FIGC – Gravina ed il futuro del calcio italiano

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Gravina – “Stiamo navigando a vista in un clima di nebbia assoluta. Sono convinto che il 3 aprile sia una data forse troppo vicina per pensare a una ripartenza immediata di tutte le attività, non solo quelle sportive ma anche quelle economiche. Per questo ho iniziato a parlare di una possibile ripresa ai primi di maggio, ma anche questa data al momento è del tutto teorica”.

Lo ha dichiarato il presidente della Figc Gabriele Gravina ai microfoni di Radio Anch’Io Sport su Radio 1 Rai a proposito della ripresa dei campionati. “Dobbiamo andare avanti di giorno in giorno cercando di dare alcuni riferimenti di date, altrimenti corriamo il rischio di farci trovare impreparati”, ha aggiunto il numero uno della Federcalcio.

Il presidente della Figc ha spiegato quali sono le strade per portare al termine la stagione nel pieno dell’emergenza coronavirus

Gravina poi ha anche aperto alla possibilità che il campionato venga spalmato su due stagioni: “Non posso escludere nulla. Dobbiamo cercare di programmare con l’idea più ottimista che è quella di portare i campionati a termine. Fra le diverse ipotesi ho preannunciato anche la possibilità di non assegnazione del titolo, di congelamento della graduatoria o del ricorso a playoff e playout. Se non sarà possibile portare a termini i campionati, adotteremo altre decisioni. Non è escluso anche che il campionato di oggi possa essere bilanciato su due stagioni diverse. Oggi capisco che c’è tanta curiosità, ma nessuno oggi è in grado di dire quale sarà il nostro futuro, il nostro domani”.

EUROPEI DA RINVIARE—   “Il rinvio degli Europei è l’idea da seguire – ha proseguito Gravina -. Domani chiederemo un atto di responsabilità da parte della Uefa e un contributo di tutte le Federazioni a un percorso che miri alla tutela della salute degli atleti e di tutti i nostri tifosi e di tutti i cittadini del mondo, perché è un problema che non riguarda solo l’Italia. “Europeo a novembre-dicembre? Non ci sono state ipotesi in questo senso. Sono tutte idee, riflessioni che richiedono un momento di attenzione. Domani ci confronteremo, saremo tutti collegati e mi auguro che venga la decisione più responsabile, anche se pensare oggi che ci sia una soluzione ideale è fuori luogo”.

LINEA UEFA—   Per quanto riguarda i campionati nazionali, secondo “As” la Uefa però avrebbe un’altra la linea qualora non si riuscisse a portare a termine i tornei a causa dell’emergenza coronavirus. Nella videoconferenza di domani con le 55 Federazioni, oltre a rinviare gli Europei Nyon infatti proporrà di uniformare i criteri per stabilire al’ssegnazione dei titoli, posti in Champions ed Europa League, promozioni e retrocessioni in tutto il Continente. In particolare, l’idea di Ceferin sarebbe quella di congelare tutte le classifiche al momento della sospensione, pur lasciando una certa libertà alle Federazioni in fatto di retrocessioni. Una soluzione che ha un precedente: nel 1999, a causa della Guerra dei Balcani, il campionato jugoslavo fu sospeso a dieci giornate dalla fine e la Uefa proclamò campione il Partizan che era in testa.

Dichiarazioni ufficiali a parte il quadro della situazione non è semplice soprattutto per il calcio italiano.

Il campionato di serie Serie A dovrebbe riprendere sabato 2 maggio forse a porte chiuse e concludersi il 30 giugno si spera a porte aperte: questo il progetto (più realistico).

Attualmente, come noto, la serie A è ferma sino al 3 aprile, in ossequio del decreto del governo. Ripartire il 4 aprile, è impossibile. Ripartire a metà aprile quasi impossibile, quindi si sta lavorando su maggio, ovviamente nell’ipotesi ormai probabile (se non certa) che l’Uefa si decida finalmente a rinviare gli Euro 2020

In Italia la situazione è questa: Juventus, Inter, Samp, Verona, Fiorentina e Udinese sono in quarantena per due settimane. Undici i calciatori positivi: Rugani, Gabbiadini, Colley, Ekdal, La Gumina, Thorsby, De Paoli, Bereszynsky, Vlahovic, Cutrone e Pezzella.

Il piano più realizzabile appare quello che vorrebbe il ritorno in campo per il 2 maggio (lo spazio ci sarebbe sino a fine giugno per giocare anche in Coppa), e la ripresa degli allenamenti dopo Pasqua.

M il primo interrogativo è: in due settimane i giocatori potrebbero tornare in forma?

I medici della Serie A, in modo unanime, consigliano di non riprendere l’attività fino a netto miglioramento dell’emergenza Covid 19″, “In considerazione della grave evoluzione dell’infezione Covid-19 nel mondo – recita il loro comunicato-, vista l’emergente diffusione dei contagi anche all’interno del calcio e del personale sanitario a esso dedicato e del progressivo aggravamento della situazione che sta coinvolgendo il Sistema sanitario nazionale, i medici della Serie A esprimono forte preoccupazione circa la tutela della salute dei propri tesserati qualora venissero ripresi a breve gli allenamenti e promosse altre attività di aggregazione”.

Un grande problama verte sul fatto che se il campionato non dovesse concludersi molti club non si potrebbero iscrivere alla prossima stagione. Ufficialmente non è stata ancora studiata l’ipotesi estrema, cioè che non si possa più tornare in campo. Si sarebbe costretti, almeno per una stagione, ad una serie A con 22 squadre con un impoverimento dello spettacolo calcistico.

Lo stop coronavirus costa già decine di milioni ai club, c’è il rischio di un ridimensionamento, molti campioni potrebbero fuggire all’estero dove personaggi che continuerebbero a spendere cifre folli non mancherebbero. Un caos totle ed una situazione difficile. La speranza in tutto questo gran parlare è una sola: che il coronavirus possa essere debellato. A tale scopo servono novità in ambito sanitario ma anche rispetto e senso civico e purtroppo in molti (troppi) non hanno ncora ben chiaro che devono restare a casa. Serve il pugno duro! Governo se ci sei…. Batti un colpo!




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