Formula 1 – “Mi dispiace per i miei rivali, ma mi sento come agli inizi”. Nel giorno del trionfo più importante della sua vita, Lewis Hamilton, che aveva fatto pensare più volte in passato ad un suo possibile addio alle corse, e ora è un sette volte campione del mondo, rilancia assicurando di vedersi ancora per molto nel Circus della Formula 1.
A dare la gioia più grande al pilota della Mercedes, è stata una gara capolavoro, in un Gran Premio spettacolare grazie soprattutto alle insidie della pista bagnata con un asfalto molto difficile da domare. Al semaforo verde l’inglese scatta piano piano evitando possibili contatti, costruendo la sua vittoria dietro agli avversari e gestendo al meglio le gomme intermedie da pioggia.
Hamilton lascia sfogare l’irruenza delle Racing Point di Stroll e Perez e l’arroganza sportiva di Verstappen. Neanche una ritrovata Ferrari, soprattutto quella di un super Sebastian Vettel alla fine terzo, riesce a frenare la voglia di trionfo del primo pilota di colore della storia della Formula 1 che da metà corsa in poi prende il controllo della situazione mettendosi via via dietro tutti i suoi rivali.
L’unico a poterlo impensierire davvero in chiave Mondiale, l’inconsistente compagno di scuderia Valtteri Bottas, si era del resto già autoeliminato alla partenza con un testa coda da principiante.
A festeggiare l’inglese sul podio ci pensano un ottimo Perez e Vettel: il messicano della Racing Point, che il prossimo anno dovrà lasciare il suo volante proprio al tedesco della Ferrari, è bravo nelle ultime curve a sorprendere prima Leclerc, quarto, e poi Vettel.
Un Gran Premio di Turchia che entra di diritto nella leggenda delle corse non solo per i tanti colpi di scena, ma soprattutto per l’ennesima vittoria “facile” di Hamilton, che ha ammesso i sacrifici fatti in questo periodo per non rischiare di infettarsi con il Covid compromettendo il cammino verso il settimo sigillo: “Non sono mai andato a cena fuori, mi sono sempre fatto portare da mangiare in camera, stasera però festeggio con i miei amici e parenti bevendo magari un po’ di vino. Mi mancano le parole, ringrazio la mia famiglia e il team, sono andato ben oltre i miei sogni. Spero che i bambini prendano ispirazione da quanto ho fatto”
Una scarriera quella del pilota nato a Stevenage il 7 gennaio 1985 cominciata grazie alla lungimiranza della McLaren di Ron Dennis, l’uomo che lo scoprì e accompagnò al successo nonostante i litigi con Fernando Alonso compagno ai primi tempi a Woking. Era il 2008, l’anno in cui, a distanza di 12 mesi dell’ultimo Mondiale della Ferrari con Raikkonen, comincia la favola di Hamilton che diventa storia di questo sport con il primato di Michael Schumacher agguantato e che nelle prossime stagioni potrà essere superato (soprattutto se le monoposto sue avversarie continueranno a non opporre l’adeguata resistenza al dominio della sua monoposto), specialmente il prossimo anno, quando le regole tecniche saranno le stesse degli ultimi anni e la Mercedes potrà continuare nel suo cammino di vittorie incontrastato.
E la Ferrari? La Ferrari raccoglie le briciole ma nonostante tutto sorride.
Da un sabato disastroso a una domenica con Vettel sul podio e Leclerc subito dietro con un risultato a sorpresa che lascia l’amaro in bocca. Specialmente al monegasco che ha imprecato a lungo dopo il traguardo per la grande occasione sprecata, quella di un secondo posto svanito all’ultima curva per un errore nel difendersi da Perez e che ha lasciato aperto il terzo gradino del podio per Vettel. “Son un cogl…sono un cogl…” ha urlato via radio con Mattia Binotto che invano cercava di calmarlo e di portare la macchina ai box: “Ci mancherebbe, sta tranquillo che te la porto al box, ci manca solo di andare a sbattere dopo il traguardo così da fare la figura del cogl…” ha ribadito un Leclerc furioso con se stesso.
Dalla rabbia per un podio sfumato, ed era partito col quattordicesimo tempo diventato poi dodicesimo in griglia per le penalizzazioni di due piloti, alla gioia di un Vettel che ha mostrato carattere, abilità e testa nei momenti difficili, con un podio meritato e che solo un pit stop troppo lento gli aveva pregiudicato rispedendolo dietro a Leclerc.
Una gara di attacco di Seb che nei primi giri, con asfalto viscido più simile a una pista di pattinaggio che a un autodromo, ha saputo controllare gli istinti, guidare di fino (a dimostrazione che certe cose non si dimenticano) e portarsi in terza posizione dietro al due Racing Point con Stroll e Perez davanti a tutti. Non c’era Mercedes in grado di tenere il passo di Vettel, Hamilton arrancava e ha pure commesso qualche errore nel tentativo di passarlo. Fino a quando le condizioni della pista sono mutate e la rossa da gambero è tornato destriero portando due macchine a giocarsi il podio in volata.
Sebastian Vettel torna dopo un anno e 16 gare (Messico 2019) ad assaporare la gioia del podio grazie al 3° posto rimediato in extremis nel GP di Turchia. Il quattro volte iridato della Ferrari ha corso una gara praticamente perfetta, sfruttando l’errore all’ultima curva di Charles Leclerc e centrando il podio per la 121^ volta in carriera, la prima di questo 2020.
“E’ stato un anno difficile, oggi abbiamo ottenuto un buon risultato – ha detto Vettel ai microfoni di Sky Sport -. E’ l’ultima gara per uno dei membri della Ferrari, penso che lui sia contento così come tutta la squadra per i punti che abbiamo raccolto. Ho visto Perez e Leclerc in curva 12 molto vicini, Charles ha bloccato l’anteriore e ho visto la possibilità. Eravamo anche vicino al 2° posto ma sono contento così. Credo che possiamo fare bene in gara, le ultime gare sono state difficili perchè quando parti dietro è complicato passare. Oggi con la pista bagnata è stato più facile fare qualcosa di differente. Leclerc è una stella, penso sia un talento incredibile, anche superiore a Verstappen. Tra dieci anni non gli farà la differenza non aver centrato questo podio”.
Poteva essere un secondo e terzo posto, invece è arrivato solo quello di Vettel per l’errore di Leclerc, che al via aveva pasticciato ed era precipitato in sedicesima posizione. Nel confronto diretto con Vettel, in condizioni in cui è l’uomo che fa la differenza, In questa gara la differenza fra i due è che Vettel la posizione se l’è conquistata in pista, Leclerc l’ha conquistata con la strategia dei box e i cambi gomme al momento giusto.
E questa, forse, è la maggior frustrazione del monegasco che dandosi del cogl… ha forse esagerato perché, in fondo, il quarto posto alla vigilia era pura fantasia, ma un pilota che non si perdona nulla è un pilota che darà sempre il massimo.
Il team principal della Ferrari Binotto: “Leclerc? Capisco la sua delusione, siamo delusi con lui- Si è dimostrato molto veloce, ha dato dimostrazione del suo talento ma ha pagato gli errori come la partenza o qualche lungo: senza quegli errori poteva puntare al secondo posto. In generale i piloti sono stati molto bravi, perché è stata una gara difficile, con condizioni molto particolari. Abbiamo visto una vettura competitiva, è questo il punto più importante perché significa che abbiamo capito la direzione di svilupp- È stata una bella gara da parte nostra. Sono molto contento per Vettel, si merita il podio ed è stato bello vederlo complimentarsi con Hamilton. Ha gestito la gara molto bene”