Sochi – Il finlandese Valtteri Bottas, pilota della Mercedes, ha vinto il Gran Premio di Russia di Formula 1, che si è corso domenica pomeriggio sul circuito di Sochi. Al secondo e al terzo posto sono arrivati rispettivamente l’olandese Max Verstappen della Red Bull e il britannico Lewis Hamilton della Mercedes. Fra le Ferrari, Charles Leclerc è arrivato sesto, mentre Sebastian Vettel tredicesimo. Il Gran Premio è stato il decimo del Mondiale di quest’anno di Formula 1. Anche dopo la gara di oggi Hamilton continua a essere primo nella classifica generale con un notevole margine su tutti gli altri.
Valtteri Bottas racconta un curioso retroscena dopo il successo a Sochi: “Pensavo di avere un’opportunità in partenza, ma ho perso visibilità per un’ape che è finita contro la visiera.
E’ andato anche in Chiesa Valtteri Bottas, in Italia e dopo il Mugello. Dover battere Lewis Hamilton porta anche a questo. Lo ha ripetuto più volte a Sochi, commentando finalmente una sua vittoria, e non una dell’ingombrante compagno di box. Un risultato che rincorreva ormai dalla seconda gara della stagione e che gli è sfuggito molto spesso davanti al naso.
Tra sacro e profano in Russia ad aiutare il finlandese che partiva terzo ci ha pensato proprio anche il sei volte campione del Mondo, insieme alla stessa Mercedes che non gli ha impedito di commettere per ben due volte lo stesso errore, cioè fare prove di partenza 250 metri dopo il punto prestabilito per farlo nei giri di pre griglia. Errore banale e anche un po’ troppo leggero, ma che è costato a Hamilton ben dieci secondi di penalità, scontati all’unica sosta fatta in gara. Arrabbiato e frustrato perché a suo dire la direzione gara si è messa pesantemente tra lui e quelle magiche 91 vittorie, nella seconda parte di gara il pilota della Mercedes si è un po’ spento, nel ritmo e nella grinta, accontentandosi alla fine della terza posizione dietro a Bottas e un granitico Verstappen.
I commissari hanno inflitto a Lewis Hamilton una doppia penalità per irregolarità in partenza: ecco spiegati i motivi dell’episodio chiave nel GP di Russia. Niente punti di penalizzazione: i commissari hanno modificato la sanzione, infliggendo una multa di 25mila euro alla Mercedes.
Il britannico è stato penalizzato di 10” per una doppia penalità. Il motivo? Irregolarità in partenza. Il campione del mondo della Mercedes si è fermato in una posizione non corretta all’uscita dalla pitlane, non effettuando lo ‘start’ di prova in quelle che sono le zone adibite dalla Direzione Gara. Hamilton ha fatto due partenze di prova irregolari e per questo motivo gli è stata inflitta una doppia penalità. In serata i commissari hanno modificato le penalità assegnate ad Hamilton per aver infranto i regolamenti sulle prove di partenza nel pre-gara. Hanno rimosso i due punti sulla patente assegnati a Lewis e hanno sanzionato Mercedes di €25,000.
La FIA prevede la squalifica per una gara nel momento in cui si sono accumulati 12 punti di penalità nell’arco dei 12 mesi. I punti vengono riaccreditati dopo quel periodo. Hamilton, che ha ancora 4 punti di bonus dopo la decisione dei commissari di tramutare in una multa di 25mila euro i due punti di penalità inflitti in Russia, è dunque a rischio squalifica fino al GP di Turchia (15 novembre), quando gli verranno ridati i due punti di penalizzazione che gli erano stati inflitti in Brasile 2019 (17 novembre 2019). Lewis dovrà dunque stare molto attento a Imola, Nurburgring e Portogallo.
Hamilton non ha spiegato il suo comportamento, che ha portato i commissari a penalizzarlo: “Non importa quello che è successo in pit-lane, ormai è andata così – ha detto a caldo il britannico -. Mi prendo questi punti. Per quanto riguarda la gara, in realtà non ho fatto granché, ho semplicemente tenuto la posizione”. Questa la spiegazione di James Allison, direttore tecnico della Mercedes: “Lewis ha deciso di fare le prove di partenza più avanti, non sappiamo il perché – ha detto -. Direi che è stato un errore di tutta la squadra, perché l’ha fatta due volte e alla seconda dovevamo intervenire. La responsabilità è della squadra e del pilota, non abbiamo guardato con sufficiente attenzione”.
Senza influenze avverse o avvenimenti strani il podio quest’anno è affar loro, insieme lassù sei volte su dieci. Perez e Ricciardo il ritmo per provarci non l’hanno mai avuto, e nemmeno Charles Leclerc per impensierire Racing Point e Renault. Ma il monegasco a Sochi ha ritrovato almeno costanza e sorrisi chiudendo sesto. Tredicesimo Vettel persino doppiato, ma signore in gara nell’aiutare in parte anche squadra e compagno. La Rossa è sembrata un po’ meno gambero in Russia. In attesa di altri e più importanti aggiornamenti la strada per risorgere sembra ancora lunga.
“Mi sarebbe piaciuto fermarmi prima ma non faceva differenza. Sfortuna al primo giro, ero nel mezzo degli incidenti ed ero bloccato a livello di strategia. Non sono soddisfatto, non avevo il passo e ho finito presto le gomme. Ho fatto il massimo per quello che avevo, ma sono rimasto bloccato. Non perdevo solo dal posteriore, perdevo da tutta la macchina”. Sebastian Vettel racconta così la sua gara di Sochi, chiusa al tredicesimo posto.