Il Belgio si è qualificato per i quarti di finale di Euro 2016 battendo l’Ungheria per 4-0 in una partita degli ottavi giocata a Tolosa. Ora, per guadagnarsi le semifinali, Hazard e compagni affronteranno il Galles venerdì 1 luglio a Lilla. Queste le reti del match di oggi: nel pt 10′ Alderweireld; nel st 33′ Batshuayi, 34′ Hazard (grande protagonista del match), 46′ Carrasco.
Diables Rouges di Marc Wilmots prendono subito il controllo della palla, ed al 10′ arriva l’occasione per sbloccare il punteggio: Kevin De Bruyne pennella un calcio di punizione in area, ed il difensore Toby Alderweireld colpisce di testa al limite dell’area piccola, portando i belgi in vantaggio. Grande protagonista della partita, Kevin De Bruyne prova la soluzione personale al 15′, ma il veterano portiere magiaro Gábor Király si fa trovare pronto e devia in angolo. Lo stesso giocatore del Manchester City sarà protagonista al 35′ con un calcio di punizione deviato sulla traversa dall’estremo difensore ungherese, mentre al 42′ è il napoletano Dries Mertens a farsi fermare dal quarantenne Király. L’Ungheria, dal canto suo, ha difficoltà ad entrare nell’area avversaria, e ci prova soprattutto con i tiri da fuori area La ripresa inizia subito con un potente tiro scagliato da Eden Hazard, e l’ennesima parata di Gábor Király. L’Ungheria incomincia ad organizzare una reazione, anche se al 59′ è ancora Mertens a sprecare l’occasione del raddoppio, prima di lasciare il posto a Yannick Ferreira Carrasco. I magiari si fanno più pressanti, ed al 66′ Ádám Pintér esalta le doti di Thibaut Courtois, che si produce in una spettacolare parata sul tiro dalla distanza. Passano tre minuti e Roland Juhász spreca una nuova occasione per il pareggio, calciando a lato. Il nuovo assetto ungherese, molto offensivo, favorisce le doti dei contropiedisti belgi, e gli uomini di Wilmots raddoppiano al 78′ con il neoentrato Michy Batshuayi, magistralmente servito da Hazard al centro dell’area. All’80, invece, è proprio Eden Hazard, servito da un passaggio verticale di De Bruyne, a realizzare il goal del 3-0 con un’azione personale che ubriaca cinque difensori magiari. Dopo un ultimo assalto ungherese con nuova parata di Courtois, il poker definitivo arriva con un nuovo contropiede, finalizzato da Yannick Ferreira Carrasco.
La Germania alza la voce all’Europeo e si qualifica ai quarti di finale battendo con un netto 3-0 la Slovacchia degli ‘italiani’ Hamsik e Kucka. Sabato a Bordeaux affronterà la vincente della sfida di domani tra Italia e Spagna e a quanto si è visto oggi a Lille sarà un avversaria dura per chiunque. I campioni del mondo sono andati in vantaggio all’8 con Boateng, poi hanno sbagliato un rigore con Ozil, ma prima dell’intervallo erano sul 2-0 grazie ad una rete di Gomez, che in pratica ha chiuso la partita. La Slovacchia aveva provato a reagire, Kucka di testa aveva impegnato Neuer, ma dopo il raddoppio tedesco non ha più avuto la forza di reagire e ha subito il 3-0 di Draxler, uno dei migliori in campo.
L’inizio di partita parla tutto tedesco: la formazione di Low, in divisa bianca, ha gestito il possesso palla sin dalle primissime fasi gioco e non a casoè passata in vantaggio all’ottavo minuto con Jerome Boateng, che ha trasformato in oro un campanile che gli è caduto sui piedi al limite dell’area indirizzandola verso l’angolino basso. Nonostante il vantaggio, il pressing della squadra tedesca non si è fermato con un ottimo fraseggio anche in zona offensiva tra le maglie molto larghe della difesa slovacca. Al 13′ altra grande occasione per la Germania: Skrtel ha spinto Mario Gomez in area e l’arbitro polacco Marciniak ha indicato il dischetto del rigore. Dagli undici metri brutta conclusione di Mesut Özil parata da Matúš Kozáčik, bravo ad allungarsi sulla sinistra allungando le mani su un pallone centrale. Poco prima del 20′ la Slovacchia ha provato a rispondere alla forza d’urto tedesca con un buono scambio tra Marek Hamsik e Vladimir Weiss con l’ex Pescara impreciso una volta in area a servire i compagni.
Intervento miracolo di Neuer al 41′ su un colpo di testa a botta sicura di Kucka da pochi metri, ma il portiere tedesco si è allungato per togliere la palla da sotto la traversa e chiudere la porta in faccia ad una Slovacchia finalmente arrivata nell’area tedesca.
Purtroppo al “no” di Neuer si è aggiunto il secondo gancio al volto della Slovacchia, meritatamente avanti due a zero pochi minuti dopo con il tap-in di Gomez su assist di Draxler, imprendibile sulla sinistra e decisivo per chiudere la partita già prima dell’intervallo.
Il secondo tempo è volato con la Slovacchia che ha provato ad imbastire una reazione più convinta, che si è concretizzata in un tiro centrale di Kucka al 49′ e un paio di punizioni prima del 60′ che però non hanno neanche impensierito Neuer. La squadra tedesca, che ha abbassato il baricentro forte dei due gol di vantaggio, ha gestito i deboli tentativi degli avversari provando a distendersi, senza troppa convinzione, in contropiede.
Al 62′ è definitivamente calato il sipario sulla partita con il meritato gol di Draxler, dimenticato in mezzo all’aera dopo una sponda sporca di Hummels nata da calcio d’angolo. All’esterno destro è basato scaricare con violenza la sfera in rete da due passi per suggellare una prestazione dinamica e sempre pericolosa per la Slovacchia.