Lewis Hamilton compie 35 anni. Il pilota della Mercedes si sta godendo le meritate vacanze prima di tuffarsi nella nuova stagione di Formula 1, quella che potrebbe portarlo al 7° titolo Mondiale come Michael Schumacher.
87 pole position, 83 gran premi vinti e 150 podi raccontano una parte della sua straordinaria dimensione sportiva. Il Gran Premio degli Stati Uniti lo ha consacrato campione del mondo per la sesta volta in carriera.
La sua una carriera importante, dopo una partenza in sordina, agevolata anche dalla mancanza di avversari soprattutto di auto in grado di contrastare la sua schiacciante supremazia in Formula 1
Lewis Hamilton ha conquistato lo scorso novembre il Mondiale di Formula 1 per la sesta volta in carriera. Il pilota britannico si è imposto dopo i successi del 2008 (McLaren), 2014, 2015, 2017 e 2018 tutti ottenuti con la Mercedes. San Paolo, 2 novembre 2008. Lewis Hamilton vince il suo primo mondiale nel modo più rocambolesco possibile. Dopo essere sprofondato a metà classifica e aver praticamente consegnato vittoria e titolo a Felipe Massa, il britannico della McLaren sorpassa in una delle ultime curve Timo Glock e si assicura il quinto posto, ultimo utile per laurearsi campione del mondo.
A 23 anni 9 mesi e 26 giorni, Lewis Hamilton diventa il campione del mondo più giovane nella storia della Formula 1. Niente male per uno che a 9 anni si era presentato da Ron Dennis, team principal della McLaren, dicendogli: “Un giorno correrò e vincerò con la tua vettura”.
Ma rivisitiamo la sua brillante carriera.
Il piccolo Lewis si dimostra veloce sin da subito, mentre il padre fa ben quattro lavori per riuscire a racimolare il necessario per farlo correre. La sua storia familiare è abbastanza tormentata: i genitori divorziano quando lui è ancora piccolo e dopo qualche anno Lewis va a vivere con il padre. Suo fratello Nicolas, di sette anni più giovane, è affetto da una paralisi cerebrale che lo costringe a una sedia a rotelle.
In un video che circola in rete il piccolo Hamilton viene premiato da Ron Dennis per aver vinto un campionato nazionale di karting in Inghilterra. Lewis non è timido e rivela al numero uno della McLaren che un giorno sarà al volante di una delle sue vetture nella categoria regina del motorsport. Dennis invita quel bambino ambizioso a continuare a vincere nel karting, rimandando il tutto a qualche anno più tardi.
A soli 12 anni Hamilton viene messo sotto contratto dalla McLaren, che da lì in poi finanzierà la sua promettente carriera. Nel kart viene affidato a Dino Chiesa, ancora oggi sapiente preparatore e scopritore di talenti. Il compagno di team è un certo Nico Rosberg, figlio di Keke, campione del mondo in Formula 1. I due provengono da contesti sociali ben differenti: Nico viene soprannominato Il Principe, mentre Lewis è Lo Sceicco.
Quasi vent’anni dopo, quando i due si ritrovarono a lottare per il titolo mondiale in Formula 1, Dino Chiesa ha raccontato gli anni della loro formazione sportiva. Di Hamilton sottolineò l’implacabile fame di vittorie, la feroce determinazione. Alla vigilia di un campionato europeo Lewis aveva il braccio rotto e non poteva rodare i motori e partecipare alle prove libere. Il lavoro lo fece Nico al posto suo e Hamilton vinse gara e titolo. Il loro mentore Chiesa racconta che Lewis, al contrario, non lo avrebbe mai fatto.
F12007
Hamilton sbarca in Formula 1 nel 2007, al volante della McLaren Mercedes. Ha vinto la Formula Renault, la Formula 3 e la GP2. Nella sua prima stagione sarà compagno di team del due volte campione del mondo Fernando Alonso. Colleziona ben nove podi consecutivi, a partire dal debutto in Australia. Vince in Canada su una pista mai vista prima e replica la gara dopo a Indianapolis. Con Alonso iniziano da subito le frizioni: celebre è l’episodio avvenuto in qualifica in Ungheria, quando lo spagnolo ritarda intenzionalmente la sua ripartenza dai box in Q3, impedendo a Hamilton di fare l’ultimo tentativo.
In Cina, penultimo appuntamento del campionato, Hamilton ha la possibilità di chiudere i giochi e laurearsi campione al debutto. La McLaren sbaglia strategia e lui finisce sulla ghiaia mentre rientra in corsia box. In Brasile litiga con Alonso in partenza e aziona inavvertitamente un comando che porta la sua McLaren a rallentare di colpo: da ultimo rimonta, ma Massa in testa cede la vittoria a Raikkonen che si laurea campione per un solo punto, beffando Hamilton e Alonso.
Alonso rescinde il contratto e nel 2008 il compagno di Hamilton sarà il finlandese Kovalainen, anche lui al secondo anno in Formula 1. Hamilton domina il Gran Premio inaugurale in Australia. La stagione è un lungo testa a testa con Massa. La contesa si risolve letteralmente all’ultima curva: Hamilton sorpassa Glock, rimasto fuori con gomme d’asciutto nonostante un nubifragio, e vince il titolo. Massa, leader dall’inizio alla fine del proprio gran premio di casa, è campione per pochi secondi.
L’Hamilton dei primi anni in Formula 1 è uno straordinario talento naturale che talvolta si scontra con la propria esuberanza. In pista è sempre accompagnato dal padre Anthony, talvolta anche dal fratello Nicolas. È il nuovo idolo dello sport britannico, ma negli anni successivi al primo titolo pagherà la scarsa competitività della sua McLaren.
Nel 2012 ha finalmente una vettura capace di contrastare la Red Bull per la maggior parte della stagione. Sarà la scarsa affidabilità a costargli ben due vittorie, a cui si sono aggiunte la penalità per il cambio in qualifica in Cina e quella che gli costò la pole in Spagna a causa di una quantità non sufficiente di carburante presente sulla sua vettura al termine del Q3. In Brasile venne anche tamponato da Hulkenberg mentre era in testa. Nello stesso anno Hamilton si lega alla Mercedes, scegliendo di lasciare il team che lo aveva portato da bambino prodigio sino a diventare campione in Formula 1. Al tempo molto criticata, sarà una decisione chiave per la sua luminosa carriera.
Il 2013 con Mercedes sarà un anno di transizione per un team che è comunque in crescita. Per Hamilton arriveranno cinque pole e una vittoria. Nel 2014 la Formula 1 diventa ibrida e la Mercedes imprendibile.. Dalla Malesia alla Spagna farà filotto, vincendone quattro di fila.
Dopo il contatto tra i due compagni di team in Belgio, con Hamilton costretto al ritiro, Lewis vince a Monza e da inizio a una cavalcata che lo porterà a vincere il titolo mondiale. Se in qualifica Hamilton ha faticato più del previsto contro Rosberg, in gara non c’è stata storia: 11 vittorie a 5 in favore del pilota inglese.
Nel 2015 Hamilton conquisterà il terzo titolo senza grandi momenti di tensione, leader del campionato dalla prima all’ultima gara. Ritorna al top anche in qualifica. Vince il campionato al termine della quartultima gara, a cui seguirà una flessione nel rendimento con Rosberg vittorioso nelle ultime tre tappe.
Il 2016 partirà subito con il piede sbagliato per Hamilton. Le pole verranno vanificate con partenze decisamente non all’altezza e arriveranno i primi guai di affidabilità. Decisamente opposta la situazione per Rosberg, che ne vince quattro di fila. In Spagna arriverà lo scontro al via tra Hamilton e Rosberg, importante momento di tensione tra i due. Il pilota inglese sbaglia in qualifica a Baku e in gara subirà un settaggio non correttamente impostato, con il team che non comunica al pilota come risolvere la questione (era vietato dal regolamento).
Nella parte centrale del campionato Hamilton recupera e va in vacanza da leader della classifica iridata. Al rientro in Belgio parte ultimo per aver omologato più power unit per terminare la stagione. A Monza arriva l’ennesima partenza a rilento, mentre a Singapore non riesce a essere veloce per l’intero weekend, con Rosberg che ritorna leader del mondiale. In Malesia Hamilton scatta bene dalla pole, mentre Rosberg viene tamponato da Vettel e dovrà rimontare dal fondo. Il pilota inglese gestisce senza grossi patemi, quando a pochi giri dal traguardo la sua power unit va in fiamme sul rettilineo principale. Il suo urlo disperato via radio segnerà il momento decisivo di quel campionato tormentato.
In Giappone la pole gli sfuggirà per pochi centesimi. In gara parte male e rimonta fino al terzo posto. La Mercedes vince il titolo costruttori, mentre Rosberg è saldamente leader del campionato: gli basterà arrivare secondo nelle quattro gare rimanenti per diventare campione. Da lì in poi Hamilton non sbaglia più nulla, ottenendo quattro pole e altrettante vittorie. Ad Abu Dhabi le prova tutte, ignorando anche le istruzioni del muretto che lo intimavano di fare la sua gara. Rallenta il ritmo all’inverosimile per provare a trarre in inganno Rosberg.
Al termine di una stagione massacrante Rosberg si ritira dalla Formula 1: ha dovuto tirare fuori tutto se stesso per battere il purosangue Hamilton. Finisce una rivalità che verrà ricordata tra le più feroci e psicologica nella storia della Formula 1.
Nel 2017 cambiano i regolamenti tecnici e la Mercedes si ritroverà a lottare testa a testa con la Ferrari. Dopo una prima parte di stagione più complessa, Hamilton dominerà la scena al rientro dalla pausa estiva e si laureerà campione per la quarta volta, proprio in Messico.
Nel 2018 l’avvio di stagione sarà complicato. La Mercedes non è all’altezza della Ferrari nelle prestazione, ma Hamilton corre con grande maturità portando a casa più punti possibili. La vera forza del pilota inglese è la freddezza in gara, dove non commette errori. In Germania rimonta dal quattordicesimo posto e vince, con Vettel che sbaglia ed esce di pista mentre era in testa. Sarà il momento decisivo del mondiale. Anche la vittoria di Monza si rivelerà molto importante: scattato terzo, alla Variante della Roggia infila Vettel all’esterno, con il tedesco che va in testacoda.
Il titolo arriva sempre in Messico, per lui è il quinto. Hamilton non ha mai vinto una gara dopo aver conquistato matematicamente il campionato: sfata anche questo tabù, cogliendo pole e vittoria sia in Brasile che ad Abu Dhabi.
Il 2019 si apre con i test di Barcellona, in cui la Ferrari emerge come favorita mentre la Mercedes annaspa in difficoltà. L’inizio delle gare racconterà però una storia diversa: le Frecce d’Argento colgono cinque doppiette consecutive, stracciando anche questo record. Il team di Toto Wolff non commette errori e sfrutta le imperfezioni dei rivali. L’avversario di questa prima parte stagione è Valtteri Bottas, capace di riscattarsi dopo un 2018 in sofferenza: il pilota finlandese vince in Australia e si ripeterà a Baku. È ambizioso e sicuro di sé, otterrà la pole in Spagna rifilando sei decimi a Hamilton. In gara però l’inglese è impressionante: vince a Barcellona, si ripete in condizioni difficili a Monte Carlo, trionferà anche in Canada e in Francia.
Nel 2020 andrà a caccia di un altro record, il più importante. È uno sportivo spietato, che grazie a un talento innato e alla propria fame è diventato un vero simbolo del proprio sport. Simpatico forse non troppo ma sicuramente uno che crede in ciò che fa, un vero leader della Formula1