Euro 2020: La Repubblica Ceca sconfigge la Scozia. Spagna fermata dalla Svezia

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Euro 2020 – Da segnalare la buona prestazione della Repubblica Ceca guidata da Il genio ritrovato di Schick. All’Hampden Park di Glasgow il mattatore è l’ex attaccante di Sampdoria e Roma, che firma una doppietta capolavoro con cui regala alla Repubblica Ceca una vittoria di grande valore nel gruppo D di Euro 2020. A pesare è stata la qualità tecnica della formazione di Silhavy capace di reggere l’urto e la baldanza degli scozzesi, grazie anche alle parate di Vaclik, per poi infilzare gli avversari e spegnere i loro sogni.
Una vittoria avrebbe consentito alla squadra scozzese di raggiungere l’Inghilterra in testa al girone e giocarsi venerdì il derby anglosassone senza troppi rischi. Ed invece l’ambiziosa Repubblica ceca vola e la Scozia è ora chiamata subito al dentro o fuori contro i Bianchi d’Albione.
Al via il tecnico della Scozia punta su McTominay mentre i cechi schierano dal primo minuto Schick e Jankto. Nella prima frazione è la Scozia a creare di più spinta anche dai coro del pubblico di casa che non assisteva ad una gara della propria nazionale in un grande evento, dal Mondiale del 1998. La Repubblica Ceca è brava a non disunirsi e a contenere gli assalti degli scozzesi, reggere l’urto grazie anche agli interventi di Vaclik su Robertson e di Dykes. La squadra ceca cresce alla distanza e fa pesare la qualità dei singoli. E sul finire del primo tempo sblocca il match con il redivivo Schick che si fa trovare pronto su un preciso cross di Ciufal. La Scozia barcolla e tenta una immediata reazione.
Nella ripresa sfiora subito il pareggio con la traversa di Hendry, poi è ancora Vaclik a fare un miracolo mettendo in angolo un pallonetto insidioso provocato dal suo compagno Kalas. I cechi sembrano alle corde ma questa è la giornata di Schick che si inventa un gol capolavoro al 52’: l’attaccante sorprende Marshall calciando dalla linea del centrocampo, il pallone compie una traiettoria velenosa e perfetta che mette in ginocchio la Scozia. Storditi i padroni di casa provano il tutto per tutto, avanzano a testa bassa per provare a riaprire il match. Ma cuore e coraggio non bastano.

Da segnalare la ferma presa di posizione della Repubblica Ceca che ha deciso di non inginocchiarsi prima della sfida contro l’Inghilterra in programma a Wembley. La nazionale ha diramato un comunicato spiegando quali saranno i gesti che verranno fatti dai giocatori per sostenere la lotta al razzismo: “A UEFA EURO 2020, la nazionale ceca continuerà a sostenere la giustizia nello stesso modo in cui ha fatto durante la partita di qualificazione ai Mondiali in Galles il 30 marzo, ovvero indicando la scritta UEFA Respect sulla manica sinistra delle maglie nazionali. La squadra ceca non ha intenzione di inginocchiarsi prima delle partite del torneo”. Ma inginocchiarsi proprio no come giustamente hanno già fatto Russia e Croazia, No al razzismo ma non così!


Fa molto parlare la Spagna incapace di sconfiggere la Svazia. A Siviglia, gli spagnoli mettono alle corde gli scandinavi, ma Olsen è strepitoso sul colpo di testa di Dani Olmo (16’) ed è graziato da Morata al 38’, che calcia fuori dopo un liscio di Danielson. Al 41’ Isak spaventa gli iberici, ma il pallone è deviato da Llorente sul palo e poi tra le braccia di Unai Simon. Al 90’ grande riflesso di Olsen su Gerard Moreno. E’ evidente l’errore della mancata convocazione di Luis Alberto. Intendiamoci hanno fatto la partita le Furie Rosse, ma il lungo possesso palla (85%, un record in un match tra Europei e Mondiali) è vanificato dalla mancata precisione sotto porta e dalle parate di Olsen, di gran lunga il migliore in campo. Insieme a Luis Enrique, che paga dazio ad alcune scelte un po’ discutibili, sul banco degli imputati sale anche Alvaro Morata, che ha sulla coscienza una colossale chance divorata e un tiro impreciso nella ripresa, prima di essere sostituito da Gerard Moreno, ben più pericoloso dell’attaccante juventino. Sperava di certo in una serata diversa Pedri, che diventato è il più giovane calciatore spagnolo (18 anni e 201 giorni) a giocare un match tra Europei e Mondiali. La Svezia ha pensato quasi esclusivamente a difendersi, ma ha anche avuto un paio di occasioni clamorose con Isak e Berg per portare a casa l’intera posta.




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