stata una mattinata come le altre: abbiamo ‘respirato’ aria di sport, di entusiasmo ed anche emozione nel ricordare campioni scomparsi che hanno fatto la storia di questo sport.

L’evento, condotto dalla voce storica della pallavolo Jacopo Volpi, è stato aperto dagli interventi del presidente del Coni Giovanni Malagò, del presidente federale Pietro Bruno Cattaneo e da quello di Simona Lertora, Managing Director Marketing and Business Development DHL.

Nel corso della cerimonia si sono alternati sul palco molti dei protagonisti che hanno contribuito a scrivere pagine storiche della pallavolo: Manuela Benelli, Samuele Papi, Eleonora Lo Bianco e Andrea Nannini.

La Hall of Fame 2019 ha voluto ricordare anche tre figure fondamentali per lo sviluppo della pallavolo italiana, chiamati i padri fondatori: Franco Anderlini, Angelo Costa, Renzo Del Chicca.

Molto toccante il momento dedicato al premio per la compianta Sara Anzanello, rappresentata dai genitori e dal fidanzato, i quali hanno voluto esprimere la propria gratitudine tra la commozione dei presenti in sala.

Angelo Squeo, eletto nella Hof per la categoria beach volley, ha ricordato come è nata la disciplina sulla sabbia, mentre Luciano Gaspari ha ripercorso brevemente la sua carriera arbitrale.

Per la categoria dirigenti Leo Turrini ha fatto le veci di Giuseppe Brusi; a salire poi sul palco è stato l’ex presidente federale Carlo Magri che ha ritirato il premio speciale, stesso riconoscimento è andato anche alla firma storica della Gazzetta dello Sport Carlo Gobbi.

Gli ultimi protagonisti sono stati gli allenatori Carmelo Pittera, argento al Mondiale 1978, e Julio Velasco storico ct che ha guidato la nazionale maschile nell’epoca dei trionfi.

Presenti in sala i vicepresidenti federali Adriano Bilato, Giuseppe Manfredi, il segretario generale Alberto Rabiti, il coordinatore del progetto HoF Franco Bertoli e diversi esponenti sia del Consiglio Federale che delle strutture periferiche.

GIOVANNI MALAGO’: “La pallavolo sta dimostrando di essere un mondo in fermento e in crescita. Un contesto, dove c’è un dialogo costruttivo per lo sviluppo dell’intero movimento. La giornata di oggi dimostra l’attaccamento alla propria storia da parte del mondo della pallavolo, con la volontà di continuare a crescere.”

PIETRO BRUNO CATTANEO: “Mi sento molto orgoglioso di guidare un movimento che nonostante, le difficoltà di ordine legislativo, burocratico e strutturale è riuscito a creare un contesto invidiato da molti, grazie a un’intensa attività sul territorio e a un grande lavoro quotidiano. Oggi celebriamo dei campioni, che si sono distinti non solo per le loro gesta in campo ma anche e soprattutto per un comportamento esemplare, all’insegna del Fair-Play. Abbiamo l’intenzione di ripetere quest’occasione ogni anno. Vogliamo celebrare i nostri campioni, ma anche far sì che anche chi non vive quotidianamente la pallavolo possa entrare sempre più all’interno del nostro sport.”

MANUELA BENELLI: “Grazie a tutti per questo premio che per me è davvero un onore ricevere. Mi sto togliendo tante soddisfazioni nella scuola di palleggiatori che sto gestendo. Avevo promesso alle mie compagne di nazionale del 1989 di portare un po’ di quella squadra su questo palco e il premio che porto qui oggi è ciò che più ci rappresenta”.

SAMULE PAPI: “Rientrare nel 2012 in nazionale è stata una sorpresa anche per me, però stavo bene fisicamente e l’idea di giocare la quarta olimpiade a Londra mi elettrizzava al solo pensiero. La pallavolo mi ha migliorato soprattutto come uomo, ho vissuto esperienze fantastiche che mi hanno fatto crescere tanto. Si fa fatica ad uscire dal campo, era il luogo dove mi sentivo più sicuro e mi divertivo ancora da morire. Ricevere questo premio oggi per me è motivo di grande orgoglio”.

ELEONORA LO BIANCO: “Ringrazio tutti per avermi concesso l’occasione di essere qui, è un onore. Per quanto mi riguarda, la vittoria del Mondiale 2002 è quella che ricordo con più sentimento, con più emozione. Poi ce ne sono state altre, ma quella per me rimane davvero speciale, forse perché ero molto giovane ed è stata la prima grande soddisfazione. La Nazionale attuale penso sia un gruppo che possa ottenere tanto e quale migliore occasione della prossima Olimpiade per portare a casa qualcosa di importante.”  Eleonora Lo Bianco, inizia una carriera lunga oltre venti anni nel 1994. Nel 1998 entra nel Club Italia ed esordisce in Nazionale il 21 giugno 1998 nel torneo di Montreux contro il Brasile. Arriva in serie A1 nel 2000 a Ravenna nell’Olimpia. Sceglie il numero 14, che fu del suo mito Manù Benelli, un esempio per lei.

ANDREA NANNINI: “Ringrazio tutti per questo premio così importante. C’è da dire che l’ho guadagnato in una pallavolo completamente diversa da quella attuale. Probabilmente eravamo meno forti fisicamente, ma era uno sport forse più tecnico. Le più grandi soddisfazioni che mi sono tolto da giocatore sono stati i campionati vinti anche quando nessuno se lo aspettava.”

ANGELO SQUEO: “L’idea del beach volley mi venne durante un viaggio di quarant’anni fa in California, quando vidi questa disciplina ne rimasi subito colpito e decisi quindi di importarla in Italia. La Fipav di allora, come quella di oggi, mi diede fiducia e cominciammo quindi ad organizzare i primi tornei nazionali e poi il World Tour. Ovviamente anche con la nazionale mi sono tolto grandissime soddisfazioni. In generale lo sport è un veicolo di valori fondamentali, e sono certo che la pallavolo sia stata e continuerà a essere un grande mezzo per diffonderli.”

CARLO MAGRI: “Sono sicuro che sono state più le gioie delle amarezze nei miei anni di gestione. Anni nel quale ho tenuto insieme questo grande movimento, ovviamente insieme a tutti gli amici che mi hanno accompagnato nel mio percorso. Non sono mai stato modesto, e quindi credo di poter dire di essermi meritato questo premio, soprattutto per l’abnegazione e la passione che ho sempre messo nei miei anni da dirigente.”

CARMELO PITTERA: “Ringrazio tutti per avermi dato la grande occasione di entrare a far parte di questa Hall of Fame e soprattutto per avermi fatto incontrare nuovamente dei grandi amici con cui ho condiviso emozioni fantastiche. La FIPAV ha formato tanti allenatori, ma soprattutto tanti uomini e per questo gliene sono grato.”

JULIO VELASCO: “Prima di tutto devo ringraziare i miei giocatori. Come dico sempre, noi allenatori abbiamo solo il compito di convincere i nostri atleti a fare qualcosa di importante. Io ho avuto la fortuna di avere un gruppo di uomini fantastici che hanno creato il mito di quella squadra, grazie al quale ricevo oggi questo premio. La grande storia della pallavolo italiana deve insegnare a chi lavora oggi che in questo mondo tutto è possibile.”

LUCIANO GASPARI: “Sono onorato di ricevere questo premio davanti a tutti voi. Per fare una considerazione sulla pallavolo di oggi, credo che con il video-chek, le squadre abbiano guadagnato, ma da un punto di vista arbitrale sono sicuro che si sia perso qualcosa. Mi riferisco alla gestione della partita da parte dell’arbitro che ora, essendo aiutato dalla tecnologia, passa un po’ in secondo piano.” Altro punto di forza del volley azzurro sono i direttori di gara, presenze acclamate in ambito nazionale ed internazionale. Il premiato di questa edizione è Luciano Gaspari, di Ancona. Nel 2015 è stato eletto Presidente degli Arbitri Europei di Pallavolo presso la CEV, ruolo che conferma la caratura della persona e riconoscenza del mondo della pallavolo internazionale per le sue competenze come direttore di gara. Inizia nel 1969 e culmina con l’Olimpiade del 2004: oltre 30 anni di serie A1 (1977) di cui ventuno da arbitro internazionale (sette con ruolo FIVB). Venti finali dirette, tra scudetti maschili e femminili, innumerevoli finali di Coppa Italia. Una carriera infinita, ma soprattutto una passione smisurata per il volley. Appeso il fischietto al chiodo, ha continuato a lavorare nel settore arbitri, nella sua Regione, le Marche e Fipav. Loquace, verace ha saputo farsi voler bene trasmettendo a tutti la passione per l’arbitraggio e soprattutto per la pallavolo.

CARLO GOBBI: “Rispetto a quella che ho raccontato io, la pallavolo di oggi è molto diversa, è mostruosa dal punto di vista atletico. Ricordo con simpatia il pezzo che ho scritto per la famosa e infinita finale di Atlanta. Era mezzanotte in Italia e il giornale doveva andare in stampa, ho fatto forse l’articolo più brutto della mia vita, ma lo ricordo con il sorriso.”

 

                             I PARTECIPANTI

 

MANUELA BENELLI

ATLETA

Manuela Benelli, nasce a Ravenna il 10 marzo 1963. Per tutti Manù, è considerata tra le più titolate giocatrici di pallavolo della storia italiana; inizia la sua carriera di palleggiatrice nell’Olimpia Teodora Ravenna, con cui vince undici scudetti consecutivi dal 1980 al 1991, insieme a sei Coppe Italia, un Mondiale per Club e due Coppe dei Campioni.

Esordisce in Nazionale nel 1981, diventandone poi capitana; nel 1989 vince la medaglia di bronzo ai campionati Europei. Con la maglia azzurra scende in campo complessivamente 325 volte.

Al termine dell’ultima stagione da atleta, nel 2000/2001 passa nello staff tecnico della stessa Olimpia Teodora nel ruolo di vice di Marco Bonitta, prendendone il posto da primo allenatore nella stagione seguente.

Ha diretto squadre di diverse categorie e settori giovanili, fondando il 23 giugno 2013, con 4 sue grandi amiche, la ASD Volley Academy Manù Benelli: la prima scuola, dedicata ai palleggiatori, in Italia e in Europa.

 

SAMUELE PAPI

ATLETA

 Samuele Papi nasce ad Ancona il 20 maggio 1973.  Esordisce a soli 17 anni in A1 nel 1990/91 a Falconara dove resta per quattro stagioni.

Il 15 dicembre 1993 fa il suo esordio in Nazionale nell’All Star Game e nel 1994 l’anno successivo vince la medaglia d’oro nella World League, nel Campionato del Mondo e nella World Top Four.

Nel 1994/95 si trasferisce a Cuneo, dove resta per quattro annate, aggiudicandosi la Coppa Italia (1995/96), una Supercoppa Italiana, due Coppe delle Coppe, una Coppa CEV e due Supercoppe Europee.

In Azzurro vince la medaglia d’oro agli Europei del 1995, il bronzo a quelli del 1997, l’oro nella Coppa del Mondo del 1995 e la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atlanta. Vince il Mondiale nel 1998 insieme a tre ori e un argento in World League.

Nel 1998 inizia un lungo sodalizio con la la Sisley Treviso che durerà per tredici stagioni: in questo lasso di tempo si aggiudica sei scudetti, quattro Coppe Italia, sette Supercoppe italiane, tre Champions League, una Supercoppa Europea, due Coppe CEV.

Continuano anche i successi in Azzurro e con la nazionale: vince una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Sidney 2000 e un argento ad Atene, due medaglie d’oro e un argento ai Campionati Europei, un argento e un bronzo alla Coppa del Mondo oltre all’oro, argento e bronzo in World League.

Nel 2004 lascia la Nazionale.

Nel 2011 gioca a Piacenza, club cui resta legato per cinque stagioni. Nel 2012 torna in nazionale e vince il bronzo alle Olimpiadi di Londra.

Al termine dell’evento lascia la nazionale, l’addio alla pallavolo giocata è nel 2016/2017.

Ora è il dirigente accompagnatore della Nazionale di Pallavolo Maschile Seniores.

 

 

FRANCO ANDERLINI                                                                         

PADRI FONDATORI 

Franco Anderlini è nato a Modena il 17 agosto 1921; ha iniziato la sua carriera creando e allenando la società Unione Sportiva Ferrari Modena dove è rimasto dal 1947 fino al 1952. Conquistata la serie A, la squadra confluisce nell’Ava Pervia Modena con la quale vince cinque scudetti in dieci anni, fino allo scioglimento per motivi economici.

Nel 1964 allena il Gruppo Sportivo Vigili del Fuoco Menegola di Modena, dove ottiene la promozione in Serie B insieme a uno scudetto nella categoria juniores.

Nel 1966 sulla panchina del Gruppo Sportivo Panini ottiene la promozione in Serie A. Sotto la sua guida, la squadra conquisterà tre scudetti.

Contemporaneamente assume anche l’incarico di allenatore delle nazionali giovanili italiane. Nella stagione 1975/76 diventa selezionatore della Nazionale Seniores Maschile, partecipando agli Europei in Jugoslavia e ottenendo per la prima volta la qualificazione a una fase finale delle Olimpiadi – Montreal 1976.

Franco Anderlini ci ha lasciato il 18 gennaio 1984, a seguito di un tragico incidente stradale, occorsogli in autostrada, tra Firenze e Bologna.

Nel corso della sua carriera di allenatore di pallavolo ha sempre insegnato educazione fisica al Liceo scientifico Tassoni di Modena.

 

ANGELO COSTA

PADRI FONDATORI

 Angelo Costa è nato a Modena il 7 giugno del 1918. Si trasferisce a Ravenna da bambino. Sceglie il volley alla fine degli anni ’30. Nell’autunno del 1943 assume la direzione della squadra di pallavolo della polisportiva Robur.

Nel 1946 Costa fu tra i ventisette fondatori della Federazione Italiana Pallavolo. Nello stesso anno si tennero a Genova i primi campionati italiani. La Robur Ravenna, con i suoi giovani atleti vinse il titolo maschile.  Costa vinse il titolo italiano per club anche negli anni 1947, 1948, 1949 e 1952, stabilendo un record di cinque titoli, quattro dei quali consecutivi.

Nel 1947 fu scelto come allenatore della Nazionale Italiana Maschile e agli Europei di Roma del ’48 vinse il bronzo. Guidò la Nazionale anche ai Mondiali di Praga nel 1949, smise nel 1950.

Nel 1963 fondò assieme a Sangiorgi il Gruppo Sportivo Vigili del Fuoco e vinse per tre volte il titolo italiano juniores. Il suo allievo “più importante” è stato Mario Mattioli.

Nel 1970 venne eletto nel Consiglio Federale. Nel 1971 diventò responsabile del settore squadre nazionali.

Angelo Costa morì il 6 luglio 1979 a 61 anni. Sposato con Pia, ha avuto due figli, Irma e Roberto. Roberto ha intrapreso la carriera di allenatore.

 

RENZO DEL CHICCA

PADRI FONDATORI

Renzo Del Chicca è nato a Livorno il 28 gennaio del 1913.

Ha allenato la Nazionale di Pallavolo Maschile dal 1949 al 1953. Ha fatto parte del Consiglio Federale dal 1948 al 1961 ed è stato membro della commissione tecnica delle nazionali italiane di pallavolo fino al 1965, ricoprendo il ruolo di osservatore tecnico della Nazionale quando la formazione maschile ha conquistato il bronzo al Campionato Europeo del 1948, al termine della seconda guerra mondiale.

Dal 1947 al 1971 è stato fondatore, allenatore e, contemporaneamente, dirigente della principale squadra cittadina, la Ferrovieri Parma, in seguito ribattezzata Pallavolo Parma.

I risultati di maggior spicco sono stati sicuramente la vittoria dello scudetto nelle stagioni 1949-50, 1950-51 e 1968-69.

Ha insegnato educazione fisica al liceo classico Romagnosi di Parma, un educatore a scuola e in campo.

Dal 1971 abbandona il ruolo di allenatore della prima squadra, per dedicarsi esclusivamente ai giovani e a ruoli dirigenziali in altre squadre parmigiane maschili e femminili.

Nel 1988 il CONI gli ha conferito (consegnata da Sandro Pertini) la Stella d’oro al merito sportivo.

Ci ha lasciato nel 1995 dopo breve malattia.

 

ELEONORA LO BIANCO

ATLETA

Eleonora Lo Bianco, nasce a Borgomanero il 22 dicembre 1979; inizia una carriera lunga di oltre venti anni nel 1994. Dal 1998/99 entra nel Club Italia ed esordisce in Nazionale maggiore il 21 giugno 1998 nel torneo di Montreux contro il Brasile. Arriva in serie A1 nel 2000 a Ravenna nell’Olimpia. Sceglie il numero 14, che fu del suo mito Manù Benelli, un esempio per lei.

Con la Maglia Azzurra ha vinto: un oro Mondiale nel 2002 in Germania, due ori Europei nel 2007 in Lussemburgo e Belgio e nel 2009 in Polonia; due argenti Europei (2001, 2005), un bronzo Europeo nel 1999; nel Grand Prix  due argenti (2004, 2005) e quattro bronzi (2006, 2007, 2008, 2010); due ori in World Cup (2007,2011) e un oro nella Grand Champions Cup nel 2009.

Nel 2007 diventa capitano della Nazionale. Nel 2008 diventa la pallavolista con più presenze in azzurro alla fine diventerà la giocatrice più presente in assoluto tra uomini e donne con 548 presenze.

Ha partecipato a ben cinque edizioni dei Giochi Olimpici (Sidney 2000, Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012, Rio De Janeiro 2016).

Due scudetti in Italia, uno in Turchia, 3 Coppa Italia, una Coppa di Turchia e tre Champions League il suo palmares coi club.

 

ANDREA NANNINI

ATLETA

Andrea Nannini, nato a Modena il 12 dicembre 1944, è una delle figure di spicco del volley degli anni 60/70. Inizia la sua carriera in Serie A a Firenze, dove resta dal Campionato 1965 sino al 1967/1968, anno dello scudetto fiorentino; dal 1968 torna a casa nella sua Modena, dove resta fino al 1975, vincendo 3 scudetti (1969/1970, 1971/1972, 1973/1974); nel 1975/76 veste la maglia della Klippan Torino e dal 1976 al 1978 si trasferisce a Milano.

Il suo ruolo è stato quello di universale, giocava schiacciatore, ma anche centrale, in un volley dove i ruoli non erano così definiti come oggi. E’ rimasto sempre profondamente legato alla sua terra e alla squadra della sua città, dove è stato giocatore, allenatore, osservatore, un amore senza fine per Modena e per la pallavolo. Un uomo oltre le righe, che ha lasciato un segno importante nella pallavolo.

Ha fatto il suo esordio in Nazionale nel 1962 contro la Polonia a Lucca; con la maglia azzurra ha collezionato 193 presenze.

Con la maglia azzurra ha vinto la medaglia d’oro alle Universiadi nel 1970. Ha partecipato a due edizioni dei Campionati Mondiali (Mosca 1962 e Bulgaria 1970). Ha preso parte con la Nazionale anche a tre Campionati Europei (Bucarest 1963, Milano 1971 e Skopije – Belgrado 1975)

 

PAOLO TOFOLI

ATLETA

Paolo Tofoli, nato a Fermo il 14 agosto 1966, è stato uno dei giocatori più vincenti della pallavolo italiana e mondiale. Il palleggiatore, tra i più grandi nel ruolo di regista, ha fatto parte della “Generazione di Fenomeni” che ha segnato profondamente la storia del volley italiano e mondiale. Di tutto rispetto il suo palmarès, nel quale brillano: 3 medaglie olimpiche (argento 1996, bronzo 2000 e argento 2004), 2 titoli iridati (1990 e 1994) e 4 titoli Europei (1989, 1993, 1995 e 1999). Con la maglia della Sisley Treviso ha ottenuto, tra i tanti trofei, due scudetti e una Champions League. È stato inoltre uno dei protagonisti del titolo tricolore della Piaggio Roma nella stagione 1999/00. Con la maglia azzurra ha collezionato ben 342 presenze.

 

SARA ANZANELLO

ATLETA

Sara Anzanello è nata a San Donà di Piave il 30 luglio 1980. Ha collezionato con la Nazionale 278 presenze. Con la maglia azzurra ha vinto la medaglia d’oro ai Campionati del Mondo del 2002. Nel 2004 ha vinto la medaglia d’argento nel World Grand Prix. Nel 2005 ha conquistato due medaglie d’argento, la prima nel World Grand Prix, la seconda ai Campionati Europei. Nel 2006 ha vinto la medaglia di bronzo nel World Grand Prix ed è stata eletta “Miglior Muro” dell’edizione. L’anno successivo ha vinto la medaglia d’oro alla World Cup, successo bissato nel 2011.

Un estratto dalla sua pagina Facebook

“Perché condividere: per essere di supporto a chi come me deve superare delle difficoltà, per far capire che la vita è bella, perché in questo momento ho bisogno di energie positive. Devo fare un altro trapianto, ma mi hanno diagnosticato un tumore al sistema linfatico. Ed ora inizierò i cicli di chemioterapia, ho paura perché voglio vivere.
Non si sa mai quali e quante sfide la vita ti pone davanti, difficilmente si è abbastanza pronti.
Cos’è la cosa che vorresti più di ogni altra, il tuo sogno nel cassetto, il tuo desiderio più grande?
Il mio sogno è vivere. Semplicemente vivere, passeggiare, stare all’aria aperta, un bel bagno in un mare limpido, la sabbia sotto i piedi, la neve candida che mi circonda in una giornata invernale di sole, i miei quadri, la mia cucina, il mio piccolo orto sinergico, una serata con la mia famiglia e con le persone a cui voglio bene.  Vivere, senza grandi pretese, ma vivere.

… Tante altre persone stanno combattendo la mia battaglia, in tante l’hanno già vinta, altre no. Ho paura, non sarà l’emozione migliore da avere, però non avere certezze fa paura.
Non voglio entrare nei dettagli medici ma, se volete mandarmi un piccolo pensiero, una preghiera per i credenti, un po’ di energia positiva che aiuti il mio corpo a fare piazza pulita di ciò che non va bene. Io sono qui per lottare, mai mollare, crederci sempre come ho fatto in tutta la mia vita.
Arrivederci a tutti. Sara

 

LUCIANO GASPARI

ARBITRO

Luciano Gaspari, nato il 27 novembre del 1952 ad Ancona, dove vive ancora oggi. Nel 2015 è stato eletto Presidente degli Arbitri Europei di Pallavolo presso la CEV, ruolo che conferma la caratura della persona e riconoscenza del mondo della pallavolo internazionale per le sue competenze come direttore di gara. Inizia nel 1969 e culmina con l’Olimpiade del 2004: oltre 30 anni di serie A1 (1977) di cui ventuno da arbitro internazionale (sette con ruolo FIVB). Venti finali scudetto, tra maschili e femminili, dirette, innumerevoli finali di Coppa Italia. Una carriera infinita, ma soprattutto una passione smisurata per il volley.

Appeso il fischietto al chiodo, ha continuato a lavorare nel settore arbitri, nella sua Regione, le Marche. Loquace, verace ha saputo farsi voler bene trasmettendo a tutti la passione per l’arbitraggio e soprattutto per la pallavolo.

 

CARLO GOBBI

GIORNALISTA

Carlo Gobbi è nato a Valona in Albania il 12 giugno 1941, ma il suo papà è modenese e Modena è la sua città. Nel 1961 si trasferisce a Milano alla Gazzetta dello Sport. Gobbi non è solo un giornalista, è un uomo di sport, amante della pallavolo, quella giocata e quella parlata. Un professionista dalle diverse sfumature del panorama sportivo nazionale: dall’hockey alla ginnastica, dal judo (cintura nera 4° DAN), al rugby.

La pallavolo, dove è noto come il “Decano”, è per lui una passione mai celata in mezzo secolo di carriera. Anni in cui il mestiere è mutato, nonostante valori e deontologia siano rimasti pilastri di una professione fatta di passione.

Ha assistito a nove Olimpiadi (otto estive e una invernale), a oltre sei Mondiali e quindici a Europei di pallavolo. 50 anni di appartenenza all’Ordine dei Giornalisti, un fuoriclasse. Ha iniziato lavorando su una piccola scrivania, facendo vita di redazione in attesa di un posto, ma sapendo che prima o poi la chiamata sarebbe arrivata.

Ci tiene a ricordare che è un Alpino, ha giurato a Lecce nel 1963 arruolato nel 32° Corso AUC.

E’ fermamente convinto e con ragione, che senza passione il mestiere del giornalista non lo puoi fare. Nel 2006 nel momento del congedo ha dichiarato: “Gazzetta è la mia bandiera insieme agli alpini”; – ma Carlo Gobbi è anche una bandiera per la pallavolo.

 

ANGELO SQUEO

BEACH VOLLEY

 Angelo Squeo nasce a Milano il 14 aprile del 1957. Per l’Italia è il padre del Beach Volley.
Ha giocato in serie A 1° 7 anni. Vanta quasi 200 presenze con la maglia azzurra di pallavolo. Ha partecipato a Campionati del Mondo, Universiadi, Campionati Europei e Qualificazioni Olimpiche. Nell’indoor ha vinto due scudetti con Federlazio 1976/77, una Coppa CEV con la Panini Modena (1982/83), una Coppa Italia (1983/84) e uno scudetto con la Mapier Bologna (1984/85).
Il 1984 (come promotore) dopo un viaggio ispiratore in California, l’anno della svolta: a Cervia con alcuni partners Angelo Squeo pone le basi per lo sviluppo del Beach Volley in Europa che all’epoca veniva giocato solo negli USA ed in Brasile. In coppia con Penteriani si aggiudica il primo posto nel primo torneo nazionale. Il campionato Italiano. Ha organizzato la prima edizione del World Tour in Italia nel 1989, tramite la sua società costituita nel 1986 con la carica di CEO della Beach Volley Association. Ogni anno ha organizzato un circuito nazionale che toccava 10 città dal Nord al Sud. Tra i più famosi successi possiamo annoverare il World Tour a Lignano Sabbiadoro (1990 e 1991) e Jesi (1989) con la presenza migliaia di spettatori e la RAi in diretta con la partecipazione di grandi nomi come: Sinjin Smith, Karch Kiraly, Randy Stoklos, Rayzman, Timmons. Questo fu il primo torneo giocato in una piazza, in notturna e con i biglietti a pagamento che furono ‘sold out’. Il Beach Volley è uno sport accessibile a tutti: in ogni spiaggia si possono facilmente installare due pali una rete ed il gioco è fatto. Non sono necessarie scarpe da ginnastica basta un costume da bagno, una rete e un pallone. Una disciplina sostenibile che si può’ praticare facilmente in tutto il mondo poiché necessita solo di 2 atleti per squadra. Dal 1994 lavora alla FIVB con il ruolo di direttore del dipartimento di Beach Volleyball ed ora anche direttore di un nuovo dipartimento dei Nuovi eventi/ discipline. E’ stato delegato tecnico a 6 Giochi Olimpici da quando il Beach Volleyball ha fatto il suo debutto ad Atlanta nel 1996. Squeo ha collaborato affinché il Beach Volley ritornasse a Roma al Foro Italico con i più importanti eventi della FIVB a partire dal prossimo settembre, grazie ad un partenariato nel lungo termine stabilito tra la FIVB, CONI e FIPAV.

 

GIUSEPPE BRUSI

DIRIGENTE

 Giuseppe Brusi, nato a Cervia nel 1942; romagnolo dirigente capace, illuminato e soprattutto una persona vera. Un vincente per venti anni, nel volley femminile negli anni ‘80, nel maschile negli anni ‘90. Le donne, la prima grande intuizione. L’Olimpia Ravenna nasce nel 1965. La sua visione era stare un passo avanti agli altri per scelte, per gioco e soprattutto per mentalità e con questi ingredienti sono arrivati successi in serie tra campionato e coppe che hanno fatto dell’Olimpia Ravenna un esempio e un modello di stile e di gioco.  Nel 1987 Giuseppe Brusi, dopo aver vinto 7 scudetti consecutivi con l’Olimpia Ravenna, insieme a una cordata d’imprenditori locali passa al settore maschile e rileva il titolo sportivo dalla Casadio iscrivendo la squadra al campionato di serie A2 maschile. Grazie al gruppo Ferruzzi, arrivato tra il 1989 e il 1990 a Ravenna inizia la rivoluzione del volley e anche stavolta Brusi è un passo avanti: scelte mirate per costruire una squadra magica. Arrivano i due giocatori più rappresentativi degli USA: Kiraly e Timmons, insieme a loro ci sono anche Andrea Gardini, Fabio Vullo e Vigor Bovolenta ed è subito scudetto. La Messaggero è la squadra italiana più internazionale per gioco e carattere tanto da vincere in Brasile nel 1991 il Campionato del Mondo per Club proprio contro i padroni di casa del Banespa. Nel 1992 in Grecia vince la Coppa dei Campioni. L’anno successivo partono gli americani e arriva a Ravenna Renan Dal Zotto, insieme a lui Geovane e Fomin e con loro un’altra Coppa dei Campioni; la terza arriverà poi nella stagione 1993/94.

 

CARLO MAGRI

DIRIGENTE

Carlo Magri nasce a Ravarano il 22 agosto 1940. Laureato in Economia e Commercio, partecipa per circa un ventennio all’attività imprenditoriale dell’azienda paterna nel ramo delle costruzioni e ad altre attività imprenditoriali commerciali. Vanta una lunghissima carriera dirigenziale: dal 1977 al 1978 è dirigente della Libertas Parma, dal 1978 al 1993 è stato presidente della società Parma Pallavolo, che sotto varie denominazioni ha vinto tutti i trofei (nazionali ed internazionali) per club. Abbandonata la carica di Presidente della Maxicono è stato eletto Consigliere Federale nella 26ma Assemblea Nazionale svoltasi a Riccione il 21 giugno 1993, carica ricoperta sino al marzo 1995. È stato eletto Presidente Federale una prima volta il 5 giugno 1995 e riconfermato altre cinque volte nel 1996, nel 2001, nel 2005, nel 2008 e ancora nel 2012.Sempre a livello politico sportivo è membro dell’Executive Board della Federazione Internazionale di Pallavolo (Fivb) e vicepresidente onorario della Confederazione Europea (Cev). Durante gli anni della sua presidenza la pallavolo italiana ha vinto il Mondiale maschile 1998, il Mondiale femminile 2002, cinque medaglie olimpiche con gli azzurri: argento Atlanta 1996, bronzo Sydney 2000, argento Atene 2004, bronzo Londra 2012 e argento Rio de Janeiro 2016; un argento olimpico nel beach volley a Rio 2016 con Nicolai-Lupo; la World Cup 1995 con gli uomini, quelle 2007 e 2011 con le ragazze, quattro titoli europei tra gli uomini 1995, 1999, 2003 e 2005 e due con le azzurre nel 2007 e 2009. Ai numerosi titoli conquistati dalle nazionali di pallavolo si aggiungono le sette rassegne continentali vinte nel beach volley: Bruschini-Solazzi (1997, 1999, 2000); Gattelli-Perrotta (2002); Cicolari-Menegatti (2011) e quella maschile con Lupo-Nicolai (2014, 2016). Conclusa la sua esperienza alla guida della Federazione Italiana Pallavolo, nel 2017 è stato eletto membro della Giunta Nazionale del Comitato Olimpico Italiano. Nell’agosto del 2018 si è dimesso dalla Giunta del Coni ed è entrato a far parte dello staff dei collaboratori dell’On. Giancarlo Giorgetti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport.

 

CARMELO PITTERA

ALLENATORE

Carmelo Pittera è nato a Catania l’11 ottobre del 1944. Ha iniziato la sua carriera nel 1972 come allenatore nella sua città. Nel 1978 è stato nominato CT della Nazionale Italiana Maschile (197 presenze) e convoca un cospicuo gruppo di giocatori della sua Paoletti, fondamentali in quella che fu l’impresa del Gabbiano d’Argento ai Mondiali di Roma del ‘78: l’Italia in semifinale batte gli indomabili cubani e cede solo in finale contro l’Unione Sovietica.

Dal 1982 al 1988 è stato Direttore Tecnico della nazionale ed ha lavorato con i vari allenatori che si sono susseguiti sulla panchina azzurra; ha partecipato a tre Olimpiadi: 1980 di Mosca, Los Angeles 1984, Seul 1988 e più edizioni dei Campionati del Mondo.

Le profonde radici della sua terra ne fanno una persona appassionata, coriacea e vera, il suo Gabbiano d’Argento, dei Mondiali di Roma del 1978, è la pietra miliare della Storia della Nazionale Italiana Maschile.

 

JULIO VELASCO

ALLENATORE

Julio Velasco è nato a La Plata (ARG) il 9 febbraio 1952. Ha iniziato la sua carriera da allenatore in Argentina nel Ferro Carril Oeste (1979-82). E’ arrivato in Italia nel 1983 per allenare la Latte Tre Valli Jesi in A2.

Nel 1985 passa alla Panini Modena. Qui incontra, ancora giovani, alcuni dei giocatori che segneranno la storia del volley nel decennio seguente come Luca Cantagalli e Fabio Vullo che insieme a Franco Bertoli formeranno l’ossatura di una squadra capace di riportare lo scudetto a Modena e di vincerlo per quattro stagioni consecutive, dal 1985 al 1989.

Nel 1989 è stato nominato CT della nazionale italiana maschile. Sulla panchina azzurra ha conquistato l’argento olimpico ad Atlanta nel 1996 contro l’Olanda, 3 ori europei, 2 titoli mondiali e 5 vittorie nella World League, oltre ad altri numerosi trofei.

Nel 1997/98 Velasco è stato chiamato a guidare la Nazionale Femminile. Da una sua idea prende vita il Club Italia, una squadra formata dalle giovani più promettenti selezionate dalla FIPAV. Nel club cresceranno alcune tra le protagoniste della vittoria mondiale del 2002 e del recente argento del 2018 in Giappone.

Ha guidato poi le nazionali di Repubblica Ceca (2001-2003), Spagna (2008-11), Iran (2011-14) e Argentina (2014-18). Attualmente allena l’Azimut Leo Shoes Modena.




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