Calcio – Serie A – Quarta di Ritorno

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Calcio – Serie A – Quarta di Ritorno
La scorsa settimana avevamo parlato di giornata interlocutoria, visto l’assenza di scontri diretti, e di unico rischio per le big nel sottovalutare le avversarie di gran lunga inferiori. Puntualmente è avvenuto proprio ciò. Le sconfitte delle romane, il pareggio interno del Napoli e la sconfitta del Milan non erano facilmente preventivabili, ma hanno ancora una volta dimostrato che il fattore psicologico, la determinazione e l’approccio alla gara sono anche più importante del fattore tecnico e tattico.
Così la Juventus ne ha approfittato per allungare nuovamente sulla Roma tornata a -4 con in più il vantaggio di avere una partita da recuperare. Il Napoli a sua volta non ha approfittato del passo falso giallo rosso e ora sente il fiato sul collo dell’Inter che la segue a soli tre punti. Proprio Juventus – Inter di domani sera sarà l’evento clou della quarta di ritorno. Forse è in assoluto la partita più sentita dell’intero panorama calcistico italiano come la storia ci insegna, lo è diventata ancora di più in questi ultimi venti anni. Dal rigore negato a Ronaldo nello scontro diretto dell’aprile del’98, al cinque maggio del 2002 con il clamoroso tonfo interista contro la Lazio che significò la perdita dello scudetto ovviamente a favore de “l’odiata” rivale, alle vicende di Calciopoli, questi ultimi 19 anni sono sempre stati segnati dalla sfida tra la Vecchia Signora e la Beneamata. Domenica sera alla Stadium andrà in onda l’ennesima puntata della sfida tra le due contendenti, con la Juventus che vorrà vendicare la netta sconfitta dell’andata e l’Inter che non vuole fermare la propria rimonta in campionato, soprattutto dopo essere stata eliminata inopinatamente dalla Coppa Italia martedì sera. Le due squadre arrivano al match con uno stato di forma in campionato ottimale, ma l’Inter è inciampata in Coppa Italia forse perché già distratta dall’impegno di domenica. Il cambio modulo di Allegri con il passaggio al 4-2-3-1 e la cura di Pioli che con lo stesso modulo ha risalito molte posizioni in classifica, fanno sì che le due squadre siano le due formazioni più in forma del momento. La partita è dal pronostico imprevedibile vista la forza dei due schieramenti e anche i confronti fra i giocatori che scenderanno in campo appaiono molto equilibrati, difficile preferire Higuain ad Icardi o Perisic a Cuadrado colo per fare due esempi, in più anche la panchina dell’Inter quest’anno pare all’altezza delle più forti squadre europee se si pensa a chi vi si siederà al fischio d’inizio. Ovviamente la Juventus parte con un minimo di favori del pronostico perché lo Stadium è una vera cassaforte e in più la tenuta difensiva bianconera è sicuramente maggiore di quella interista, ma come sempre la partita secca esce da qualsiasi statistica e da ogni previsione.
Il 4-2-3-1 sarà il piano tattico della partita per entrambe e anche sugli interpreti le certezze sono più dei dubbi. In casa Juventus l’unico dubbio che sembra attanagliare Allegri, ma il mister livornese ci ha ormai abituato alle sorprese dell’ultimo minuto, è il rientro di Marchisio. Il “Principino” è pronto dopo l’infortunio che lo ha tenuto fuori dai campi per alcune settimane, però il suo rientro dal primo minuto significa sacrificare uno dei sei protagonisti della rinascita bianconera. Per ora Marchisio sembra più indirizzato verso la panchina, magari scenderà in campo dall’inizio nel recupero di mercoledì contro il Crotone, con la conferma di Khedira e Pjanic in mediana e di Cuadrado Dybala Mandzukic dietro il terminale offensivo Higuain. La conferma della difesa a quattro con Lichtsteiner preferito a Barzagli influenzato a destra, la coppia centrale Bonucci Chiellini al centro e Alex Sandro a sinistra completeranno il pacchetto difensivo con ovviamente Buffon in porta. La squadra titolare dovrebbe essere al 90% questa a meno di imprevisti dell’ultima ora. Fondamentale per la Juventus sarà la tenuta sia mentale che fisica sui novanta minuti, perché un assetto tattico del genere comporta un dispendio di energie psicofisiche notevole, come dimostrato nelle precedenti partite dove ad un inizio arrembante è seguito un calo che ha messo a serio rischio i tre punti. Qui sarà fondamentale la panchina lunga della Juventus e il rientro di Marchisio è l’ennesima freccia in più all’arco di Allegri.
Sul fronte nerazzurro di contro sarà fondamentale resistere alla prima mezz’ora di forcing juventino, quindi l’Inter non potrà sbagliare minimamente l’approccio alla sfida pena trovarsi subito sotto e dover affrontare una partita in continuo affanno. Pioli si affiderà al 4-2-3-1 e quasi sicuramente si affiderà ad un centrocampo molto fisico e muscolare proprio per reggere l’impatto iniziale dei bianconeri. Quindi Kondogbia e Gagliardini saranno il duo in mediana mentre Brozovic dovrebbe spuntarla su Joao Mario e Banega per il posto centrale nei tre trequartisti con le fasce presidiate da Candreva e Perisic, fulcro dell’attacco ovviamente Icardi. I dubbi Pioli li ha in difesa. Certo Handanovic fra i pali e Miranda al centro della difesa, il brasiliano dovrà riscattarsi dalla pessima prova di Coppa Italia contro la Lazio, l’altro centrale sembra essere Murillo, ma Medel lo insidia, D’Ambrosio sembra ormai il titolare inamovibile della fascia sinistra, mentre a destra anche Ansaldi ha da farsi perdonare la brutta prova di coppa con Santon e Nagatomo pronti nel caso Pioli li chiamasse in causa dal primo minuto. Quasi certamente Pioli confermerà la difesa titolare ma le possibilità di mischiare le carte non mancano al tecnico emiliano. La certezza è che i nerazzurri daranno il massimo come sempre accade negli scontri con la Juventus, se si pensa che la prima squadra ad espugnare lo Stadium fu proprio l’Inter di Stramaccioni che proprio una corazzata non era, si capisce quale valore e quale importanza l’ambiente nerazzurro dà a questo che rimane sempre il Derby d’Italia.
Il sotto clou della giornata andrà in scena martedì sera all’Olimpico dove ad affrontarsi saranno Roma e Fiorentina. La compagine capitolina ha di nuovo fatto i conti con i suoi improvvisi blackout e con i suoi cali di tensione, nonostante la Sampdoria in casa sia sempre un avversario ostico per tutti. Sotto i riflettori stavolta è finito anche Spalletti reo di aver escluso Manolas per dar spazio a Vermaelen, non certo l’ultimo dei carneadi, ma è tutta la squadra ad aver avuto i sintomi di una ricaduta. Sintomi che si sono palesati anche mercoledì sera con il Cesena, dove una partita ancora più scontata si è trasformata in una vittoria faticosissima e contestata. Per l’ennesima volta la Roma sul più bello dà l’idea di bloccarsi, proprio mentre la Juve era ad un solo punto e sembrava raggiungibile, riaprendo tutte quelle discussioni sulla tenuta psicologica, sull’ambiente e sulla vera qualità della squadra che sembravano essere definitivamente accantonate. Non osiamo pensare cosa sarebbe successo se la squadra fosse uscita dalla Coppa, ancora una volta Totti è stato il totem a cui aggrapparsi, soprattutto perché sarebbero sfumati i due derby di semifinale che già accendono la capitale. Ora la partita con la Fiorentina non appare proprio delle più semplici essendosi i viola rilanciati in classifica sull’onda del successo con la Juventus. Spalletti riporterà sicuramente Manolas al centro della difesa con gli altri due titolari Rudiger e Fazio e Szczesny fra i pali. L’ennesimo infortunio muscolare di Perotti rilancerà El Shaarawy, all’ennesima prova di maturità, al fianco di Nainggolan, mentre Dzeko farà reparto da solo in attacco. Peres ed Emerson sulle fasce De Rossi Strootman completeranno la squadra ma sarà tutta la formazione a dover dare delle risposte convincenti, pena un fiorire di polemiche che scoppiano sempre in casa Roma in questi casi.
La Viola si gode l’ottimo momento di forma e l’esplosione ad alti livelli di Federico Chiesa. L’esterno di attacco, figlio di Enrico Chiesa fortissimo attaccante degli anni ’90 e 2000, già blindato dal DS Corvino. Sousa ha incamerato all’ultimo respiro anche i tre punti del recupero col Pescara, ma soprattutto ora ha in mano una squadra affidabile e continua. Ad inizio stagione abbiamo sempre criticato l’allenatore portoghese per i continui cambi di modulo e di formazione, ma ora ha decisamente puntato sul 3-4-2-1, stesso modulo adottato da Spalletti, e la scelta sta dando i suoi frutti. Contro la Roma torneranno anche Astori e Bernardeschi fondamentali in una partita del genere per dare maggiore qualità e quantità a tutta la squadra. La scelta di puntare sugli stessi uomini, ad esempio la coppia Badely Vecino a centrocampo e spostare Borja Valero e Bernardeschi dietro la punta per sfruttarne le loro qualità, ha dato certezze alla squadra che è apparsa finalmente sicura di se. Poi la vittoria contro la Juventus ha dato quell’iniezione di fiducia che sempre era mancata all’ambiente. Ora la Roma si presta ad essere come la prova del nove, per rilanciare definitivamente la Fiorentina in classifica. Sousa è stato bravo ad essere impermeabile a tutte le polemiche che si sono susseguite nel corso della stagione in casa Viola, andando dritto per la sua strada. Come sempre i risultati han fatto il resto, ma ora si entra nelle momento topico del campionato e i risultati debbono rimanere di questi livello se si vuole che la Fiorentina diventi veramente una squadra top della nostra serie A.
Toccherà ad un Napoli scioccato dal pareggio interno con il Palermo aprire le danze della giornata nell’unico posticipo di oggi. La trasferta di Bologna non appare delle più agevoli visto i tre risultati utili consecutivi dei felsinei sempre ostici da affrontare tra le mura amiche. Sarri si coccola Milik al rientro non dal primo minuto ma convocato e pronto per la sfida, e potrà finalmente schierare dall’inizio Koulibaly di ritorno dalla coppa d’Africa, ma quel che più conta è ritrovare la via della vittoria per ora solo interrotta dal pareggio col Palermo, che momentaneamente possiamo catalogare come incidente di percorso, perché le avversarie corrono e non aspettano. Speriamo che l’imminente impegno in Champions con il Real non stia distraendo i partenopei, anche perché in città non si parla d’altro, perché ogni distrazione nel nostro campionato viene pagata a caro prezzo. Per stasera dovrebbe essere confermato il tridente leggero, mentre con il rientro di Koulibaly, Sarri schiererà la difesa tipo; a centrocampo Hamsik titolarissimo con Diawara e Zielinski quasi sicuri di un posto ma sempre in ballottaggio con Allan e Jorginho. Nel Bologna occhio al rientro dal primo minuto di Verdi, che dopo un inizio di stagione ottimo, si è dovuto fermare per un bruttissimo infortunio alla caviglia. Domenica il rientro da subentrato, ma stasera è probabile il suo impiego dal primo minuto. Da non sottovalutare il dente avvelenato dell’ex Donadoni, che non si è certo lasciato bene con l’ambiente partenopeo, e che chiederà ai suoi ragazzi un atteggiamento aggressivo ed attento sapendo che con una squadra della forza del Napoli nessun errore è concesso.
La Lazio si è riscattata con l’exploit di Coppa Italia dal clamoroso scivolone interno di domenica, ma ora si deve rimettere in carreggiata in campionato, dopo le due sconfitte consecutive con Juventus e Chievo. Per Inzaghi la trasferta di Pescara è il match giusto per rilanciarsi, ma attenzione a non commettere altri passi falsi che farebbero far passare in secondo piano l’ottima stagione fin qui disputata. La crisi del gol di Immobile fa eco alla mancanza di risultati, anche perché se non segna il bomber napoletano la via del gol appare molto difficoltosa per i bianco celesti. Il rientro di Keita è fonte di ottimismo, per il tecnico che lo potrà schierare dall’inizio e avere un arma fondamentale per la fase offensiva, ma di problemi, per la società che non riesce a rinnovargli il contratto. Società sempre nell’occhio del ciclone non solo per il rinnovo dei contratti, anche per Biglia il rinnovo appare ancora incerto, ma soprattutto per non avere agito sul mercato di riparazione. Tare è stato bravo a trovare una sistemazione a degli elementi da sempre ai margini della squadra, Morrison su tutti, ma in entrata non è arrivato nessuno cosa che ha fatto innervosire non poco il tifo laziale. Per stasera sembra confermato il 4-3-3 ma gli interpreti sono ancora incerti; solo il tridente offensivo pare certo Keita Immobile Anderson, mentre a centrocampo e difesa i ballottaggi sono numerosi. Tornerà Marchetti tra i pali che ha smaltito l’influenza. Per il Pescara più di tante parole fanno fede le immagini di mercoledì’ sera al termine del match con la Fiorentina perso al 95°: le lacrime di Oddo dicono tutto!
Il Milan sembra la squadra più in difficoltà del momento. Dopo la vittoria in Super Coppa i rossoneri si sono fermati, i risultati latitano, la zona Champions pare inesorabilmente persa, gli infortuni soprattutto in difesa hanno falcidiato la rosa e le critiche a Donnarumma, fin qui migliore in assoluto con Suso nella stagione rossonera, hanno fatto inalberare di brutto il suo agente Raiola e contestualmente riacceso le problematiche sulla cessione della proprietà ai cinesi. Con tutto questo bailamme Montella cercherà di rialzare la testa e schierare una formazione all’altezza contro la Sampdoria. Si va verso l’esordio dell’oggetto misterioso Vangioni, unico esterno sinistro in rosa, con Sosa al centro al posto di Locatelli, anche lui parecchio in difficoltà nelle ultime partite, e verso l’esordio dal primo minuto del giovane Delofeu al posto di Bonaventura, stagione finita per lui, dopo le buone prove da subentrato. Al Milan in questo momento la cosa che serve di più è la tranquillità, ma la Sampdoria non sembra l’avversario ideale visto che ha il vento in poppa per la vittoria sulla Roma e perché Giampaolo vorrà fare uno scherzetto alla squadra che lo ha tanto corteggiato in estate per poi preferirgli Montella. Altra squadra in difficoltà dalla ripresa del campionato è il Torino che cerca ancora la prima vittoria del 2017. Vedremo se la trasferta del Castellani sarà l’occasione giusta per ripartire e stoppare le critiche al mercato di riparazione di patron Cairo, nessun arrivo importante come chiesto dal tecnico, ma solo seconde linee e giovani di prospettiva. Al Toro manca la brillantezza di inizio stagione e mancano i gol. Il solo Belotti non può far tutto e Ljajic è tornato quel giocatore incostante che avevamo visto alla Roma e all’Inter. Serviva come il pane un centrale difensivo ma è arrivato solo un giocatore di seconda fascia come Carlao che tanto ha indispettito i tifosi. Finalmente sembra pronto al rientro Castan per dare maggiore solidità al pacchetto arretrato. Nell’Empoli si cerca il riscatto dopo il pesante tonfo di Crotone, ma i +8 sugli stessi calabresi sono ancora molto rassicuranti.
L’Atalanta ha perso un po’ dello smalto di inizio stagione, ma il sesto posto è ancora una posizione di tutto rispetto e la zona Europa è ancora a portata di mano. Il mercato di gennaio ha sicuramente scombussolato lo spogliatoio orobico, ma Gasperini sembra tornato al comando della nave e il rientro di Kessie dal primo minuto darà quello sprint in più per affrontare il girone di ritorno. Il Cagliari in trasferta non appare un avversario insormontabile, ma guai ai cali di tensione. Chievo – Udinese, derby del Nord-Est, è una partita senza particolari complicazioni di classifica con due squadre che vengono da due belle vittorie contro avversarie blasonate; ci si aspetta spettacolo e gol, merce sempre rare nel nostro campionato. Altra partita che può dare emozioni è Genoa – Sassuolo, non tanto perché sono due squadre in buona forma, anzi potremmo dire l’esatto contrario, ma perché sono due formazioni che giocano la partite sempre in modo aperto e offensivo. Molto si attende da Berardi e da Simeone i due giovani in rampa di lancio per palcoscenici più importanti. L’ultima partita del calendario domenicale si prospetta una partita bloccata dominata dalla paura; Palermo – Crotone è lo scontro salvezza per eccellenza. Le due compagini vengono da due risultati positivi, ma la classifica è disperata. Chi perde si potrà considerare retrocesso già a febbraio ed anche un pareggio potrebbe servire a poco.

04/02/17 PIERFRANCESCO BONANNO




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