Formula 1 – Dopo il disastro nel GP di Stiria con Charles Leclerc e Sebastian Vettel ritiratisi in seguito ad uno scontro “fratricida”, la Ferrari ha l’obbligo di ripartire già dal prossimo GP d’Ungheria per salvare una stagione che sembra già gravemente compromessa nella quale per giunta la Ferrari i mille GP in Formula 1.
Dura appena 3 curve il GP di Stiria delle Ferrari: un contatto tra un aggressivo Charles Leclerc e Sebastian Vettel a centro gruppo, subito dopo la partenza, ha infatti danneggiato irrimediabilmente le due Rosse.
Il monegasco poi si chiarisce col compagno e chiede scusa: “Ho visto un buco e ci ho provato. Ho sbagliato e mi prendo tutta la responsabilità. ”Mi sono scusato con Seb. Quando sbaglio sono onesto. C’era una opportunità per fare bene, magari non tanti punti ma peggio di così non si può… Mi mi prendo la responsabilità, mi spiace per il team che aveva portato nuovi aggiornamenti. Ho buttato via tutto io, avevo troppa voglia di gare bene e devo imparare da questo. Sono stato troppo ottimista, ho visto un buco e ci ho provato. Dovevo pensare di più alla macchina, era Seb un compagno e non si fa questo. E’ colpa mia, mi spiace”.
Vettel ha detto la sua: “Stavo lottando con alte due macchine alla curva 3, Charles ha preso l’interno e io ho chiuso normalmente. Non pensavo che lui provasse qualcosa lì. E’ un peccato che sia successo, ma non potevo fare nulla onestamente. Per quella sua manovra non c’era spazio, per quello ci siamo toccati. Ho cercato di guidare in modo conservativo, ma mi sono reso conto che c’era il danno e non si poteva andare avanti”.
L’ultimo GP in cui la Ferrari non si era qualificata nelle prime 9 posizioni (penalità escluse) ed entrambi i piloti si erano ritirati per incidente era Australia 2006: Schumacher 10° in griglia e ritirato per testacoda al 33° giro e Massa 15° in griglia e ritirato per incidente al primo giro. Il botto al primo passaggio ovviamente riporta subito alla mente il GP di Singapore del 2017, quando un Vettel partito in seconda marcia strinse Verstappen, che si trovò a sandwich con l’altra Ferrari, quella di Raikkonen, partita invece in modo splendido: alla prima curva entrambi i piloti Ferrari finirono fuori causa.
Fuori le due Ferrari, i superstiti motorizzati Ferrari si sono trovati in fondo alla classifica: dietro a loro solo un Gasly vittima di un contatto al primo giro e le derelitte Williams.
Le due Haas e le due Alfa si sono classificate appena fuori dai punti: dall’undicesima alla quattordicesima posizione.
Questo risultato pone fine ad una sequenza di gare a punti per i propulsori del Cavallino iniziato in Brasile nel 2015 e durata per 86 gare. La Mercedes, per contro, porta i suoi motori a punti per la 219^ gara consecutiva (l’inizio in Cina, nel 2008) e mirano decisi al record assoluto della Ford, che grazie al Cosworth andò a punti in 228 gare consecutive da Canada 1967 a Olanda 1983, quando i punti erano appannaggio solo dei primi 6 al traguardo.
Un’altra giornata nera per le Ferrari che si è trasformata nell’ennesima vittoria per l’eterno rivale delle “rosse”.
Lewis Hamilton che completa i 71 giri del circuito austriaco senza patemi e conquista una vittoria che racconta molto del dominio imposto dalla Mercedes in queste prime settimane di gare.
Il suo compagno di scuderia, Valtteri Bottas, si deve accontentare del secondo posto completando così la giornata perfetta per la scuderia tedesca che consolida la sua leadership nella classifica costruttori.
Terzo al traguardo il pilota della Red Bull, Max Verstappen, che riscatta così il ritiro di sette giorni fa con una prestazione di grande solidità.
Negli ultimi giri si è scatenata una vera bagarre per le posizioni subito al di sotto del podio con Albon, Norris, Perez e Stroll, questo l’ordine di arrivo, autori di sorpassi e contro-sorpassi che hanno acceso un finale ricco di emozioni. La Formula 1 ora si sposta in Ungheria dove, il prossimo 19 luglio, si tornerà a correre. Bottas resta leader del campionato davanti proprio ad Hamilton e al sempre più sorprendente Lando Norris con la sua più che affidabile McLaren. Leclerc resta quarto ma per risalire la china c’è bisogno di una Ferrari decisamente diversa e più competitiva.
Dopo la doppia gara austriaca il circus della Formula 1 si trasferirà in Ungheria dove si disputerà il Gp di Budapest, terzo appuntamento della stagione 2020. È un tracciato che, almeno sulla carta, sembra sposarsi bene con le caratteristiche di Mercedes e Red Bull. Il team di Milton Keynes si aspetta tantissimo da questo fine settimana perché, il tracciato, potrebbe esaltare le caratteristiche della RB16 che, in Austria, ha dimostrato di poter competere con la W11 sulle curve lente.
Attenzione alle alte temperature che potrebbero mettere in difficoltà gli pneumatici e l’affidabilità delle monoposto. Sarà un Gp molto importante anche per la Rossa che è attesa ad un pronto riscatto dopo il disastro di Austria 2. Sulla SF1000 sono attesi ulteriori novità tecniche che, sommate alle precedenti, dovrebbero permettere a Leclerc e Vettel di essere maggiormente competitivi. Sicuramente sarà difficile lottare per il podio visto il potenziale di Mercedes, Red Bull e Racing Point.
Il tracciato ungherese dell’Hungaroring, situato a pochi chilometri dal centro di Budapest, è una delle piste più lente del mondiale essendo formata da curve molto strette e tortuose. Il circuito misura 4381 metri e la gara, che si disputa su questo tracciato dall’agosto del 1986 si svolgerà su ben 70 giri.
E’ una pista abbastanza piatta anche se il circuito è situato a 238 sul livello del mare e presenta un dislivello massimo di circa 26 m. Il tracciato composto da quattro tratti ad alta velocità (rettilineo principale, tratti 1-2, 3-4-5 e 11-12), tre curve lente (1, 2 e 6) e una chicane (curve 6 e 7). L’ala mobile i piloti la potranno utilizzare in due punti: sul rettifilo e sulll’allungo tra Curva 1 e Curva 2, con un solo detection point situato sulla staccata di Curva 14.
La pista essendo molto tortuosa con una careggiata piuttosto stretta è molto impegnativa per i sorpassi e per questo motivo la qualifica sarà molto importante per l’andamento della gara.