Euro 2020 – L’Italia è sul tetto d’Europa! Al termine di una finale durissima che, come avevamo anticipato ai nostri lettori, sarebbe stata difficilissima per un ambiente ostile ed uno stadio trasformato in una bolgia infernale, i ragazzi di Roberto Mancini hanno vinto compiendo il loro capolavoro.
Una vittoria incredibile resa ancora più difficile dal vantaggio degli inglesi ottenuto dopo 90 secondi a causa di una disattenzione che poteva risultare fatale.
Ma il calcio e la coppa europea dovevano tornare a casa, in Italia, a Roma, in quella capitale di un Paese che sembra sempre vicino a crollare ma che trova sempre la forza di reagire e rimanere in piedi nonostante in parecchi si adoperino per minarlo dall’interno.
Ha vinto l’Italia, quella che al giorno della foto ufficiale venne definita razzista perchè in divisa ufficiale bianca e senza giocatori di colore, l’Italia che non si voleva inginocchiare prima di una partita (ritenendo un gesto politico privo di significato in un campo di calcio) e che poi lo ha fatto per rispetto degli avversari (o per evitare ulteriori problematiche o possibili rappresaglie?), l’Italia del miglior portiere del mondo Donnarumma monumentale soprattutto al momento dei rigori.
Come non segnalare le roccie della nostra difesa, Chiellini e Bonucci, ragazzi, uomini, che non si arrendono mai, due personaggi straordinari che hanno fame di vittorie come all’inizio della loro sfolgorante carriera ma che portano sempre il tricolore nel cuore.
A centrocampo grazie a Jorginho meritevole del pallone d’oro nonostante ieri abbia sbagliato un rigore pesantissimo che poteva costare molto all’Italia ma giocatore utile, impeccabile, completo e grazie allo straripante Marco Verratti che nonostante un infortunio pre-europeo ha combattuto e lottato per i colori azzurri senza arrendersi mai alla fatica e ad una condizione che non poteva certo essere al top.
Davanti grazie a Ciro Immobile che, come ha specificato Sarri potrà non essere piaciuto tanto ai tifosi ma che per un allenatore merita applausi e ringraziamenti per come si è mosso in campo ed aiutato tatticamente i compagni e grazie ad Insigne capace di correre ed illuminare le serate europee dei nostri azzurri!
E gli altri? Grazie a tutti, a Bernardeschi quasi in lacrime dopo un’annata piena di difficolta alla Juventus ma pronto quando Mancini lo ha chiamato sino a realizzare rigori decisivi con freddezza e classe in momenti in cui la tensione saliva alle stelle. Grazie anche a Florenzi per aver ringraziato “la mamma” davanti a milioni di telespettatori ricordandoci che dietro questi successi ci sono anche i meriti di mamma e papà, grazie a Gianluca Vialli che ci ha ricordato di quante siano importanti le gioie che la vita ci regala soprattutto dopo aver attraversato momenti difficili e grazie a Mancio che è l’artefice principale di questo trionfo perchè in grado di ricostruire ed amalgamare un gruppo che non era riuscito neppure a qualificarsi ai mondiali.
L’inizio è da brividi, l’Italia va subito in svantaggio dopo un’azione capolavoro dell’Inghilterra. Semplice quanto efficace, quando al 2’ in campo aperto pesca Shaw con un cambio di gioco perfetto di Trippier. Di Lorenzo è sorpreso dalle spalle, l’esterno trova il controbalzo vincente. Italia subito sotto di un gol, come non era mai stata in questo Europeo e si vede. Passano i minuti ma gli Azzurri non pungono, con la punizione di Insigne all’8’ che finisce alta come uno squillo azzurro. Sugli esterni la squadra di Mancini soffre, Trippier largo a destra è troppo libero e i suoi cambi di gioco mettono pressione a Donnarumma. Ma l’Inghilterra non colpisce l’Italia quando è più alle corde e col passare dei minuti gli Azzurri riprendono metri di campo. Al 23’ i brividi per Mancini non arrivano per gli attacchi inglesi: Jorginho si accascia e per due minuti sembra dover uscire dal campo. Il regista autore del rigore decisivo in semifinale, però, stringe i denti e torna nel vivo del gioco.
Mancini prova ad invertire Barella e Verratti per togliere i punti di riferimento agli uomini di Southgate, ma l’Inghilterra è perfetta dietro tanto quanto invisibile davanti, se non fosse per qualche sfrecciata di Sterling ben contenuto da Bonucci e Chiellini. Verso la fine del primo tempo l’Italia alza i giri del motore e al 39’ Chiesa fa tutto da solo la cosa più bella dei primi 45’: resiste alla pressione di Rice in mezzo al campo, avanza sulla trequarti ed esplode il mancino verso la porta. La palla è fuori, ma è qui che l’Inghilterra si scopre vulnerabile.
La ripresa si apre col primo giallo del match, sventolato a Barella. La punizione dopo 5’ è un’occasione d’oro per l’Italia, conquistata ma anche calciato a lato da Insigne. È ancora lui a cercare il gol sette minuti dopo, ma le maglie inglesi sono strette nel cuore dell’area e ne esce un tiro troppo sul portiere. Al 17’ Chiesa si dimostra ancora una volta il più pericoloso tra gli Azzurri: movimento a rientrare e destro insidioso ma Pickford risponde presente. Il corner successivo è quello della liberazione azzurra: cross di Insigne perfetto per Chiellini che è marcato stretto e sfiora soltanto, sulla rincorsa arriva Verratti che cerca la porta ma l’Inghilterra si salva (con uno spintone che sa di rigore). Non può nulla, però, su Bonucci che si avventa sul pallone e segna l’1-1.
L’Italia, rinfrancata dal gol ci prova con Berardi – lancio millimetrico di Bonucci nell’occasione – poi Chiesa, Cristante e Verratti sono frecce che non fanno breccia nella porta inglese, ma spaventano gli uomini di Southgate, Chiesa è dolorante ma resiste, Southgate prova a cambiare qualcosa e l’Inghilterra si riaffaccia avanti intorno al 40’ ma Chiellini spazza via ogni pericolo. I minuti scorrono, Mancini è obbligato a sostituire Chiesa – il migliore in campo – e inserire Bernardeschi nel ruolo di falso nove per gli ultimi secondi.
I 30’ extra di gioco iniziano con Mancini che si gioca la carta Belotti sostituendo Insigne. Chiellini chiude tutto su Sterling, poi Phillips ci prova da fuori. Dentro anche Locatelli per un dolorante Verratti, Southgate gioca la carta Grealish per Mount. Al 14’ grande occasione per l’Italia con Emerson che ha ancora benzina sulla sinistra, il cross in mezzo è insidioso per Bernardeschi che va ad un millimetro dalla deviazione vincente. Pickford è bravo in uscita, la palla si spegne su Belotti pressato. Negli ultimi minuti la punizione di Bernardeschi è l’unico sussulto azzurro, poi l’Inghilterra spinge ma Di Lorenzo, Donnarumma e Chiellini sono bravi a chiudere tutto. Negli ultimi minuti gli inglesi inseriscono i rigoristio ma la secelta risulterà fatale.
Poi i rigori con il trionfo azzurro!
Il successo a EURO 2020 fa volare l’Italia anche nel ranking FIFA. Gli Azzurri, conquistano il 4° posto nella classifica delle Nazionali, sfiorando il podio occupato da Belgio, Brasile e Francia. La rincorsa ripartirà a settembre con le qualificazioni ai Mondiali in Qatar.
Quel che è certo è che l’Italia torna al vertice. Prima di cominciare l’Europeo gli Azzurri occupavano il 7° posto e addirittura il 20° a maggio 2018, quando iniziò l’era Mancini. Pochi mesi dopo, avendo saltato il Mondiale di Russia 2018, la Nazionale era precipitata al 21° posto.
Non eravamo così in alto da marzo del 2013, con Prandelli alla guida, reduci dalla sconfitta nella finale di EURO 2012 contro la Spagna. Il nuovo sistema del ranking FIFA, introdotto nel 2018 da Infantino, ha avvicinato i valori effettivi della classifica mondiale.
Ma torniamo alla finale partendo da una curiosità: gli inglesi non accettano la sconfitta! Non è uno scherzo. Infatti in Inghilterra si grida allo scandalo arbitrale e si indirizza non una, ma addirittura cinque petizioni all’UEFA affinché faccia rigiocare la partita. Una in particolare sta raccogliendo col passare delle ore migliaia di firme, attaccandosi all’operato dell’olandese Kuipers con riferimento soprattutto ad un episodio del match in cui l’errore dell’arbitro sarebbe stato tale da inficiare l’intero svolgimento della gara.
“Il match dell’11/07/2021 non è stato affatto corretto. Dopo che l’Italia ha ricevuto solo un cartellino giallo per aver trascinato i giocatori dell’Inghilterra come se fossero schiavi. Tutte quelle spinte, strattonate e calci e l’Italia era ancora autorizzata a vincere? Decisamente di parte – si legge nelle argomentazioni della petizione – L’Italia avrebbe dovuto ricevere un cartellino rosso per il suo modo di giocare e la rivincita dovrebbe avere luogo con un arbitro non di parte. Questo non è stato affatto giusto”.
Pietra dello scandalo – secondo gli inglesi – sarebbe l’intervento con cui il nostro Capitano Chiellini ha fermato senza possibilità di appello Bukayo Saka al 95′ minuto, ovvero al quinto dei 6 minuti di recupero concessi da Kuipers. Un fallo tanto evidente quanto peraltro non pericoloso né compiuto su un giocatore diretto verso la porta italiana: per gli inglesi era meritevole di espulsione in maniera scandalosa, con la conseguenza che la Nazionale di Southgate avrebbe giocato in superiorità numerica gli interi tempi supplementari.
Nella vita reale invece la coppa ha dormito nel lettone con Bonucci e Chiellini, nella vita reale il rigore concesso agli inglesi contro la Danimarca desta ancora scandalo, nella vita reale l’arbitro olandese ha ammonito quasi esclusivamente i calciatori azzurri durante la finalissima.
L’Italia campione d’Europa è arrivata a Roma. L’A319 dell’Alitalia, volo AZ 9001, proveniente da Londra Luton è atterrato all’aeroporto di Fiumicino alle 6:06. Un boato quando Mancini e Chiellini sono apparsi in cima alle scalette dell’aereo a Fiumicino. È quello tributato dalle decine di operatori aeroportuali che si sono radunati sotto il velivolo con applausi e cori. Il più scatenato Bonucci, che ha intonato “I campioni dell’Europa siamo noi”. Foto ricordo e ringraziamenti a tutti gli azzurri, apparsi entusiasti e commossi. I campioni d’Europa sono stati accolti da un maxi striscione di Aeroporti di Roma con la scritta “Grazie azzurri” e da uno dei commissari di Alitalia, Daniele Santosuosso. I calciatori e lo staff sono stati prelevati direttamente sottobordo dell’aereo e sono saliti sul pullman che ha poi lasciato alle 6.30 lo scalo romano, sottonutrita scorta delle forze dell’ordine, da un varco decentrato diretti in hotel. Da lontano fino alla piazzola del velivolo gli echi delle trombe dei circa 300 tifosi nella zona arrivi, che però non hanno potuto vedere gli azzurri transitare.
Una corona in testa e la coppa nella mano destra: Giorgio Chiellini scende così dal pullman che ha portato la nazionale italiana da Fiumicino al Parco dei Principi, dove gli azzurri faranno base fino al pomeriggio quando poi ci saranno gli incontri con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (sarà presente anche Berrettini) e subito dopo con il Premier Mario Draghi. Ad attenderli all’aeroporto romano erano circa duecento tifosi, qualche unità in meno (un centinaio) nell’albergo che ospita l’Italia. Le bandiere tricolore, l’inno cantato a squarciagola e il coro “i campioni d’Europa siamo noi”.
La foto della coppa e della medaglia degli Europei sul cuscino, “seguendo la tradizione di un grande maestro, Fabio Cannavaro”, capitano dell’Italia campione del mondo nel 2006, e un ringraziamento a tutti gli italiani, soprattutto a chi lavorato contro la pandemia, dentro la pandemia, a chi ha sofferto. E’ il messaggio di Giorgio Chiellini su Instagram: “Grazie a voi, a tutti voi – scrive il capitano – Perché in questa incredibile avventura ci siamo portati dentro voi. Davanti gli occhi voi. Nei nostri cuori voi. Il dolore di chi ha sofferto. Le fatiche di quanti sono stati messi in ginocchio dalla pandemia. La voglia di tornare a vivere. I volti di donne, uomini, vecchi, giovani, bambini e di coloro che ci hanno salvato la vita: i medici. Ci avete spinto voi. Ci avete aiutato voi. Avete cantato con noi. Il risultato è solo una parte del gioco ma questo risultato, questa vittoria, queste lacrime di gioia sono dedicate a voi”.
“La fotografia memorabile di questo Europeo? L’abbraccio di Mancini con Vialli, per tanti motivi, perché Mancini non solo è stato fantastico, ma è stata molto brava la Figc a dare una fiducia che non era scontata, in tutto e per tutto, allo staff, e al suo modo e alla sua voglia di lavorare”. Lo dice il presidente del Coni Giovanni Malagò, commentando all’indomani della vittoria degli Europei di calcio conseguita dagli Azzurri di Mancini a Wembley contro l’Inghilterra. “Quello che conta è l’impresa – sottolinea a margine di un evento al Coni – Dal primo minuto si era avvertito che sarebbe potuto succedere qualcosa di importante. E andando avanti c’era sempre più consapevolezza. Penso che la Nazionale italiana di calcio abbia dato il via, abbia acceso una miccia a questo meraviglioso clima, questa atmosfera che si è creata nel Paese intorno allo sport”.
Intorno alle 16.30 di ieri la nazionale di calcio campione d’Europa è giunta al Quirinale, per l’incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ed è festa azzurra al Colle. I giocatori della nazionale hanno scandito cori saltando assieme a una folla di alcune centinaia di persone, assiepate all’ingresso del Quirinale per salutare la squadra.
Il presidente della Repubblica ha ricevuto la Nazionale ed ha ringraziato il gruppo allenato da Mancini per aver “ricambiato l’affetto degli italiani” e reso “onore allo sport”, grazie anche alla qualità del gioco espresso agli Europei. Una vittoria di gruppo, ha sottolineato, frutto di un “legame comune” che “vi ha unito in questo lungo percorso.
Sergio Mattarella che ringrazia gli Azzurri uno a uno perché “avete meritato al di là dei rigori” dimostrando di saper superare “tutti gli handicap” incontrati durante i 120 minuti della finale contro l’Inghilterra, dal gol subito a freddo al tifo dei 65mila di Wembley. In questo modo è stato “ricambiato l’affetto degli italiani” e reso “onore allo sport”, grazie anche alla qualità del gioco ha sottolineato il capo dello Stato. La Nazionale di Roberto Mancini, rientrata all’alba da Londra, è stata ricevuta dal capo dello Stato insieme a Matteo Berrettini, finalista a Wimbledon domenica pomeriggio, per la cerimonia istituzionale dopo la vittoria degli Europei.
Una vittoria di gruppo, come ha sottolineato Mattarella, frutto di un “legame comune” che “vi ha unito in questo lungo percorso”. Nel suo saluto il presidente della Repubblica si è soffermato sui meriti del commissario tecnico, del portiere Gigi Donnarumma, eletto miglior calciatore dell’Europeo, di Gianluca Vialli perché “ha espresso in tv i sentimenti e l’emotività che tutti noi sentivamo” e ha quindi mandato un messaggio scherzoso a Leonardo Spinazzola, colpito da un infortunio dei quarti ma rimasto accanto al gruppo per la finale, perché “con le stampelle è riuscito a precedere tutti alla premiazione”. Quindi ha condiviso il pensiero (“Avremmo voluto fosse con noi”) rivolto dal capitano Giorgio Chiellini a Davide Astori, il difensore della Fiorentina deceduto il 4 marzo 2018. Il difensore, durante il suo intervento, ha sottolineato come si tratti del “successo di un gruppo” che “anche nei momenti di difficoltà non si è mai perso d’animo, sostenendosi a vicenda e anteponendo all’interesse del singolo il bene del collettivo”.