Crotone è in festa per la storica promozione della squadra cittadina di calcio in serie A. Per la città e per un’intera regione, la Calabria, questo prestigioso traguardo può rivelarsi un’occasione di riscatto.
La promozione nella massima serie del Crotone ha reso molto fiero il suo presidente Raffaele Vrenna, il quale durante un’intervista a Radio Anch’io Sport ha rivelato: “Siamo andati in serie A con un fatturato di 5 milioni, quattro lordi di stipendi più uno di spese”. Il n°1 dei calabresi si è soffermato anche sul futuro del tecnico Ivan Juric. “Resterà? Domani ci incontreremo, ha un contratto. Decideremo insieme cosa fare in futuro”, ha detto.
Vrenna ha poi continuato sulla stagione della squadra: “Ad agosto dello scorso anno avevamo costruito un’ottima squadra, con il primo obiettivo di raggiungere la salvezza. E poi per puntare ai playoff. A Milano in Coppa Italia (quando il Milan fu costretto a giocare i supplementari per avere la meglio sui calabresi), mi sono reso contro che potevamo vincere questo campionato”.
Questa vittoria – sottolinea l’arcivescovo di Crotone e Santa Severina, mons. Domenico Graziani – è “una bella boccata d’ossigeno”.
E’ la prima volta che la squadra calabrese del Crotone raggiunge la serie A. L’obiettivo iniziale era quello della salvezza ma la formazione rossoblu, soprannominata il Leicester d’Italia in onore del team inglese ormai ad un passo da uno storico titolo in Premier League, ha sovvertito ogni pronostico. La squadra si è rivelata una fucina di talenti. Proprio da Crotone, negli ultimi anni, sono passati alcuni dei giovani italiani più promettenti: tra questi Alessandro Florenzi, una delle colonne della Roma, Danilo Cataldi, difensore della Lazio e Federico Bernardeschi, attaccante della Fiorentina, pronto ad andare ad Euro 2016 con la nazionale italiana. La festa per la promozione è stata scandita dalle note del compianto e celebre cantante crotonese, Rino Gaetano. La sua canzone “Ma il cielo è sempre più blu” è diventata il simbolo di una città che non si arrende nonostante i problemi. La marcia trionfale della squadra di una tra le regioni più povere d’Italia, segnata dal dramma della n’drangheta e dalla piaga della disoccupazione, è infatti un’occasione di riscatto non solo per la città ma per l’intera Calabria.